Andrea Pubusa
Dopo la sentenza del Consiglio di Stato dei giorni scorsi si pone un quesito: qual è la sorte della sopraelevata su Tuvixeddu? Certo sarebbe una beffa riconoscere il vincolo paesaggistico su quei luogi e montarci sopra uno stradone, con pilastri colossali e devastanti. Che disastro! Povere tombe e poveri noi! Anche i vecchi accordi con Cualbu sembrano superati. Del resto, avevano perso l’autorizzazione paesaggistica ad opera della Soprintendenza, i cui annullamenti sono stati dichiarati legittimi dal Consiglio di Stato. Insomma, una situazione nuova e in movimento.
Siccome la nostra rappresentanza in Consiglio comunale non c’informa, devo rivolgermi altrove. Cerco tra le mie antiche conoscenze giovanili finite sull’altra sponda, a destra. Anche lì c’è qualche persona seria, che mi può aiutare. Per di più è competente, cosa ormai rara, anche dalle nostre parti. E così ecco questa telefonata con uno che (chiamamolo, anhe se non lo è, Assessore per quanto è addentro all’amministrazione) ha notizie di prima mano sulla sopraelevata e gli altri progetti e può aiutarci a capire cosa bolle in pentola.
- Hellò Assessore, come và?
- Oh che sorpresa! Io sto bene, è l’amministrazione che mi fa star male…
- Proprio per questo ti chiamo. Cosa sai dirmi della sopralevata su Tuvixeddu? Dopo la decisione del Consiglio di Stato che ha sancito la legittimità del vincolo paesaggistico allargato imposto dal PPR, l’Amministrazione comunale che fa?
- Senti, intanto questa strada fa parte dell’Accordo di programma con Coimpresa ed altri dunque rientra negli obblighi del Comune e della Regione verso i privati. Poi ancor prima è prevista nel PUC …
- Quindi andate avanti?
- No, non dico questo, voglio solo dire che si tratta di una previsione contenuta in atti che creano obblighi e vincoli di natura giuridica in capo al Comune, e quindi tornare indietro richiede una particolare attenzione per non commettere errori…
- Ma in origine non eravate tutti d’accordo?
- Beh sì, se abbiamo fatto l’accordo di programma, certo che lo eravamo. Anche la Regione era della partita, tant’è che doveva pure finanziare l’opera…
- Sì, la giunta regionale del centrodestra. Ma quando è salito in sella Soru la musica è cambiata…
- Il primo a sollevare questioni col Comune è stato l’assessore Carlo Mannoni, su sollecitazione del Prof. Francesco Floris, che era furibondo per via del previsto abbattimento del Siotto, di cui era preside…
- Poi ci fu una raccolta di firme contro e anche le associazioni ambientaliste e il Socialforum manifestarono il proprio fermo dissenso …
- Sì ci fu un dibattito pubblico con forti critiche. L’assessore Dessì sollevò questioni di ordine ambientalistico, ma la Giunta priviliegiò lo strumento del PPR. Anche l’assessore provinciale Giagnoni ci invitò a valutare soluzioni alternative…
- E voi?
- Ma sai la questione del Siotto si pensava di poterla risolvere bene…
- E cioè?
- Il Siotto è un vecchio istituto non in regola con le norme sulla sicurezza e situato in una posizione infelice. Si pensava di spostarlo…
- Spostarlo? E dove?
- Nella zona S. Gilla - S. Paolo insieme ad un istituto tecnico di viale Marconi. L’idea era quella di creare un campus non lontano dalla nuova Casa dello studente e dalle ferrovie per agevolare anche gli studenti fuori sede…
- E Soru? Non credo abbia delegato tutto a Mannoni…
- Beh no! E’ intervenuto anche lui …
- E cosa ha detto il gran capo?
- Ha osteggiato la sopraelevata in questo tratto…Ed ha avanzato anche proposte alternative…
- Cioè?
- Lui proponeva di finanziare una strada che, partendo da Giuntelli, portasse al cimitero di S. Michele per poi tornare al Brotzu…
- E il Comune?
- Ma abbiamo obiettato che una strada con questo percorso è un’altra cosa e per di più anch’essa non è esente da problematicità…
- E dove siete andati a parare?
- Abbiamo sottoscritto un accordo in cui abbiamo detto che la sopraelevata non era opera prioritaria. Si sarebbe proceduto solo a realizzare il primo e il secondo tratto da via Cadello a via Is Maglias (ex cementeria). Poi pausa…
- A Soru interessava prender tempo…
- Beh, sì. Poi è intervenuto il PPR, con un seguito di sentenze, alcune a favore dell’uno o dell’altro, fino alla sentenza del Consiglio di Stato dei giorni scorsi…
- Che vi ha dato in testa ed dichiarato legittimo il vincolo paesaggistico allargato, rimettendo in discussione tutto anche gli accordi pregressi…
- Però la situazione era già in movimento…
- In che senso?
- Ma anche noi ci siamo convinti che la sopraelevata è una soluzione funzionale ma barbara…
- Finalmente un barlume di razionalità!
- Ma sai, non ci è mai sfuggito che la sopraelevata non è gradita ai cagliaritani e abbiano sempre pensato ad altre soluzioni…Abbiamo tutti interesse a chiudere il contenzioso e andare avanti. Queste non sono cose che risolvono i giudici, spettano alle amministrazioni…La situazione nata dalle sentenze richiede una messa a punto. Stiamo pensando ad una nuova intesa secondo l’art. 11 del PPR…
- Ma l’intesa presuppone anche un coinvolgimento di Coimpresa, della Soprintendenza, l’accordo non mi sembra facile…
- Non lo è, ma è importante che, ad esempio, Cualbu sia disponibile…e lo è anche la Soprintendenza e pure la Regione…insomma il clima è buono…non c’è chiusura al dialogo…
- Sì ma come ne uscite?
- Guarda, da via Cadello a via Is Maglias rimane il vecchio progetto, anche Soru era d’accordo…
- Si ma il punto è la sopraelevata…
- Anche quella, nel suo originario tracciato, crea problemi perché molti degli automobilisti vengono o vanno da e verso viale Trento-via Trieste, e queste auto non le intercettava neppure la sopraelevata, le dovevi portare verso S. Gilla…
- E allora?
- Dobbiamo in ogni caso da S. Gilla arrivare in via Trieste-viale Trento…
- Per il Siotto la vedo brutta…ma poi da lì senza sopraelevata come si esce?
- Stiamo riflettendo…
- C’è poco da riflettere se non vai sopra, vai sotto, se no rimani in un imbuto…
- Esatto, la soluzione potrebbe essere il tunnel, non si vede ed esiste in molte città al mondo…
- Mi sembra tutto un po’ incasinato. Dopo l’ultima sentenza del Consiglio di stato tutti cantano vittoria, ambientalisti e Cualbu…
- Stiamo studiando le sentenze. Non esistono soluzioni semplici, ma con buona volontà se ne può uscire bene…
- L’importante è non violentare ulteriormente la città, che da voi del centrodestra ha subito tanti scempi, non ultimi i palazzi di via S. Gilla, una vera barriera dal mare e dagli stagni. E poi i progetti di Coimpresa sul colle, ora privi di autorizzazione paesaggistica sempre ad opera del Consiglio di stato…
- Sai, stiamo riesaminando tutto; già pensare di eliminare la sopraelevata di per sé è un buon risultato, pensiamo adesso all’alternativa…Con l’intesa si può chiudere questa vicenda turbolenta con una soluzione condivisa, con un nuovo accordo…
- Se, di grazia, ci faceste sapere qualcosa, potremmo partecipare anche noi, come cittadini, s’intende…
- Ma i vostri rappresentanti in Consiglio, quelli della sinistra, non vi informano? Chiedete a loro di tenervi aggiornati. Son loro che dovrebbero farlo, non pensi? Si riempiono la bocca di partecipazione e poi…
- Non apriamo un altro triste capitolo!
- Comunque per te ci sono io ad informarti, uomo di destra e amico dei costruttori! Non hai bisogno d’altri!
- La partecipazione è un’altra cosa…Comunque grazie per le informazioni e a presto…
- Ciao, rivoluzionario-pantofolaio, a presto e chiamami quando vuoi.
3 commenti
1 annamaria janin
14 Marzo 2011 - 12:02
ma c’è bisogno di commenti? è lampante che ne vien fuori una fotografia fedele di questa povera città
2 Marco
14 Marzo 2011 - 14:42
Rilevo che il rischio di uno stradone sul canyon non è affatto scongiurato. Tutt’altro
3 Urban Center Cagliari » Blog Archive » Tuvixeddu: …e solo i buoni vissero felici e contenti
18 Marzo 2011 - 11:34
[…] e i privati che metta fine al contenzioso. E questa pare – se sono corrette le notizie ricevute e pubblicate da noi l’altroieri - la via che si sta valutando. Anche se, per quanto riguarda Cagliari, ormai la palla passa alla […]
Lascia un commento