Red
L’altro giorno la Camera dei deputati ha approvato il c.d. federalismo fiscale, di cui abbiamo detto ieri, pubblicando l’intervento a Montecitorio di Antonello Soro. Cosa cambia? Chi guadagna e chi perde?
Ricordate il gioco delle tre carte? Sembra d’essere davanti ad un imbroglio del genere. Si spostano velocemente le carte per confondere i presenti e dar loro l’illusione di un sicuro vantaggio, ma poi seguono le brutte soprese. E chi vince?. Sempre chi tiene il mazzo e il banco.
Ed ecco le carte servite. Da una parte l’arrivo della cedolare secca sugli immobili, che rappresentera’ un risparmio d’imposta per i proprietari sopra un certo reddito (ossia vantaggi a chi già h e dovrebbe contribuire di più), dall’altra lo sblocco dell’addizionale comunale, che rappresenta un aggravio per i cittadini. E poi la tassa sul soggiorno che, per i comuni che l’applicheranno, potrebbe rappresentare un contributo fino a 5 euro al giorno da parte dei turisti per la gestione della citta’ che stanno visitando. Le norme del decreto legislativo sul quale si è già espressa l’Aula di Montecitorio con la fiducia richiesta dal Governo, una volta concluso l’iter legislativo e calate nella realta’, non hanno un impatto neutro sui redditi dei cittadini. Il saldo complessivo - ha certificato la Ragioneria dello Stato - fatti tutti i conti, sara’ uguale a zero. Ma, come sempre accade in campo fiscale, sulle diverse fasce dei contribuenti saranno possibili risparmi ed anche aggravi. Sarà come la statistica che registra un pollo pro capite per ciascuna di due persone, quando nella realtà una ne mangia due. Ecco una scheda sul tema, tenendo presente che nel conto và inserrito il maggior costo o la limitazione o addirittura la soppressione dei servizi locali, sopratutto nelle aree povere.
CEDOLARE SECCA - Nessuno ci rimette, molti potrebbero risparmiare. E’ questo l’impatto dell’arrivo di una tassazione che, l’ultima versione del decreto, prevede al 21% sulla pigione pagata per tutti i contratti e del 19% su quelli ”agevolati”. Ora, invece, i guadagni vanno tassati con la progressivita’ dell’Irpef e con l’imposta annuale di registro del 2%. Secondo i calcoli di Confedilizia il guadagno c’e’ sopra i 15.000 euro di reddito per tutti i contratti e sopra i 28.000 euro per quelli agevolati. Nessuno comunque ci potra’ perdere, perche’ rimane la possibilita’ di applicare la vecchia normativa. Gli inquilini, poi, se il proprietario sceglie la cedolare, non avranno rincari d’affitto, nemmeno gli adeguamenti annuali all’Istat.
SBLOCCO ADDIZIONALE IRPEF - E’ questa la voce che puo’ comportare un aggravio per i cittadini. La scelta - e la responsabilita’ - sara’ dei singoli Comuni e comunque dovra’ rispettare dei paletti di crescita annuale. Il testo prevede ora la possibilita’ anche di un rincaro retroattivo sul 2010. Certo, dopo le strette ai bilanci delle ultime due legislature, non e’ difficile immaginare che lo sblocco di questa leva fiscale sara’ utilizzato realmente dagli enti locali.
COMPRAVENDITE - Sconto fiscale dell’1% in arrivo sui trasferimenti immobiliari dal 2014. E’ prevista una profonda riforma che semplifica le attuali imposte di registro, catastali e ipotecarie. Arriva una sola imposta del 9% sui beni in genere, del 2% sulle prime case. Il tributo minimo da pagare e’ di 1.000 euro. Oltre allo sconto, rispetto al cumulo delle tasse attuali, e’ certo una semplificazione.
IMU SOSTITUISCE ICI - L’Imu arriva nel 2014, si applichera’ sulle seconde case e assorbira’ sia l’Ici sia l’Irpef che si paga sulle seconde case. Previsto il dimezzamento per le case in affitto. Il Pd ne ha evidenziato le caratteristiche di tassazione patrimoniale (non si applica sul reddito ma sui beni posseduti, come l’Ici). I calcoli del governo hanno stimato un impatto neutro: l’Imu avra’ un’aliquota del 7,6% che sara’ di ”equilibrio” per sostituire il gettito attuale dell’Ici e dell’Irpef seconda casa.
TASSA TURISMO E DI SCOPO - Le prevede l’ultimo testo ma non sono novita’ assolute. La tassa di soggiorno - introdotta dalla riforma costituzionale del titolo V - la pagheranno i turisti per il pernottamento nelle citta’ turistiche e d’arte: sara’ al massimo di 5 euro e viene contestata dagli albergatori. C’e’ poi l’imposta di scopo per realizzare infrastrutture e servizi: la pagheranno solo i cittadini che ne beneficeranno; era gia’ stata introdotta con la finanziaria nel 2007 ma mai attuata.
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