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“La protesta delle italiane contro Berlusconi e il machismo”. Dagli Usa alla Corea del Sud, dall’Argentina alla Gran Bretagna, i principali media dei cinque continenti puntano i riflettori sulle manifestazioni a tutela della dignità delle donne organizzate in Italia e nel mondo in seguito allo scoppio del caso Ruby. Una protesta che, per il Nyt, ha attirato “la frustrazione e il pessimismo sul proprio futuro degli italiani, in collera per il ruolo della donna nell’Italia di Berlusconi”.
In Gran Bretagna, il DAILY TELEGRAPH titola “Berlusconi affronta le donne della nazione dopo che un milione di dimostranti ha occupato le strade”, mentre THE GUARDIAN, in un articolo dal titolo “Berlusconi bersaglio del giorno della protesta delle donne italiane” osserva che in “migliaia hanno marciato per il rispetto e i valori in un Paese in cui il gap tra i generi è peggiore che in Kazakhstan”. E - si legge - la protesta si è realizzata “in un modo che perfino i canali tv del premier troveranno difficile ignorare”. La manifestazione è in evidenza anche sull’INDEPENDENT e sul FINANCIAL TIMES, che la definisce come “la più grande sfida organizzata contro il governo di Berlusconi, colpito dagli scandali”.
A Dublino, l’IRISH TIMES osserva: “Un cattivo giorno per Berlusconi, le donne se la prendono con lui”.
In Spagna, EL PAIS titola “Un milione di donne dicono no a Berlusconi e al machismo” e scrive che i manifestanti “hanno chiesto le sue dimissioni e hanno mostrato la propria ira contro il modello politico e culturale patriarcale e machista, lasciando intendere chiaramente di non sentirsi rappresentati neppure dalla debole opposizione”. La notizia è in prima pagina su EL MUNDO che titola “Contro il machismo del Cavaliere”, e anche ABC e il catalano LA VANGUARDIA mettono in evidenza “la giornata di protesta contro Berlusconi”.
In Francia, la cronaca delle manifestazioni è su LE MONDE, su LIBERATION e su LE PARISIEN, che titola “Centiaia di migliaia di italiani dicono basta a Berlusconi”. LE FIGARO, infine, ricorda anche le dimostrazioni tenutesi a Parigi, ai piedi del Sacro Cuore.
In Germania, la notizia è sui principali media nazionali. La SPIEGEL online titola “Migliaia di donne protestano contro Berlusconi”, sottolinea che i manifestanti “si difendono dall’immagine della donna propagata da lui” e riporta anche il commento “di derisione di un ministro al governo: ’snob di sinistra’”. “Le donne d’Italia chiedono le dimissioni di Berlusconi”, è invece il titolo della BILD, che ricorda come la protesta abbia avuto luogo “in 230 città italiane, ma anche a Tokio, Londra, Boston, Madrid, Parigi e Berlino contro il più controverso premier d’Europa e i suoi party del bunga-bunga”.
Oltreoceano, il NEW YORK TIMES titola “Gli italiani protestano per gli scandali di Berlusconi” e osserva che le manifestazioni “non sono apparse pronte a portare a un cambiamento politico”, piuttosto, “hanno catturato la frustrazione degli italiani in collera per il ruolo della donna nell’Italia di Berlusconi e un profondo pessimismo sul futuro e su ciò che” i dimostranti “vedono come un crescente divario tra i malanni del Paese e le preoccupazione del governo”.
La CNN online titola “Manifestazioni in Italia contro lo scandalo sessuale di Berlusconi”, il WASHINGTON POST dedica un’ampia cronaca alla “protesta su scala nazionale”, mentre il WALL STREET JOURNAL, che pubblica anche un video delle dimostrazioni, scrive che i dimostranti “hanno chiesto le dimissioni di Berlusconi dopo un recente scandalo sessuale che ha aggravato i problemi del premier con la legge e ha galvanizzato un movimento nazionale che richiama a maggiori dignità e diritti per le donne”.
Ma la protesta è in evidenza anche in Asia, sul quotidiano coreano THE CHOSUNILBO, sul network arabo AL-JAZIRA, sull’indiano THE HINDUSTAN TIMES. In Canada, il TORONTO STAR titola “Il bunga bunga di Berlusconi fa fumare le donne di rabbia”, mentre in Austrlia il SIDNEY MORNING HERALD scrive che “le donne invocano la fine di Berlusconi in una protesta di massa”. E la notizia, infine, è in evidenza anche sui media sudamericani dove, ad esempio, l’argentino EL CLARIN, titola “In una marcia di massa, le donne dicono basta a Berlusconi”.
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