Andrea Pubusa
Cosa poteva succedere 40 anni fà ad un giovane di sinistra che a Cagliari si affacciava alla politica? Poteva accadere di conoscere, fra gli altri, compagni come Marco Ligas, Salvatore Chessa, Nuto Pilurzu e di incontrare, fra gli altri, Luigi Pintor, Lucio Magri, Rossana Rossanda, Lidia Menapace, Eliseo Milani e Luciana Castellina, allora dirigenti de Il Manifesto. E non si trattava solo di conoscerli, ma anche di fare lavoro politico insieme a loro. Ad esempio, con Luciana Castellina partecipare ad una tribuna politica per “Il Manifesto” nelle prime cosìddette ”radio libere” cagliaritane e incontrare, per caso, negli studi e parlare con personaggi come il regista de “Le quattro giornate di Napoli” Nanni Loy anch’egli in quel luogo, ma per invitare dai microfoni a votare PCI. Oppure fare un comizio con Lucio Magri a Carbonia. O a Milano parlare a tu per tu, senza timori reverenziali, con un compagno visibilmente colto e poi sapere ch’era Franco Fortini, o diffidare Lucia Annunziata, quando insegnava a S. Antioco, dallo scrivere articoli sulla Sardegna un po’ fantasiosi o, ancora, discutere con Corradino Mineo, delegato de Il Manifesto di Palermo, sulla linea politica, o fare a Cagliari campagna elettorale coi gemelli Ruotolo (uno oggi protagonista di Annozero), inviati da Roma con altri compagni come rinforzo. E tanti altri simili episodi ed incontri.
Quella è stata per non pochi della nostra generazione “la scoperta del mondo”. Il risultato di questa formazione? Un approccio alla politica esigente verso sé e gli altri, che ti segna e ti rende poco permeabile alle pastette ed estraneo alla deriva attuale, anche a sinistra.
Ecco perché è con piacere che ho appreso la notizia della pubblicazione di un nuovo libro-diario di Luciana Castellina, uno scritto senz’altro ricco di spunti e notazioni intelligenti, certamente una lettura da non perdere.
Il 10 febbraio è uscito il nuovo libro di Luciana Castellina. Sarà in vendita nelle migliori librerie e presso la Casa editrice “nottetempo”, via Zanardelli 34, Roma.
Luciana Castellina, militante e parlamentare comunista, fra i quattordici e i diciotto anni ha tenuto un diario che racconta la sua iniziazione politica: dal giorno in cui, il 25 luglio 1943, a Riccione, la partita di tennis con la sua compagna di scuola Anna Maria Mussolini viene interrotta perché la figlia del Duce deve scappare (suo padre è stato appena arrestato a Roma), a quando si iscrive al PCI. In mezzo, l’evoluzione di una ragazza dei Parioli, con gli occhi aperti sul mondo e sulla storia, titubante nei suoi pensieri e curiosa di capire, i primi viaggi a Praga e nella Parigi del dopoguerra, i primi compagni, il primo gioioso lavoro, insieme a tanti coetanei di tutta Europa, per costruire una ferrovia nella Jugoslavia di Tito, le domande, le ribellioni, le scoperte di uno spirito impaziente di prendere forma.
Questo diario, rivisitato e arricchito, ha mantenuto tutta la sua freschezza e la forza della sua testimonianza su un pezzo di storia decisivo per la generazione postbellica. Una lettura appassionante e rivelatrice, a cui si accompagnano foto d’epoca inedite. Luciana Castellina, giornalista e scrittrice, ma soprattutto militante politica, si è iscritta al PCI nel 1947, partito da cui è stata radiata nel 1969 quando, con Magri, Natoli, Parlato, Pintor e Rossanda, fonda il manifesto, di cui diviene una delle voci piú autorevoli. Tra i suoi libri piú recenti, ricordiamo Il cammino dei movimenti (2003), Cinquant’anni d’Europa. Una lettura antiretorica (2007) ed Eurollywood (2009).
Luciana Castellina, La scoperta del mondo, Nottetempo, Roma 2011, pagine 300, euro 16,50
3 commenti
1 Massimo
10 Febbraio 2011 - 19:14
Vabbè eravate toghi voi che conoscete tutta quella gente. Ma dovete continuare a menarcela per anni con queste storie e ripetere quanto eravate di sinistra e noi no, quanto eravate bravi e noi no, quanto eravate intellettuali e noi no? Il mondo è cambiato (non so se ve ne siete accorti) e le vostre nostalgie valgono giusto come diario e ricordo. Ma non ci aiutano, di certo, a risolvere i problemo politici contingenti. In poche parole: ce li avete fracassati!
2 admin
10 Febbraio 2011 - 20:53
Caro Massimo,
ti ho invitato soltanto a leggere il libro di una persona che mi ha aiutato insieme a tanti altri a “scoprire il mondo”, e che credo possa aiutarci ancora a capire il presente.
Che i tempi siano cambiati, l’ho ben capito, e comunque me ne dà prova il tenore del tuo post.
Ma io, a costo di fracassarteli ancora, insisto nell’invitarti a leggere ed ad avere buone frequentazioni intellettuali. Alla fine sono le cose che aiutano di più, a risolvere i problemi contingenti e non solo.
Ciao. A,P,
3 Mauro Nieddu
12 Febbraio 2011 - 14:00
Ho un nonno di 95 anni che ha solo la licenza elementare, ma mostra una curiosità intellettuale verso la realtà del presente, alla quale guarda con la lucidità di chi ha delle solide radici nella storia che ha vissuto, che molti di coloro che non smettono di ricordarci ogni giorno di essere “gggiovani” si sognano.
Spesso la carta d’identità è un grande schermo dietro il quale si nasconde l’arroganza di un immenso vuoto.
Grazie Andrea per i consigli.
Lascia un commento