FIOM: riparte la mobilitazione e investe il Paese

29 Gennaio 2011
Nessun commento


Red

Successo dello sciopero di otto ore delle tute blu della Fiom contro gli accorti separati Fiat e, dunque, il modello Marchionne. Dopo quello di avantieri in Emilia-Romagna, ieri lo sciopero della Fiom si è esteso al resto d’Italia. Le manifestazioni, in particolare, si sono svolte dove ci sono stabilimenti del gruppoFiat (Torino, Cassino, Pomigliano, Termini Imerese, Melfie Lanciano) e aziende in cui sono in corso lotte per difendere i posti di lavoro. Landini  a Milano, il responsabile del settore auto Giorgio Ariaudo a Torino, mentre a Padova ha parlato Giorgio Cremaschi.
Anche a Cagliari la manifestazione è stata molto partecipata, circa 5000 persone.  Il serpentone tra slogan e note di “Bella ciao” e “Procura de Moderare”, si è diretto poi verso Piazza del Carmine, dove è si è svolto il comizio conclusivo del segretario nazionale Fiom, Fausto Durante. In testa al corteo dei metalmeccanici lo striscione con la scritta “Fiom Sardegna - Lavoro e diritti”. Sono arrivati da tutta l’isola con i cartelli delle aziende in lotta per la difesa dell’occupazione, Keller, Alcoa, Portovesme srl, A-Centro, Compau di Oristano, le telecomunicazioni, ma anche i lavoratori della Vinyls.
Non solo tute blu, ma anche studenti e pensionati per ribadire dall’isola la contrarietà ai diktat del manager della Fiat. “Occorre un progetto Sardegna per rilanciare l’industria e l’occupazione - ha detto Fausto Durante, segretario nazionale della Fiom -. In questa Isola più che diritti da tutelare, siamo al paradosso che l’emergenza è il lavoro che non c’è, occorre difendere quei pochi livelli occupazionali scampati al processo di desertificazione della Sardegna”.
In testa al corteo anche Enzo Costa, segretario regionale della Cgil. “Le ragioni della protesta sono più forti di quelle del maltempo - ha detto - l’obiettivo è stato raggiunto. Attendiamo i pullman da Nuoro e dal Sulcis. Siamo qui per difendere a denti stretti quel poco di lavoro che rimane”.
A Milano, in testa al corteo il segretario nazionale Maurizio Landini, che lo ha percorso tutto, salutando diversi manifestanti. Numerose le manifestazioni di stima nei confronti del sindacalista tra applausi e incitazioni a “tenere duro”. “Maurizio difendici”, uno dei messaggi ricorrenti. Lungo il corteo numerosi striscioni, tra i quali una rappresentazione della prima pagina del contratto nazionale siglato il 20 gennaio 2008 unitariamente, che Federmeccanica ha annunciato il recesso lo scorso settembre. Lo striscione misura 12 metri per 6 e viene portato in testa al corteo. ‘Gli operai - si legge un altro striscione della Fiom di Brescia - producono per tutti, non saremo mai vostri schiavi’. Presenti anche i lavoratori della Scala di Milano con lo striscione ‘La Scala si inFiomma’. Insieme a Landini, anche il senatore Antonio Pizzinato, che fu segretario generale della Cgil dopo Luciano Lama. Secondo gli organizzatori, da tutta la Lombardia sono arrivati 90 pullman.
Il dato nuovo è la tenednziale unità operai/studenti come nel 1969. Da piazza Castello è partito il corteo degli studenti, mentre la Cub ha manifestando ad Arcore davanti a Villa San Martino, residenza del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
“Federmeccanica e Confindustria - ha avvertito Landini - devono sapere che se fanno quello che fa la Fiat succede un conflitto che non ha precedenti nel nostro Paese. Noi - ha proseguito Landini - vogliamo fare accordi, vogliamo che le aziende funzionino e che i diritti siano estesi, per questo offriamo un terreno di confronto”.
Migliaia di lavoratori hanno partecipato al corteo a Torino, partito dalla stazione di Porta Susa. Quaranta pullman sono arrivati da tutto il Piemonte. Aprono il corteo gli striscioni “Mirafiori, l’accordo della vergogna” e ‘Per la liberta’ del lavorò, dietro al quale sfilano i metalmeccanici Fiom con pettorina gialla e casco rosso. Tra le presenze significative quelle dei lavoratori della Bertone, della De Tomaso, della Powertrain. Rilevante la presenza della Cgil Piemonte, con oltre 3.000 persone. In corteo anche i Cobas, i sindacati di base, i No Tav, la Federazione della Sinistra. Anmche qui significativa la presenza degli studenti con numerosi striscion,i tra i quali uno che dice “Ci avete tolto troppo, ci riprendiamo tutto”. E c’é anche “lo squalo Sergio” Marchionne in gommapiuma. Dalle sue fauci spuntano dollari e dei teschi insanguinati. A realizzarò e a portarlo in corteo sono gli studenti-lavoratori.
Il pieno successo della giornata di sciopero e il ruolo trainante che la FIOM sta assumendo verso altri settori in lotta sono una speranza per questo Paese impantanato fra diktat dei padroni, ricchezze sproporzionate e un governo con la sua maggioranza impegnati solo a dufendere il Cavaliere.

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento