Red
L’Associazione per il Rinnovamento della Sinistra sta organizzando un convegno che si terrà il 27 gennaio a Milano presso la sede della Camera del Lavoro, dalle 10,30 alle 17.00. sul tema “Vite al lavoro. Donne e uomini nella crisi: letture e proposte del femminismo italiano”.
Il convegno si propone di discutere le analisi e proposte sul lavoro, contenute in alcuni testi femministi: Gruppo lavoro della Libreria delle donne di Milano, Immagina che il lavoro (Sottosopra, ottobre 2009, www.libreriadelledonne.it); Aa. Vv. (del Collettivo Donne e politica) L’emancipazione malata. Sguardi femministi sul lavoro che cambia (Ed. Libera Università delle donne di Milano, 2010), Aa. VV. Se 60 ore vi sembran poche (dattiloscritto,dichiarazionelavori.xoom.it, www.ilavoridelledonne.it).
I lavori saranno introdotti da Maria Luisa Boccia e Alberto Leiss e saranno connclusi da una tavola rotonda a cui parteciperanno Maria Grazia Campari, Susanna Camusso, Maurizio Landini, Silvia Motta, Marisa Nicchi, Aldo Tortorella. La tavola rotonda sarà coordinata da Piero Di Siena
Non è possibile comprendere il lavoro, né quello degli uomini né quello delle donne, se non si mettono al centro dell’analisi e della politica i soggetti, i loro bisogni e desideri, i modi diversi in cui l’organizzazione del lavoro e della società incide nelle loro vite.
Negli ultimi decenni la presenza delle donne nel mercato del lavoro è aumentata anche nel nostro paese, in misura consistente e costante. Questo cambia radicalmente il rapporto tra produzione e riproduzione, apre nuovi conflitti e richiede pratiche e proposte politiche diverse.
Le donne italiane lavorano fuori casa e in casa, per il mercato e per la cura, in modo obbligato e per scelta, retribuito e gratuito. Le loro vite e le loro aspettative non possono essere costrette in alternative secche, in modelli univoci. La crisi economico-sociale e le politiche fin qui adottate hanno acuito il contrasto tra il vissuto soggettivo del lavoro e le condizioni in cui si svolge. C’è una chiara volontà, nel privato e nel pubblico, di ridurre il lavoro a merce e di disporne senza regole.
La proposta dell’Ars nasce dalla convinzione che per superare questo limite sia necessario mettere al centro il discorso femminista.
Alleghiamo i testi che saranno alla base della discussione.
I lavori delle donne
Comitato per la dichiarazione di tutti i lavori delle donne
La Cgil per la campagna ‘Io dichiaro’
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DONNE AL LAVORO
FUORI CASA PAGATE MENO, DENTRO CASA GRATIS
Uno più uno fa tre quando si calcola il lavoro delle donne:
la precarietà fa la parte del leone, l’età della pensione fa 66, le ore di lavoro a settimana sono 60, la cifra più alta in Europa, dicono Eurostat e Commissione Europea. Di contro la dignità del corpo femminile è ancora considerata zero, da troppi uomini, così come la loro libertà e indipendenza è ignorata nei programmi politici.
I CONTI NON TORNANO E LO DIMOSTRIAMO
“IO DICHIARO”
E’ un’ iniziativa per la presa di parola delle donne sui lavori che svolgono
IO DICHIARO
Le ore di lavoro in casa e fuori, la fatica, i desideri, le competenze professionali e di cura, le invenzioni, i conflitti e la capacità di tenere insieme tutto.
IO DICHIARO
L’energia che metto per entrare nel mondo del lavoro e viverlo a mia misura.
IO DICHIARO
Il benessere di altri che dipende da me.
IO DICHIARO
L’impegno visibile e quello nascosto che tiene insieme persone e legami sociali.
IO DICHIARO
La ricchezza che produco, più grande di quella che mi viene retribuita.
IO DICHIARO
nulla è scontato di ciò che faccio: dipende da me, dalle mie responsabilità, dalle possibilità materiali di cui dispongo.
FARE I CONTI CON NOI
La società deve restituire alle donne ciò che loro costruiscono per essa: buoni lavori con diritti, in primo luogo per le giovani, una moderna e civile rete di servizi pubblici, la considerazione della cura come lavoro tra i più preziosi, anche da condividere con gli uomini.
Non vogliamo che le donne paghino la crisi economica e il risanamento del bilancio dello Stato. Questo è l’effetto delle manovre speculative della finanza e dei tagli ciechi dello Stato per scuola, salute, ambiente, cultura, ricerca, assistenza.
La libertà e l’indipendenza delle donne apre il futuro di un diverso modo di produrre e distribuire nuova ricchezza.
CAMPAGNA PER LA DICHIARAZIONE DEI LAVORI DELLE DONNE
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