Amsicora
Anche in Oklaoma, come in tanti altri States, il boia sinora uccideva ricorrendo al cosiddetto cocktail letale, cioé l’insieme di tre sostanze che, una dopo l’altra, venivano iniettate nell’organismo del condannato. La prima aveva il compito di sedarlo, la seconda di paralizzarlo e solo la terza ne provocava la morte immediata.
Ma perché tanta delicatezza? Perché questi barocchismi procedurali? A che pro tanti preliminari, se poi sempre lì si deve arrivare? Non è meglio andare subito al sodo? Meglio fare come si fa con le bestie. E così anche John David Duty, un bianco di 58 anni, non sarà morto invano. No, anche lui sarà ricordato… come il primo condannato a morte nella storia a essere stato ammazzato con una sostanza usata sinora per abbattere gli animali, mai iniettata prima nelle vene di un essere umano. Accade nella “civilissima” America, negli States, nel faro della democrazia contemporanea. Più precisamente, sabato sera alle 6,18, ora locale, nel carcere di McAlester, in Oklahoma, il primo stato a adottare questo nuovo sistema. La sostanza gli era stata iniettata sei minuti prima.
Del resto, signori miei, che altro si poteva fare? Il primo composto, il Sodium Thiopental, il sedativo era diventato ormai introvabile. L’unica azienda farmaceutica che lo produce in suolo americano, la Hospira, ha da tempo esaurito le sue scorte. I rifornimenti riprenderanno l’anno prossimo. Perché perdere tempo? A che pro aspettare di reintegrare le scorte? Perché spendere danaro a importare il farmaco dall’estero? Tanto - avranno pensato i giudici - per Duty la sorte è irrimediabilmente segnata.
E dire che la Costituzione americana proclama che gli States devono darti nientemeno che la felicità. E dice anche che in certi casi, se proprio non esattamente la felicità, deve almeno garantirti esecuzioni non “crudeli e inusuali”. Cesare Beccaria, il nonno di Alessandro Manzoni, meno enfatico sui compiti dell Stato, disse più semplicemente che il potere statuale si ferma sempre di fronte alla vita dell’uomo, che questa non è nella disponibilità degli apparati qualsiasi bandiera o insegna innalzino o qualunque paramento essi vestano.
In Oklahoma (ma, par di capire, anche nei dintorni), però, le letture sono altre. Il libretto del buon Cesare non è arrivato nelle librerie e neanche nelle biblioteche. Nessuno ne ha mai sentito parlare nelle scuole di ogni ordine e grado. men che mai nelle Università. E così, in mancanza d’altro, il boia ha messo a morte Duty con il pentobarbital, un potente anestetico utilizzato dai veterinari per l’eutanasia sugli animali.
Del resto, agli occhi dei giudici di quel felice Paese, Duty apparteneva alla specie umana solo apparentemente. Che maiale! Era stato condannato alla pena capitale per aver strangolato nel 2001, con una laccio di scarpa, il suo compagno di cella, Curtis Wise, un giovane di appena 22 anni. Era rinchiuso nell’Oklahoma State Penitentiary dal 1978, quando venne condannato a tre ergastoli per stupro, rapina a mano armata e tentato omicidio. Quale nobile causa pensavano di difendere dunque i suoi avvocati cercando sino alla fine di ottenere una moratoria? Quale ‘crudelta’ individuavano in questo nuovo metodo mai ’sperimentato’ prima sugli esseri umani? E’ vero - hanno pensato i giudici - la Costituzione americana vieta le esecuzioni “crudeli e inusuali”. Ma Duty lo era stato ancor di più con le sue vittime. E tanto basta - secondo loro - perché lo Stato scenda al suo livello e trasformi l’aula di giustizia nell’anticamera del macello. Per i giudici non c’è stato bisogno di alcuna mutazione. Si vede che loro macellai già lo erano, almeno nel profondo dell’anima. Amen.
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