Red
Molte nubi si addensano all’orizzonte del centrosinistra sardo. Eccone alcune.
Saatchi. Il segretario della Commissione di gara ha patteggiato la pena. Ritiene, insomma, di non avere armi difensive per neutralizzare l’accusa di falso relativa ai verbali di gara. L’inchiesta è nella fase finale. Soru può essere rinviato a giudizio a breve e può trovarsi sotto processo l’anno prossimo, durante la campagna elettorale. Presunzione di non colpevolezza certo, ma è altrettanto certo che queste possibili concomitanze non giovano a Soru. E per il già traballante centrosinistra sardo? Effetti devastanti. Salvo credere che per Soru si ripeta su scala regionale l’effetto Berlusconi, il quale, nonostante conflitto d’interessi, avvisi di garanzia, rinvii a giudizio e processi, è “il più amato dagli italiani”. Sarà così anche per Soru? E’ ragionevole confidare su questo effetto? Chissà. Sarebbe più responsabile seguire vie più sicure.
Tuvixeddu. I rumors sulla legnata a Soru da parte del Consiglio di Stato sono insistenti. La sentenza però non è stata depositata. Gli avvocati del Comune di Cagliari e delle imprese non ne sanno nulla. L’indiscrezione, dunque, parte dalla stessa Presidenza della Giunta regionale. Non è la prima volta: sapeva in anticipo anche le decisioni della Corte costituzionale su statutaria e finanziaria 2006. Perché allora l’indiscrezione? Per preparare l’opinione pubblica alla notizia? Può darsi. Ma è più probabile che Soru sia stato avvertito della decisione per preparare una contromossa. Non sarebbe neppure questo un fatto nuovo. Su questioni importanti questi preavvisi dei giudici agli organi di governo non sono una novità. Ed hanno anch’essi una ragione: dare agli organi di governo il tempo per correre ai ripari. Del resto è inusuale che il Consiglio di stato aspetti un mese a pubblicare l’esito di una sua decisione. Forse Soru stà preparando una contromossa. Se salvasse il Colle non sarebbe male. Se è così, speriamo che il Presidente non ne combini un’altra delle sue. Insomma, se vuol correre ai ripari, che lo faccia bene. Perché, se il Colle verrà profanato dalla ruspe per aver Soru fatto adottare la nomina della Commissione per il paesaggio dalla Giunta anziché dal Consiglio, è sicuro che non lascerà un ricordo da statista. E’, dunque, probabile che Soru su Tuvixeddu stia meditando una mossa clamorosa di forte impatto. Speriamo che non sia solo una bolla di sapone mediatica, destinata a sgonfiarsi al contatto con la Giurisdizione.
Statutaria. Lunedì la Corte d’appello decide. Dovrebbe paralizzare le velleità “promulgatorie” del Presidente (v. articolo Ballero in questo sito). Ma non sono escluse forzature del Presidente; anzi sono probabili e preannunciate. Cosa vuole Soru? Un effetto mediatico immediato, capace di neutralizzare i rovesci giudiziari e politici recenti e in atto. Anche qui, la questione alla lunga dovrebbe smentire l’impostazione di Soru, perché se la questione verrà riportata alla Corte Costituzionale (ed è certo; avverrà nel giudizio elettorale Uras, dove si è invocata l’applicazione della Statutaria prima della sua entrata in vigore!), ad una pronuncia di merito la promulgazione di Soru ha un’altissima probabilità d’essere bocciata. Ma nel frattempo il Presidente potrà incassare un risultato mediatico importante a fini politici.
Primarie. Si preannuncia uno scontro nel PD fra il Presidente e Cherchi. Sarà alfine come negli USA, dove dopo mesi di colpi bassi, fra Obama e Hilary è scoppiata la pace? O non è più probabile che gli avversari interni di Soru siano pronti a tradirlo nelle urne se verrà candidato? Chi si vuol liberare di un ingombro non bada a mezzi. E, viceversa. Soru accetterà l’esito delle primarie se favorevole a Cherchi? O si presenterà comunque, adducendo brogli come per il voto alla segreteria regionale del PD? Sono evenienze di cui si parla insistentemente, e non sono fantapolitica. Il PD non è ancora un partito. Non si sa se lo diventerà. In questa situazione nessuno guarda al futuro, non interessa rafforzare la “ditta”, il Partito, com’era nei partiti del passato: ognuno pensa solo al presente, prendere tutto e subito. Il domani non interessa, perché, in un quadro mutato, i protagonisti saranno altri, e degli altri nei partiti liquidi non importa niente a nessuno.
Come si vede c’è molta carne al fuoco e in Sardegna, come in Italia, tutto ruota intorno alle vicende del Presidente. Su questi temi nel PD si combatterà una lotta senza esclusione di colpi tra la vecchia oligarchia che fa capo a Cabras e Soru. Insomma, oligarchia contro principato. E della democrazia sarda? E delle sorti del centrosinistra isolano? E della Sardegna? Non se ne preoccupa nessuno. Da che mondo e mondo negli scontri fra oligarchi, prima viene sempre la vittoria nello scontro interno.
1 commento
1 Antonio
11 Luglio 2008 - 16:32
Mi preme parlare di Tuvixeddu e Tuvumannu, in quanto stufo di milioni e milioni di castronerie che vengono propinate al solo scopo di creare “bagarre” tra schieramenti politici, e tra i militanti Pro Necropoli.
E’ ovvio che dovremmo aspettare una definitiva decisione del consiglio di stato, che a quanto sembra, o quanto si vuole far credere, sta tentando di far correre ai ripari Soru e compagni.
Visto che si vuole creare allarmismo, vi illustro come si svolgeranno i prossimi fatti.
E visto che mi ritengo a conoscenza della questione più di ogni altra persona, in quanto figlio di una delle sorelle Sotgiu, firmatarie dell’accordo di programma 2000, ED OGGI TITOLARI DI UN TERRENO CONCESSO IN RISARCIMENTO DANNI, E BLOCCATO DALLE SCONSIDERATE AZIONI DELLA REGIONI vi illustro quanto segue:
Esiste la possibilità che la Regione Sardegna e la giunta Soru prendano una sonora batosta, il che li metterà nella condizione di ricevere in breve tempo una MILIONARIA RICHIESTA DI RISARCIMENTO DANNI PER I BLOCCHI.
Ovviamente cercheremo di perseguire i diretti responsabili di questa grave inadempienza contrattuale camuffata da salvaguardia della storia Cagliaritana, in modo da evitare PESANTISSIME ripercussioni sui contribuenti Sardi.
In caso di vittoria della Regione, e degli interessi politici, prima che i Cagliaritani esultino, è opportuno che sappiano che solo a quel punto, caduto l’accordo di programma, LE SORELLE SOTGIU RIAPRIRANNO LA VECCHIA CAUSA CON IL COMUNE DI CAGLIARI.
Una causa nata per gli espropri irregolari e illegittimi del 1982 a Tuvumannu, che diedero origine ai palazzi di edilizia economico popolare di via Castelli.
Una causa persa dal comune di Cagliari, condannato a risarcire circa 40 miliardi di vecchie lire, E CHE NON FU PAGATA E NON GRAVO’ SUI CAGLIARITANI GRAZIE ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA.
In caso di vittoria della Regione, L’ INTERA CIFRA MENZIONATA ,PIU’ GLI INTERESSI, SARANNO RICHIESTI AL COMUNE DI CAGLIARI.
In questo ultimo atto Cagliari avrebbe il seguente risultato:
Una necropoli salvaguardata in maniera più che dubbia dalla Regione (ricordiamoci il progetto di Clement depositato in sostituzione di quello di Coimpresa) ED UN DEBITO ENORMEMENTE SCHIACCIANTE CON LE SORELLE SOTGIU, a cui dobbiamo aggiungere anche i danni da risarcire a Coimpresa.
Alla luce di questi fatti, e delle pesanti conseguenze cui si sta andando incontro, l’operato della Regione tiene realmente conto dei Sardi?….il mio personale giudizio?……NO.
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