Solidarietà ai lavoratori Geas in lotta

10 Dicembre 2010
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Federazione della sinistra . Cagliari


La Federazione della Sinistra della Provincia di Cagliari, tramite Giuseppe Stocchino - Segretario Prc Federazione di Cagliari, e Nicola Ibba - Segretario Pdci Federazione di Cagliari, ci hanno inviato questa nota stampa, che volentieri pubblichiamo, associandoci alla manifestazione di solidarietà per i lavoratori Geas in lotta a difesa del loro salario e del posto di lavoro.

Trenitalia e la la Giunta regionale sono incapaci di gestire la vertenza Geas. La Federazione della Sinistra della Provincia di Cagliari esprime solidarietà e forte preoccupazione per le sorti dei dei 104 dipendenti della ditta Geas senza stipendio da 4 mesi. Lavoratori che giustamente protestano bloccando le comunicazioni delle ferrovie di stato in Sardegna.
Quaranta giorni fa il Presidente Capellacci garantiva, ma solo a parole, la risoluzione della vertenza. Da quel momento nulla è cambiato. I treni sono fermi e i lavoratori sono senza stipendio e senza futuro di occupazione.
Chiediamo al presidente Capellacci di rimettersi in contatto con l’amministratore delegato Soprano e il direttore regionale di Trenitalia Tola, per fermare il disastro che sta paralizzando le Ferrovie in Sardegna. 15 mila passeggeri al giorno non riescono a prendere il treno per colpa di un sistema ormai consolidato della gestione degli appalti da parte delle cooperative. Un sistema che ha prodotto negli anni un vero e proprio massacro sociale, non solo negli appalti che gestiscono le comunicazioni. Un massacro dovuto all’assenza di garanzia nella sicurezza del lavoro, e al pericoloso meccanismo del “giocare al ribasso” per conquistare gli appalti cancellando i diritti e le tutele dei lavoratori delle ditte.
La Federazione della Sinistra della Provincia di Cagliari chiede un accordo immediato che preveda la conclusione della trattativa con la ditta subentrante e che il tavolo della Regione, Trenitalia e Geas preveda il pagamento immediato dei salari senza che nessun lavoratore venga escluso e che si rimettano a disposizione dei pendolari i treni.

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