Amsicora
Come Giorgio Napolitano, “vedremo insieme come andrà a finire”, “Nessuno può prevedere il futuro”. Sopratutto quando trova applicazione la lex mercatoria, come andrà il mercato si saprà solo alla fine, quando acquisti e svendite sono finite.
Per ora la situazione del mercato è questa: Domenico Scilipoti e Massimo Calearo si orientano per il sì alla fiducia. Sembra che il pressing degli uomini del Cavaliere stia dando frutti e la zona degli indecisi, che potrebbero optare per un sostegno al governo sembra allargarsi. C’è grande attesa infatti per la conferenza stampa, prevista per oggi a Montecitorio del deputato dell’Idv Domenico Scilipoti, (medico di Patti, in provincia di Messina), insieme ai deputati del gruppo Misto Massimo Calearo, (imprenditore veneto uscito dal Pd), e Bruno Cesario (di Portici, anche lui uscito dal Pd e passato all’ Api prima di approdare al Misto), che sono annoverati tra gli indecisi che potrebbero correre in soccorso del governo.
A Montecitorio c’è già chi li considera nella borsa della spesa di Berlusconi. Se giovedì i tre faranno outing per il premier la maggioranza salirà a 311 voti. I due del Sud Toroler si asterranno.
Cosa ne pensano i finiani, vedono difficoltà in vista del 14 dicembre? Per Italo Bocchino, se anche Scilipoti e Calerao votassero la fiducia al governo, a favore “si diventa 316 a 311″, quindi ancora a favore di quelle forze che vogliono sfiduciare il governo. “Di Calearo - aggiunge poi il capogruppo di Futuro e libertà alla Camera - già sapevamo”.
Una domanda è d’obbligo: ma Tonino e il PD non possono scegliere meglio. Certo Tonino come Bersani sono i più fieri oppositori del Cavaliere. Ma esiste anche la culpa in eligendo. C’è insomma responsabilità anche quando si sceglie male. E qui si è scelto malissmo. Per di più con una legge elettorale che consente la scelta dei deputati ai dirigenti escludendo noi elettori.
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