Università: cresce il movimento di massa e in Aula si fanno prove di sfiducia al governo

1 Dicembre 2010
Nessun commento


Red

Quante cavolate ieri sul voto favorevole della Camera al tesro Gelmini sull’Università! “E’ - dice il Ministro - una buona riforma che favorisce studenti, professori e più in generale tutto il mondo accademico e dunque deve passare se vogliamo finalmente ammodernare l’Università”. Il presidente del Consiglio è sempre sorpreso per quanto sta accadendo nel Paese: il Cavaliere non si capacita delle proteste e dell’opposizione alla riforma: “E’ stata discussa con tutte le parti in causa, modificata, migliorata e credo che meglio di così non si potesse proprio fare”. Per questo, osserva il fido Sandro Bondi, dando ancora prova di acutezza, “un’opposizione responsabile dovrebbe sostenerla”. Indovinate cosa ha detto Ignazio La Russa? “La sinistra solidarizza con i violenti”. Scontato, non sa dire altro. E Fini? Gli “estremisti che hanno bloccato Roma e causato gravi incidenti non hanno reso un buon servizio alla stragrande maggioranza di studenti scesi in piazza con motivazioni non totalmente condivisibili ma certamente animate da una positiva volontà di partecipazione e di miglioramento delle condizioni della nostra Università”. Poi il presidente della Camera esprime solidarietà “alle Forze di Polizia, ai cittadini romani e ai tantissimi giovani in buona fede, la cui protesta è stata strumentalizzata”. Il presidente del Senato Renato Schifani non perde occasione per star zitto e così condanna gli attacchi alle forze dell’ordine, “non hanno certamente giovato alla vita democratica e a chi voleva manifestare pacificamente”
E l’opposizione? Per il Pd responsabile della tensione è solo e soltanto il governo. “Mi pare - denuncia il leader Pierluigi Bersani - che nella stragrande maggioranza studenti e ricercatori si siano mossi in modo pacifico. Ha impressionato la città militarizzata. E se si è arrivati a questa tensione è per irresponsabilità dell’Esecutivo che ha perso la testa e la presa sui problemi del paese”. E sotto attacco della sinistra è il ministro dell’Interno Roberto Maroni, cui Nichi Vendola contesta “una responsabilità gravissima”, perché sta facendo diventare “le proteste studentesche una vicenda di disordine pubblico”. Ma il responsabile del Viminale non ci sta: “Io - rivendica - ho il compito di gestire l’ordine pubblico e evitare incidenti e l’assalto ai luoghi sacri della democrazia, come avvenuto la scorsa settimana in Senato. E mi pare che tutto stia avvenendo con grande responsabilità delle forze dell’ordine che hanno subito violenza e stanno gestendo una situazione molto complicata”.
In questo clima di forte mobilitazione contro il governo in tutta Italia l’Aula di Montecitorio approva con qualche difficoltà la riforma dell’Università. I finiani fanno prove di sfiducia. Ancora una volta mettono in evidenza la loro ‘insostituibilita” per la tenuta parlamentare del governo, mandando “sotto” l’esecutivo due volte su altrettanti emendamenti che hanno il via libera anche dall’opposizione. Testi che vengono approvati contro il parere del governo con una ventina di voti di scarto. Ma Silvio Berlusconi, dopo l’approvazione, esulta e dice che: è stato inferto un duro colpo all’occupazione da parte della sinistra dei settori della cultura, della scuola e dell’Università, “un colpo mortale a parentopoli”, dimostrando inoltre al paese di essere “il governo del fare”. Ma non è tranquillo, i suoi sono sorrisi di circostannza. Ha sempre in testa i due voti dei finiani che hanno battuto il governo mentre dai banchi del centrosinistra partiva la classica ‘ola’ degli stadi di calcio. Un’anticipazione del voto del 14?

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento