Basta correnti e tifoserie, nel PD sardo unità e programma

29 Novembre 2010
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Comitato Prossima fermata: Sardegna

Massimo Marini c’invia questo programma di lavoro del “Comitato Prossima fermata: Sardegna”. Una dichiarazione d’intenti con un obiettivo apparentemente banale, in realtà quasi proibitivo: riportare il maggior partito d’opposizione in Sardegna e nel Paese, il PD, a far politica, a occuparsi delle persone, dei problemi e a dare una prospettiva di sviluppo alla Sardegna. Un obiettivo ambizioso e difficile, perché il PD, fin da quando è nato, è stato un non-partito, più che un soggetto politico un coacervo di componenti (meglio bande) in lotta fra loro per esercitare il potere, per spendere e consumare in autonarcismi dei dirigenti e nell’occupazione delle istituzioni il consenso dei democratici sardi e italiani. Il risultato? L’estromissione dal governo nazionale e da quello regionale.
Ora si avvicinano le elezioni regionali. A due anni dalla fine della legislatura occorre preperarsi, dichiarare cosa si vuol fare, iniziare a delineare programmi e squadra di governo. E purtroppo le avvisaglie non sono confortanti, anzi sono molto preoccupanti. Si fa di nuovo avanti Soru, che, con un megaconvegno, nelle settimane scorse, ci ricorda che c’è e che vuole rivincite. Se lo avesse fatto dai banchi del Consiglio regionale, organizzando l’opposizione e sul piano politico-sociale, ricucendo i tanti strappi e le tante ferite create nel suo “breve volo”, prima della caduta rovinosa, il suo farsi avanti sarebbe stato un fatto positivo. Ma la diserzione dell’Assemblea regionale e il continuo tuonare rancorso dei suoi fans contro il “fuoco amico” non porta niente di buono. Fa presagire solo ulteriori lacerazioni che tutto portano fuorché buone politiche. E solo Iddio sà quanto la Sardegna ha bisogno oggi di unità e di buona politica.
Ecco perché questo programma che Massimo Marini c’invia ci sembra interessante; perché vuole che il PD faccia nientemeno che politica. Abbandoni le sue lotte e le sue trame e torni, meglio, visto che non l’ha mai fatto, vada fra la gente. Non sappiamo quanti siano i coponenti del Comitato promotore. E’ probabile che siano pochi e confessiamo che il loro tentativo ci sembra velleitario. Tuttavia, non possiamo non guardare questa iniziativa con attenzione e simpatia. Se il berlusconismo affoga nel malgoverno e negli scandali, l’opposizione è immersa in uno scandalo non meno grave e conclamato: i personalismi, la divisione, il politicantesimo. Ogni tentativo, piccolo o grande, che si proponga di uscire da questa palude melmosa e maleodorante, sia il benvenuto! E allora buona fortuna al nuovo Comitato (a.p.)
Ecco ora il programma di lavoro del Comitato Prossima fermata: Sardegna.

Al passato “grazie”, al futuro “sì”

La Sardegna in pillole:

- disoccupazione devastante;
- imprese KO;
- l’industria sbaracca;
- la sanità e l’istruzione pubblica sono in forte difficoltà;
- la cultura è fuori dall’agenda politica;
- il settore agropastorale sta esplodendo;
- l’ambiente è a rischio speculazione.

Passano gli anni ma i problemi della nostra Isola sono sempre lì.
Servono prospettive e idee nuove, serve più coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni, dei movimenti, dei comitati che ognuno per il proprio settore, possono fornire non solo l’elaborazione politica utile all’alternativa, ma esempi concreti di buona prassi, progetti realizzabili, pronti, magari già collaudati qui o altrove. Troppo spesso anche il Partito Democratico Sardo si è perso fra correnti e tifoserie e non ha sempre dimostrato di avere quel coraggio, la prospettiva, la propensione al cambiamento, all’inclusione e al dialogo, al rinnovamento, di cui la Sardegna ha assoluta necessità.
Questo è il senso di ”Prossima fermata: Sardegna”. La costruzione di una rete, di una carta di proposte, di idee, da mettere a disposizione dell’alternativa per la Sardegna, a disposizione del PD Sardo. Una costruzione favorita da metodi nuovi, con l’annullamento delle gerarchie delle convention tradizionali, con il rinnovamento del linguaggio oltre che delle proposte, con il coinvolgimento convinto e inclusivo di tanti under 40.
Quando giriamo in Europa e nel Mondo ci accorgiamo che su molte cose siamo indietro rispetto agli altri. Ma ci accorgiamo anche di avere avuto la fortuna di nascere in un luogo fantastico.Vogliamo dare alla nostra Isola un futuro.
“Prossima fermata: Sardegna” è una opportunità importante per mettere le basi di un rinnovamento concreto del modo di fare politica in Sardegna, di un rinnovamento concreto del Partito Democratico Sardo.
Si riparte da Oristano, domenica 19 dicembre. Si riparte da un Teatro, in un momento in cui il mondo della cultura e dell’arte attraversa una crisi senza precedenti. Si riparte superando le contrapposizioni tra Roma e Firenze che in realtà non sono mai esistite. Si riparte con il sorriso sulle labbra. Prossima fermata, Sardegna. Tutte le informazioni utili per partecipare e intervenire, su www.prossimasardegna.it.

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