Studenti (e docenti) contro la Gelmini anche in Sardegna

25 Novembre 2010
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Red

Manifestazioni in tutta Italia contro la proposta Gelimini. A Roma un gruppo di studenti e’ entrato dentro il portone di Palazzo Madama e lanciano uova contro le vetrate del secondo ingresso della sede del Senato. Le forze dell’ordine stanno cercando di contenere gli studenti che alcune decine. Molti stanno sbattendo i pugni contro la vetrata del secondo ingresso trattenuti dalle forze dell’ordine. Durante la manifestazione una persona ha accusato un malore e poi i ragazzi sono stati trascinati e respinti all’esterno. Fuori da Palazzo Madama lancio di fumogeni e uova contro il portone. Le forze dell’ordine si sono schierate davanti all’ingresso del Senato in tenuta antisommossa. Gli studenti urlano ”dimissioni, dimissioni”.
Gli studenti si erano mossi verso Montecitorio tentando di forzare un cordone delle forze dell’ordine e sono stati respinti con i manganelli. I manifestanti hanno lanciato anche un petardo. Gli scontri sono avvenuti in piazza dell’Oratorio tra via del Corso e Montecitorio. Secondo le prime informazioni, un funzionario delle forze dell’ordine sarebbe rimasto colpito da un oggetto. Negli scontri gli studenti hanno lanciato anche pietre. Il corteo e’ stato bloccato da un fitto cordone delle forze dell’ordine e da un blindato dei carabinieri che sbarra via di San Marcello. Secondo quanto si e’ appreso, uno studente che ha partecipato al corteo a Roma contro i tagli all’istruzione, e’ stato fermato dalle forze dell’ordine a seguito dei disordini. Anche per questo motivo, gli studenti hanno deciso di muoversi compatti senza sciogliere ancora il corteo, per evitare, dicono, il rischio che qualche altro manifestante possa essere fermato.
Davanti a Montecitorio gruppi di studenti recintati da una corda, con le mani legate o con il cappio al collo, ma anche ragazzi che improvvisano elenchi-monologo nello stile della trasmissione ‘Vieni via con me’. E’ il flash mob improvvisato dagli studenti medi di Roma in piazza Montecitorio contro i tagli del governo all’istruzione e per chiederne le dimissioni. ”Il governo ci sta stringendo con una corda, ma noi ci libereremo”, hanno spiegato i manifestanti. Gli studenti del liceo classico Montale elencano i motivi per cui sono fieri di essere italiani e i motivi per cui non lo sono. Letti anche ”i punti critici del ddl Gelmini” e ”la scuola che vorremmo”. In piazza sono arrivati anche gli studenti universitari della Sapienza, mentre un corteo di studenti medi si e’ diretto al ministero dell’Istruzione.
Manifestazioni in tutta Italia.  La protesta dilaga anche in Sardegna. A Sassari gli studenti hanno creato un presidio nell’aula Eleonora d’Arborea, nella sede centrale dell’Università. A Cagliari, invece, attraverso il tam tam di Facebook, una cinquantina di universitari si sono autoconvocati e sono saliti nel tetto del Palazzo delle scienze.
Anche a Cagliari la protesta sale sui tetti. Ieri sera in una sessantina di studenti e ricercatori sono saliti sul tetto del palazzo delle Scienze, in via Ospedale, e vi hanno trascorso la notte, dopo aver steso uno striscione su un cornicione. Stamani il presidio si è ridotto ad una decina di persone che, per proteggersi dal freddo reso più acuto dal maestrale, hanno innalzato una piccola tenda. La protesta andrà avanti ad oltranza, hanno detto i manifestanti, fino a quando non sarà scongiurato il pericolo che gli Atenei di Cagliari e Sassari possano addirittura scomparire per effetto dei tagli previsti dal disegno di legge del governo che penalizza soprattutto le Università più piccole.
A Sassari studenti e ricercatori sul tetto, cartelli colorati all’ingresso per dire in dieci lingue diverse, dall’inglese all’arabo, “Io sono contrario”.  “E’ inaccettabile che si sia parlato per mesi di emendamenti che poi sono stati cancellati con un colpo di spugna - denuncia il rettore Attilio Mastino che solidarizza con gli occupanti del tetto del rettorato - Il disegno di legge in discussione al Parlamento è pericoloso per l’Università pubblica e in particolare per gli atenei meridionali - aggiunge Mastino . La Sardegna potrebbe pagarne le conseguenze peggiori: gli atenei di Sassari e Cagliari rischiano di scomparire. Domani ne parleremo a Roma nel corso di una riunione della Conferenza dei rettori”. L’occupazione del rettorato continuerà fino all’esito della votazione del ddl in Parlamnto.
Ad Alghero. dopo la grande partecipazione alla manifestazione studentesca tenutasi a Sassari il 17 novembre, alla quale ha partecipato una delegazione degli studenti algheresi, le proteste contro la “riforma” Tremonti-Gelmini continuano. E mentre a Roma gli studenti occupano i tetti delle facoltà e manifestano sempre più fortemente il proprio dissenso verso la distruzione della scuola pubblica e dell’Università, ad Alghero partono da oggi 25 novembre le autogestioni nelle scuole superiori. Lo annuncia “Resistenza studentesca Di Alghero” in un comunicato: “Faremo sentire la nostra voce in modo sempre più forte. Siamo una generazione in marcia per riprendersi il futuro e non ci arrenderemo!”

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