Che casino nel Pd sardo (e non solo)!

18 Novembre 2010
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Amsicora

Leggo sui giornali: anche il Pd sardo apre all’assemblea costituente…ma, ahinoi, solo con funzione consultiva! Un’assemblea costituente ma una funzione limitata (tanto che la si chiama «assemblea per lo Statuto»). E, per dare solennità, la grande trovata è stata affidata ad una nota congiunta del segretario regionale Silvio Lai e del capogruppo consiliare Mario Bruno. Le massime autorità di parte democratica, insomma. Dicono, i due, di voler «impedire che la discussione sulle riforme si areni» per via delle «difficoltà della maggioranza». D qui la proposta di un organismo eletto a suffragio universale, rappresentativo della società sarda, che possa «avanzare il testo del nuovo Statuto per la sua approvazione al Consiglio».
Che confusione! Ma lo sanno i nostri due baldi dirigenti che l’assemblea costituente è l’unico organo libero nel fine, costituente appunto e non costituito, ossia limitato nelle funzioni e nei fini? L’assemblea costituente è proprio l’esatto contrario di “una Consulta elettiva”.
La proposta iniziale della Costituente attribuiva a quest’ultima il compito esclusivo di riscrivere e approvare il patto costituzionale con lo Stato. Ma un organo siffatto è anticostituzionale, contrasta con lo Statuto sardo che disciplina in modo diverso la procedura di revisione dello Statuto. Ed allora? Allora - come si legge anche nei manuali di diritto costituzionale, ma lo dice anzitutto il buon senso - un’assemblea costituente può imporsi solo per via di fatto, per via rivoluzionaria.
Leggo che anche Riformatori e sardisti sono vicini alla formula sposata ora dal Pd. Pure Sel si è pronunciata a favore di una Costituente siffatta. Insomma un casino generalizzato. Una confusione al massimo grado. Pura propaganda. Paroloni per nascondere il vuoto spinto di idee.
Leggo ancora che i capigruppo continuano a cercare un’intesa per chiudere positivaamente la sessione consiliare sullo Statuto. Ma con questa confusione in testa non c’è da aspettarsi nulla di buono, anzi nulla di nulla. Amen.

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