Amsicora
Loro, i pastori, hanno pestato sui tamburi, i poliziotti, invece, hanno pestato loro, i pastori. Quanto la polizia di Maroni non è riuscita a fare con Ivan e gli altri teppisti che scorrazzavano a Genova solo per devastare e usare violenza, hanno fatto cn i pastori sardi, che hanno il torto di gridare forte il loro malessere. Un’azione di tipo militare preparata e attuata con precisione millimetrica. Il governo vuol dare un segnale forte ai sardi in sofferenza: operai dei poli industriali in smantellamento, pastori, precari di tutte le specie. La protesta verrà duramente repressa. Cornuti e mazziati. E così ad un certo punto le forze di polizia hanno lanciato prima i lacrimogeni e poi hanno effettuato una serie di cariche con i cellulari che hanno letteralmente invaso via Roma a sirene spiegate. Tutte le vie di fuga dei manifestanti sono state chiuse ed è cominciato un rastrellamento. Il bilancio è grave: molti feriti, cinque arrestati. Un giornalista è stato ricoverato colpito da un candelotto in testa.Un manifestante ha perso addirittura un occhio dopo essere stato colpito in pieno volto da un candelotto lacrimogeno. Il ferito è stato ricoverato in clinica oculistica dove i medici lo stanno sottoponendo ad un intervento nel tentativo di salvare il bulbo oculare.
La protesta dei pastori sardi contro la politica agricola regionale e nazionale dura da tempo e ieri era cominciata di buon mattino. «Pastori, Pastori». Urla scandite insieme ai campanacci. E una marea di magliette e bandiere blu e gialle, i colori del Movimento dei Pastori sardi. E cartelli. Uno tra i tanti: «Latte a un euro o non si munge più». I pastori erano scesi in piazza per chiedere interventi urgenti. Lancio di uova davanti all’ingresso principale del Consiglio regionale della Sardegna e tentativi di sfondamento. Dopo le cariche di polizia e carabinieri i pastori sono tornati davanti al palazzo dell’Assemblea sarda presidiato dalle forze dell’ordine.
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