Red
Si svolge oggi anche a Cagliari - appuntamento in piazza Garibaldi, ore 18 - il “Clandestino day”, una Manifestazione-corteo antirazzista indetta da molte associazioni, con la partecipazione di AMNESTY INTERNATIONAL, per affermare, come recita l’articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che:
TUTTI GLI ESSERI UMANI NASCONO LIBERI ED UGUALI IN DIGNITA’ E DIRITTI
“Cosa sono i nostri figli meno degli altri? Sono cento ragazzi scomparsi. Non si può scomparire nel nulla! Dove sono? Perché non volete che mio figlio possa sposare vostra figlia? Perché non volete che possa abbracciare sua zia a Parigi? Perché? Non siamo tutti figli di Adamo ed Eva? Ma lo sanno i Sarkozy, i Berlusconoi, i Bouteflika, i Ben Alì cosa vuol dire perdere un figlio?”
Quelle che avete appena letto sono le tragiche parole del padre di un “clandestino”, un giovane colpevole di aver preso il mare per inseguire il sogno di una vita migliore in Europa.
Tra le tante storie di clandestinità questa è una di quelle finite precocemente, ancora prima che fosse raggiunta la meta tanto desiderata, che si immaginava lontana dalla povertà, dalla guerra e dalle persecuzioni.
Un destino comune a troppe persone, uomini e donne che hanno trovato sepoltura nei fondali del Mar Mediterraneo (almeno 15.556 dal 1998 secondo Fortress Europe) o che consumano i loro giorni in squallide prigioni nei paesi che li hanno catturati, costretti a subire un trattamento disumano. Paesi che non danno garanzie sul rispetto dei diritti umani come la Libia, firmataria di un accordo col nostro governo in materia di immigrazione, le cui motovedette (fornite dall’Italia) non si fanno scrupolo di sparare contro le presunte imbarcazioni di “clandestini”. Perché la nostra opinione pubblica reagisca compatta e con autentica indignazione a tanta ferocia, occorre che ad essere coinvolti siano i pescherecci che transitano in quel tratto di mare, come dimostrano recenti fatti di cronaca.
Altre storie, invece, proseguono sul territorio italiano tra mille difficoltà, diverse a seconda dei percorsi individuali. La permanenza lunga ed estenuante nei centri di identificazione ed espulsione (CIE); il percorso ad ostacoli per ottenere lo status di rifugiato in un paese, l’Italia, che non si è ancora provvisto di una legge sul diritto d’asilo; il rischio di cadere nella spirale dello sfruttamento e della delinquenza; la diffidenza e il disprezzo della gente che vengono facilmente fatti propri dalla politica e che si trasformano in provvedimenti legislativi poco rispettosi dei diritti umani. È il caso del cosiddetto “pacchetto sicurezza” che prevede addirittura il reato di clandestinità.
Nonostante ciò, in queste storie c’è spazio per tanti valori positivi come il senso della propria dignità di chi da “clandestino” sente dimezzata la sua identità e la solidarietà di chi è capace di dare più importanza alla persona che al permesso di soggiorno in regola.
2 commenti
1 Michele Podda
24 Settembre 2010 - 15:28
Ho avuto modo di apprezzare gli interventi di Amsicora nel forum di Politica on line, e anche in questo blog, certamente.
Ritenevo, ero sicuro che il dibattito sull’indipendenza della Sardegna (mozione sardista) e sulle altre mozioni di tutti i partiti presenti in Consiglio regionale (Statuto, Assemblea costituente, Riforme…), tenutosi per tre giorni dal 21 al 23 c.m. costituisse argomento da trattare in questo blog, dal direttore, da te o da altri collaboratori di provata competenza e sensibilità.
NIENTE DI NIENTE.
Che succede, Amsicora?
E’ vero, anche l’Unione sarda ha glissato con estrema nonchalance il tema del giorno, preferendo (prima pagina del 22 c.m.) “Berlusconi e il PD”, “Cagliari d’assalto”, “Addio Sandra, Casa Vianello è vuota”, “Commercianti e albergatori”, “Droga e alcool: come bersi il cervello” (tutti argomenti degni, naturalmente), ma sinceramente da questo blog, e da te, mi aspettavo altro, con quel po’ po’ di pseudonimo che ti contraddistingue.
C’è tempo; martedi prosegue il dibattito sulle riforme con l’intervento dei capigruppo. Nel frattempo puoi dare un’occhiata a quel che tutti i relatori delle svariate mozioni, appartenenti a tutti i gruppi politici (per certi versi in sintonia, incredibilmente), hanno detto.
Credimi, non c’è cattiveria nel mio invito, critica sì!
Senza nulla togliere al problema di immigrati e clandestini, naturalmente.
2 admin
24 Settembre 2010 - 17:36
Caro Michele,
non c’è nulla in questo blog, perché tu non ci hai mandato nulla. Sei, però, in tempo per rimediare.
Attendiamo il tuo scritto.
A presto. Tuo Amsicora
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