Re travicello

30 Luglio 2010
6 Commenti


Andrea Raggio

Dal dibattito sulla mozione di sfiducia presentata dall’opposizione, il Presidente Cappellacci è uscito ulteriormente indebolito. Dei sedici consiglieri della maggioranza intervenuti, otto hanno difeso il suo operato, gli altri otto hanno sostenuto la necessità di cambiare rotta, anche rimaneggiando o addirittura azzerando l’intera Giunta. L’insoddisfazione manifestata riguarda soprattutto l’azione di governo. La convergenza su questo punto tra l’opposizione e parte consistente della maggioranza avrebbe inevitabilmente portato, in condizioni di normalità democratica, al dimissionamento del Presidente e dell’intera Giunta. Ma siamo in regime presidenzialista. Non potendo, perciò, dimissionare il Presidente senza sciogliere il Consiglio, la maggioranza sceglie di dimissionare la Giunta. Nell’esecutivo rimaneggiato o del tutto nuovo entrerebbero a far parte i big della maggioranza. Così il Presidente Cappellacci, stretto tra inchiesta giudiziaria, frequentazioni scivolose e politici smaniosi, sarà ridotto a re travicello. Il ruolo di presidente sarà esercitato, di fatto, da altri. Dire che la legislatura è oramai finita è forse una forzatura, certo non è pensabile di poterla tenere in vita senza mettere mano a questo marasma. La maggioranza che ha respinto la mozione di sfiducia ha il dovere di indicare, se esiste, un’altra via d’uscita.
Ci avevano raccontato che il presidenzialismo e l’elezione diretta avrebbero rafforzato l’autorevolezza del presidente e garantito la stabilità politica. Abbiamo avuto la scorsa legislatura un presidente autoritario e un Consiglio sciolto innanzi tempo, in questa abbiamo un presidente fantoccio e un Consiglio costretto a combinare pasticci per evitare lo scioglimento. Il presidenzialismo, così dice l’esperienza, non ha giovato al centrosinistra e non sta giovando al centrodestra. Soprattutto ha arrecato danni al funzionamento della Regione e contribuito all’aggravamento della crisi della Sardegna. Spezzare la catena che lega la vita del Presidente a quella del Consiglio certamente non basta a superare i gravi problemi della nostra condizione. E’, però, una misura indispensabile per ridare vitalità democratica all’Istituzione e respiro alla politica regionale.

6 commenti

  • 1 salvatore tedde
    30 Luglio 2010 - 12:57

    “ci avevano raccontato….”; chi? Si dimentica l’On.le Raggio che questo sistema elettorale è stato applicato anche alla Regione Autonoma Sardegna solo perchè il Consiglio Regionale di allora (e la Politica di allora compreso il Partito allora mio e Suo, ma forse più Suo visto i ruoli di responsabilità che ne ha ricoperto), non fu mai capace di darsi una legge elettorale per la regione diversa?
    Faccia memoria… vedrà che si ricorderà anche chi glielo ha raccontato che il Presidenzialismo era etc. etc.;
    e in finis… se io concordo sul fatto che “abbiamo avuto la scorsa legislatura un Presidente autoritario etc etc”, Lei, concorda con me che oltre che “autoritario” era anche “autorevole”?
    La saluto, ringraziandola per lo spessore e l’autorevolezza dei suoi interventi.
    Salvatore Tedde

  • 2 Giulio Cherchi
    30 Luglio 2010 - 15:10

    Un modo per dividere Presidente e Consiglio potrebbe essere o quello di copiare fino in fondo il presidenzialismo americano, e quindi dissociare le elezioni delle 2 istituzioni oppure tornare al proporzionale con meccanismi aggregativi e punitivi nei confronti dei piccoli partiti.
    Naturalmente propenderei per la seconda ipotesi.

  • 3 andrea raggio
    30 Luglio 2010 - 18:53

    Non dimentico e sulle responsabilità del partito in cui militavo non ho mai taciuto.

  • 4 Francesco Cocco
    31 Luglio 2010 - 06:04

    ……..ma l’autorevolezza non nasce mai dall’ arroganza.

  • 5 salvatore tedde
    31 Luglio 2010 - 16:46

    infatti caro Cocco; l’autorevolezza che dovesse nascere dall’arroganza, si scioglie come neve al sole nel momento in cui cessa la posizione di dominio che consente al soggetto di essere arrogante.
    Ma bando alle metafore ed alle enunciazioni di massima: ho 53 anni e da quando ne avevo 14 (dalla FIGC) fino all’ultima fase di vita dei DS ho vissuto la politica da dentro e da fuori della organizzazione; per dirti che conosco un pò come funzioniamo gli uomini e le donne e, di conseguenza, come va il mondo.
    Davvero tu credi che il precedente Governatore ce lo siamo cucinato perchè era troppo arrogante?
    E quello ancora precedente (per il csx, parlo del Palomba delle 5 crisi e rimpasti in 5 anni..) era troppo accomodante? E quel Vendola mannaggia a lui; quanto è arrogante prima nell’aver preteso le primarie in Puglie e adesso nel candidarsi alle primarie per la carica di Premier in pectore alle prossime Politiche! Ma come si permettono questi… arroganti?
    Francè… lassa perdere e rifletti solo su una cosa: se a Settembre di 2 anni fà quell’arrogante di Sanluri avesse dato l’ok alla ricandidatura di tutti gli ex consiglieri regionali di allora… (tacendo sui limiti di mandato), forse ce l’avresti avuto ancora come Governatore. E ti avrebbero raccontato che era diventato, nel frattempo, meno arrogatnte ed antipatico; magari raccontava pure le barzellette.
    Ajòòò…;
    Ti consiglio di seguire in streaming la Diretta dei lavori del Consiglio Regionale, quando hai tempo e voglia; l’hai mai visto il livello dei Consiglieri Regionali e dei loro interventi in aula? E non parlo solo di quelli del centrodestra…;ùma cale arroganza e arroganza…

  • 6 Francesco Cocco
    31 Luglio 2010 - 18:22

    Caro Tedde, ho voluto e voglio solo dirti che dobbiamo riprendere a far politica “dal basso”, senza più riporre la nostra fiducia in qualche salvatore della patria (sono arroganti per natura, è Gramsci ad insegnarcelo……ricordi le sue parole sul caporalismo?). Certo è comodo e facile affidarci al primo leader che si autopropone ma credo che non andremo molto avanti. Caro Tedde, ti si sono grato per questo scambio d’idee.

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