Il nucleare tra i banchi di scuola

6 Agosto 2010
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Italo Romano - Oltre la Coltre

In questa baraonda che è la politica italiana si fa sempre più fatica a distinguere tra idee e ideologie, tra propaganda e concretezza politica. Tra Parlamentari e Senatori che stringono patti d’acciaio con mafiosi e lobbies internazionali, tra deputati, portaborse, faccendieri, massoni, clericali e un popolino sempre più anestetizzato, anche le più palesi dimostrazioni anti-democratiche passano inosservate ai più.

Il Ministro dell’Istruzione, se così si può definire, MariaStella Gelmini, annuncia che presto verrà introdotta nelle scuole un’ora di “approfondimento” sul tema “Centrali nucleari“. E’ partita la campagna pro nucleare. Senza più decenza! Mostrano il lato oscuro della dittatura alla luce del sole! Indottrinare intere generazioni, educarle alla servitù, cancellare in loro i più basilari concetti di libertà e indurli a pensare e agire secondo il volere dell’élite al potere.

Mentre le ore di Geografia e Storia dell’Arte si riducono, per scomparire presto in un prossimo futuro. Mentre l’educazione civica si è dileguata tra i banchi delle scuole italiane e la sua assenza si manifesta quotidianamente sotto i nostri occhi. Mentre le scuole cadono qua e là per lo stivale e sono sempre più stracolme di alunni e sempre meno di docenti, il ministro farlocco per l’analfabetizzazione lustra e introduce tra i banchi di scuola la più subdola delle armi di divulgazione di massa: la propaganda.

Deviare giovani menti, facendole crescere senza rispetto verso se stessi e la natura che li circonda e li sostenta. Riempirli di convinzioni e svuotarli di ogni idea propria. Imparare loro a non pensare. Infondere loro concetti quali l’egoismo, l’individualismo, l’edonismo, la legge del più forte, il dio denaro. Incanalarli entro i binari di modelli prestabiliti e preconfezionati, creati ad hoc per servire il sistema.

La propaganda è intorno a noi. La parola deriva dal latino e significa “cosa da diffondere“. E’ un messaggio atto ad influenzare le opinioni, le idee e le azione delle persone. La propaganda ha l’astuto compito di spacciare per vere colossali bugie. Sergei Hessen, noto scrittore e pedagogista russo definisce concisamente e precisamente la differenza tra la propaganda e l’istruzione: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. Con l’ora di Nucleare, come nelle peggiori dittature, si ha misticamente fuso e volutamente confuso istruzione e propaganda.

Chi ha orecchi fini e preparati la percepisce nell’aria e la ascolta in ogni notizia. La fonti del linguaggio sono sistematicamente contaminate per costringere la gente a pensare quello che il sistema dice loro di pensare. Per coartare la massa ad agire come i potenti dicono loro di agire. Per imporre alla popolazione di sentire e capire solo quello che i burattinai vogliono che essi sentano e capiscano. Oggi a differenza della dittature passate, il Capitalismo e i suoi manipolatori di cervelli possiedono delle armi potentissime. Massificare e standardizzare l’individuo non è mai stato facile come ai giorni nostri. I mezzi di comunicazione di massa hanno consentito di diffondere capillarmente abbastanza “pane”, miracoli e misteri per tutti.

Impecorire la società civile è stato per loro un gioco da ragazzi e ora dirigere il gregge è roba da poco. Potrebbero indicarci pure la luna ma noi guarderemmo sempre quel maledetto dito. Potrebbero sbatterci, come sempre più spesso succede, la verità in faccia, ma nella maggior parte dei casi, e per la maggior parte di noi, sarebbe così assurda da risultare inaccettabile.

Stanno “educando” le future generazioni a vivere da schiavi. Stanno inculcando nelle persone un certo orgoglio nello essere più schiavo degli altri. Quando il lavoro sarà compiuto, l’opera si reggerà da se. Nessuno sognerà mai di ribellarsi e opporsi al sistema. Le manganellate saranno un vago ricordo. Le idee si assopiranno nel mondo che fu della concezione platonica.

Saremo dinanzi un’organizzazione perfetta dove la creatività verrà trucidata e la propaganda diverrà cultura e la cultura, quella vera, diverrà clandestina, sino poi a scomparire.

Gente mettiamo in moto le sinapsi fondamentali, risvegliamo l’essere senziente che è in noi, scuotiamo la nostra quotidianità, ridestiamoci dal bradipismo e smuoviamo lo status quo. Ribelliamoci, creiamo un’alternativa valida che affossi il sistema. Le nostre orecchie hanno sentito sin troppe cazzate, è ora di prendere la situazione in mano e affrontare la realtà. Non siete stanchi di queste fastidiosissime catene?

Usciamo dalla gabbia in cui siamo stati rinchiusi fatta di: preconcetti, paure, etichette, luoghi comuni, generalizzazioni e banalità scintillanti. Disperdiamo il gregge, prendiamo coscienza della condizione di schiavitù in cui ci troviamo. Pensateci bene, voi vi sentite liberi? E di cosa? Di scegliere tra bere la Coca Cola o la Pepsi? E voi questa la chiamate libertà?

Il sistema ci ha circondato e ora vogliono convincerci che questo sia il migliore dei mondi possibili, mentre altro non è che l’inferno in terra. Esagero? Guardatevi intorno, ascoltate, anzi sentite. In questo mondo c’è qualcosa di profondamente sbagliato e nascondersi dietro un dito non serve più a nessuno. Utopie? Forse, ma solo per chi vivacchia. Io voglio di più, io voglio vivere.

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