Gianna Lai - CIDI Cagliari
Martedì è arrivato in città il Treno della cultura, pieno di insegnanti precari, studenti, lavoratori, e donne e uomini dell’associazionismo sardo che, mischiati ai comuni passeggeri fortemente solidali con la manifestazione, hanno attraversato la Sardegna per difendere l’istruzione pubblica e i posti di lavoro nella scuola. In corteo si sono diretti verso il Consiglio regionale dietro lo striscione del Comitato dei precari e le bandiere della CGIL, accolti qui dagli applausi di centinaia di dimostranti che protestavano contro la Giunta, chiedendone le dimissioni: ‘Il treno della cultura vi investa, la Sardegna si ridesta’, è lo slogan della manifestazione che viene disteso sulla via Roma per dare inizio al sit-in. Gli rispondono le scritte sulle magliette, ‘Cappellacci non è il mio presidente’, sui muri del Consiglio, ‘I vostri tagli alla cultura son prove tecniche di dittatura’, e il megafono dell’attore ‘Guarda Cappellacci, brutto presidente, hai fatto ridere anche il Continente’. E c’è spazio nei volantini anche per la solidarietà a don Mario Cugusi contro l’arcivescovo Mani, che lo ha proditoriamente allontanato dal Quartiere di Marina e dai suoi amati abitanti, perché sia lui, Mani, invece ad essere trasferito da Cagliari.
Dice Andrea Dettori del Comitato precari, che una nuova politica culturale è possibile anche in Sardegna, se si difende la scuola pubblica, si riduce il numero degli alunni per classe, si fa una seria battaglia contro la dispersione e si difendono i posti di lavoro. Invece, prosegue, nella nostra Regione aumenta il numero degli alunni per classe e si prevedono 1700 licenziamenti a Settembre, che fanno seguito ai 2100 dello scorso anno. E intanto la Giunta, con la recente Delibera 41, assegna 400 mila euro alle scuole private sarde, quasi tutte nelle mani della Curia. Per questo chiedono un incontro con l’assessore i precari, insieme agli scrittori e agli intellettuali presenti alla manifestazione, perché si ponga fine ai tagli nazionali e regionali contro la cultura, mantenendo esperienze e manifestazioni che han ridato vita alla Sardegna. E si allevi la sofferenza di un territorio povero ed emarginato da questa crisi, attraverso la voce dei grandi scrittori ed artisti che l’hanno attraversata nell’ultimo periodo. Lo dice Bruno Tognolini, che non è voluto mancare all’incontro col Treno della cultura: ‘Se Grossman, Erri de Luca, Bodei, per fare solo pochi nomi, insieme a tanti altri artisti e musicisti, si son sentiti attratti dalla Sardegna e dai suoi cittadini, significa che certamente le potenzialità dell’isola sono ancora molte, e noi abbiamo il dovere difenderle‘.
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