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NICOLÒ FERRACCIU nacque a Calangianus il 10 maggio 1815. Conseguito il diploma di belle Lettere a Tempio andò a Sassari per gli studi universitari dove, nel 1836, si laureò in Legge e in pochi anni diventò uno dei più accreditati avvocati dell’isola. Nel 1850 fu nominato professore di economia e diritto commerciale. Nel 1848 fu eletto consigliere Divisionale e Comunale di Sassari, nel 1851 Presidente del Consiglio Divisionale e poi Provinciale. Questa carica fu il suo trampolino di lancio politico per essere successivamente eletto membro dell’Assemblea Legislativa del Parlamento Subalpino. Fu eletto deputato per la prima volta nel collegio di Sassari il 15 gennaio 1849; tale carica parlamentare fu rinnovata, ad eccezione della XII Legislatura fino al 1890. Durante la sua attività politica fu membro e relatore di parecchie giunte e commissioni parlamentari. Nel 1878, con l’avvento della sinistra al potere, fu Ministro della Marina. La carica politica che più di ogni altra suscitò stima e orgoglio da parte dei suoi elettori e compaesani fu, nel 1884, la nomina di Ministro di Grazia e Giustizia. La sua attività ministeriale non gli impedì di continuare ad operare onestamente senza mai scendere a compromessi con la sua coscienza e con il sistema. Ultimo riconoscimento che il Re d’Italia volle conferire all’on. Nicolò Ferracciu nel finire della vita fu la nomina di Consigliere dell’Ordine Mauriziano. Morì a Roma il 2 marzo 1982 lasciando di se un ricordo di vita esemplare caratterizzata da onestà e rettitudine morale. Consacrò la sua vita al bene del paese rivolgendo la sua attenzione direttamente ai problemi toccanti gli interessi dei suoi elettori. Ancora oggi a distanza di oltre cent’anni dalla sua morte le sue spoglie riposano nel cimitero del Verano a Roma.
ANTONIO FERRACCIU, nacque a Calangianus il 13 gennaio 1871, nipote di Nicolò del quale aveva tutte le nobili doti della stirpe. Durante gli anni della sua attività di studioso, fu uno dei più illuminati e autorevoli fra i fondatori del moderno diritto costituzionale italiano. Nel 1906 ottenne la cattedra di Diritto Costituzionale nella R.U. Università di Palermo. Oltre che del diritto italiano , si occupo del diritto straniero, come può vedersi dallo studio “Regime parlamentare in Germania. La sua fama raggiunse col tempo risonanza nazionale. Venne chiamato dal prestigioso Istituto Treccani per curare alcune voci. Il suo rigore intellettuale e umano non fu intaccato quando, a seguito della promulgazione delle “Leggi Fasciste” il diritto costituzionale dovette fare i conti con l’instaurazione di uno stato autoritario in contrasto con lo spirito dello Statuto Albertino. Riuscì a mantenere una indipendenza professionale e morale. Sempre assistito da una fede viva e ardente, seppe affrontare con rettitudine le vicende personali e professionali. Nonostante la sua frenetica attività di docente e di studioso, conservò nel cuore la terra natia. I suoi periodi di riposo li trascorreva a Calangianus, in compagnia dei familiari. Proprio in uno di questi soggiorni, all’età di cinquantanove anni morì improvvisamente, a causa di una letale forma di tifo il 16 settembre 1930. l’immatura scomparsa suscitò vasta eco e unanime cordoglio nel mondo accademico e culturale come dimostrano i giornali del tempo e le commemorazioni che succedettero in tutta Italia, a volere significare il riconoscimento unanime dell’alto insegnamento da lui svolto. Divenne sindaco e ricoprì tale carica per oltre un trentennio. Morì il 12 febbraio 1915.
1 commento
1 Samuele Fiori
27 Gennaio 2011 - 17:36
In che anno morì? 1892?
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