Andrea Raggio
Giulio Cherchi ha commentato puntualmente l’auto candidatura di Nichi Vendola. Condivido. Aggiungo una considerazione suggeritami dalla lettura dell’intervista narcisistica rilasciata oggi a Repubblica da Vendola nella quale afferma: “Una parte del Pd ipotizza che per battere Berlusconi si può fare un governo con Tremonti …”. Generica affermazione che serve solo a screditare tutto il PD e ogni proposta tesa realisticamente a mettere da parte Berlusconi. Non so a quale parte del PD intendesse riferirsi Vendola, so invece che il segretario del PD, quindi il PD e non una non identificata sua parte, nella recente intervista a Sky ha riproposto “un governo di transizione che faccia la legge elettorale e si metta su un nuovo percorso”. E. ovviamente, ha sempre escluso presidenze berlusconiane e tremontiane. Fuori Berlusconi, dunque, legge elettorale come primo passo per liberare il Paese dal berlusconismo e avviare una svolta politica imperniata sulla legalità e sulla lotta alle diseguaglianze e alle ingiustizie, non solo per ragioni di equità sociale ma di ripresa economica, e come risposta alla nuova fase della globalizzazione. Questo ha proposto Bersani. Non fuga dalla realtà, ma una proposta concreta per aprire la prospettiva della liberazione del Paese dal berlusconismo. Vendola non è d’accordo? Faccia un’altra proposta tesa a raggiungere concretamente la stessa finalità. Di ciò, però, non c’è traccia nelle sue dichiarazioni, compresa l’odierna intervista. E non posso fare a meno di notare che proprio mentre Bersani si sforza di costruire una via d’uscita dal marasma in cui l’Italia è stata precipitata unendo le forze disponibili, Vendola scende in campo con la sua candidatura non per unire ma per dividere. Sparigliare il centrosinistra in nome dell’utopia? Ma che programma è? Mi hanno sempre spiegato che l’utopia è come l’orizzonte, più cammini verso di esso più si allontana. Ma quel cammino non è inutile, è il progresso. Purché di cammino si tratti e non d’inerzia provocata da narcisistica litigiosità.
11 commenti
1 Bomboi Adriano
26 Luglio 2010 - 14:09
Vendola ovunque. Scusate la punzecchiatura: ma da buon sito critico di sinistra, questo sembra diventato un sito della sinistra pugliese, ricordo che siamo in Sardegna.
2 Giulio C.
26 Luglio 2010 - 15:33
Vorrei segnalare ad Adriano, che scendendo in Sardegna per un comizio, Vendola ha indicato in Soru l’esponente del Pd più vicino alle sue idee, tra l’applauso dei sostenitori dell’ex governatore.
Quindi i contraccolpi li sentiremo anche in Sardegna.
3 Radio Londra
26 Luglio 2010 - 18:48
Diciamo che su questo aspetto il buon Bomboi si rivela saggio e ha le sue ragioni: siamo in Sardegna.
Siamo in Sardegna e sarebbe il caso che tutti noi ci occuppassimo e ci preoccuppassimo di più dei “fatti di Sardegna”, di quelli terra terra…. miiiiiiiiii.
E, in questo prezzisu momento storico, quanti spunti ci vengono dalla vita vissuta e dai fatti quotidiani a cominciare dalla buona cucina, per proseguire con le belle architetture e per proseguire ancora con la tecnologia che avanza e alla quale nessuno di noi riesce a tenere dietro forse perchè siamo poco reattivi, storicamente isolati e perfino spesso e qualche volta ancorati a su connottu.
Ci sarebbe da discutere, per esempio (e anche da accapigliarsi) in merito alle tante persone che cambiano pochissimo o spessissimo il telefonino perchè ne fanno poco o molto uso o il monitor al PC e alla TV o anche semplicemente che preparano is malloreddus a casa propria invece che a Suelli.
Deu po esempiu, m’arregodu a nonnu chi furiada pastori e andada a telefonai al Posto telefonico pubblico (lo chiamava mio zio de Continenti).
Issu non iada ancora connottu su telefoneddu Nokia o Motorola e furiada sempri penzendu comenti fiada a arribai sa osci de Roma poita ca s’arregodada de candu ia fattu su sordau e non furiada accanata accanta cussu logu.
I malloreddusu du sus faiada nonna e furianta bonusu devverasa!!!!
E a Sueddi andada po su bestiamini e, candu di invitanda is malloreddusu, andada sempre senza de paperisi e tott’a su prusu potada pagu pagu binu bonu.
Furianta atturus tempusu e nonnu furiada pagu tecnologicu ma is amigusu si du su sciiada scerai beni però!!!!
Adesso pare che, come allora, gli amici siano sacri e che bisogna “ricompattarsi” per le giuste cause e seguendo i consigli del “padrone della fregata” e allora…. che ricompattamento sia e al limite della perfezione umana.
L’importante è solo una cosa: che ciascuno di quelli che si ricompatta dica che è per il ricompattamento su una giusta causa e che dica, chiaro e tondo, i motivi del ricompattamento in maniera tale che noi tutti sappiamo con precisione chi si è ricompattato oppure no e veniamo a conoscenza anche degli ideali umani e civili per i quali tale ricompattamento ha una sua dignità.
E questo giusto per una semplice e banale questione di conoscenza delle cosette terra terra che, al netto di quello che possono essere o non essere gli eventuali futuri sviluppi giudiziari di cui non c’importa un bel niente e per i quali anzi auguriamo tanta fortuna a chi in questo momento “du curridi sa giustizia”, casualmente accadono qui in Sardegna e che, effettivamente, sono molto ma molto importanti.
Sicuramente anche, checchè ne pensi l’Unione Sarda o Videolina, anche delle vicende del PdL, del PD e perfino di Vendola.
Esti a ndi chistionai però!!!!!
4 Bomboi Adriano - SANATZIONE.EU
26 Luglio 2010 - 19:27
Per Giulio: E’ proprio questo il problema…che viene un distinto signore da fuori, il quale magari ne influenza uno nostro…il quale a sua volta assume una linea (che poi nel pratico non si concretizza eccetto che sulla propaganda), la quale ha l’unico scopo di mantenere lo status quo. Non ci vedete un’assonanza col signore di Arcore nella metodica? Caro “Radio Londra”, con la nostra associazione non siamo da meno nell’osservare il mondo che ci circonda, ad esempio l’ultimo mese abbiamo guardata la situazione Belga (che di contraccolpi in Sardegna ne avrà ben pochi), ma c’è da domandarsi se l’opera di genuflessione della classe dirigente Sarda (reputandosi magari essa inferiore ed incapace di esprimere una propria linea e identità), non abbia contaminato anche la sinistra tanto quanto la destra…E siamo sicuri che questi contraccolpi servano a migliorare la situazione? Specie se provenienti da un ambito territoriale con caratteristiche socio-economiche diverse. Non ci vedo nulla di nuovo sotto il sole in quanto a mentalità.
5 andrea raggio
26 Luglio 2010 - 19:55
Stiamo parlando di Vendola perchè stiamo discutendo sul modo migliore di allontanare Berlusconi dal governo del Paese. La Sardegna non c’entra?
6 Radio Londra
26 Luglio 2010 - 20:11
E ci mancherebbe.
La genuflesione sarda e non solo sarda mica è univoca e unidirezionale ed esclusiva.
Giammai.
Speso è dichiarata e spesso è mal celata, ma sempre di genuflessione trattasi.
I baciapile e gli adoratori del Divino esistono dappertutto e si insinuano in ogni luogo, dalle metropoli al contrado, sia quando si rivolgono ai santuari di Arcore, sia quando si rivolgono ad altri santuari, comprendendo perfino le stuole di Monsignor Mani.
Io, a differenza tua, non sono molto informato della situazione Belga. Rimane però un fatto: mi sarei acciucciuddato e in…zzato per quanto si racconta e per quanto si riesce a recepire qui nella redazione di Radio Londra senza fare tante distinzioni fra attori, comparse e cascatori e per un semplice motivo.
Per il motivo che qui in Sardegna è passato di tutto e di più ma, almeno fino ad ora, siamo stati catalogati come popolo di rapitori, come popolo di pecore (quanti servizi televisivi sulle mitiche pecore sarde!), come popolo di gambali e orbace e come tante altre cose ancora.
Fino ad ora però eravamo più noti per le launeddas e molto meno per “sa trunfa” e questo mi preoccuppa davvero anche perchè, a torto o a ragione, ritengo non si tratti di cosetta “terra terra” e neanche di cosetta del tutto “nostrana”.
Certo che bisogna non essere giustizialisti, certo che bisogna aspettare di conoscere bene tutte le cose e certo che per accusare qualcuno di azioni mafiose bisogna contare fino a 10 e fare una giravolta ma, sempre tornando alla saggezza di nonno, che mi consigliava sempre di scegliere gli amici giusti (era un saggio nonno), ritengo che molte volte la percezione dei pericoli ha il pregio di salvare un uomo… e anche una donna.
E, siccome di cosette ne abbiamo letto e ascoltato parecchie e, giustizialismo o no, garantismo o no, molte volte le parole dette o pronunciate sono più forti del ferro, sa bonanima de nonnu diceva che… quando i buoi scappano poi bisogna fare una fatica immane per farli tornare alla stalla.
E qui l’impressione è che le cattive amicizie possono far diventare l’uomo… cun is manus longasa.
Non mi da nessun sollievo il tempo andato e neanche il fatto che anche altri possano aver fatto danni.
In questo momento mi interessano esclusivamente i comandanti della fregata.
Degli altri non mi interessa più di tanto almeno fino a quando ci sono “altri”.
E io sono convinto che telefonate a Carboni, a Verdini o a Dell’Utri non ne farei mai… neanche se fossi Presidente della Regione.
Tantisi po ndi nai una e po chistionai de is cositeddasa terra terra.
7 Bomboi Adriano - SANATZIONE.EU
26 Luglio 2010 - 20:20
Dipende da quali sono le priorità: Allontanare Berlusconi da Roma o migliorare le condizioni della Sardegna? Ed a prescindere da destra e sinistra le due cose non sono necessariamente collegate. Capisco la vostra legittima equazione tra le due cose ma per tutto il Nazionalismo Sardo (che tra destra e sinistra in Sardegna, ricordo che è arrivato ad oltre il 23% di voti), il nuovo avversario non è questo o quell’altro leader ma il bipolarismo nella sua interezza, il centralismo. Se a Berlusconi sostituiamo un Bersani, sul piano dello sviluppo economico non vedo cosa possa cambiare. Sul piano della legalità può darsi, ma anche Berlusconi non è eterno. E siccome siamo in democrazia e non in una dittatura, il problema si risolverà da solo. E poi è alquanto opinabile il fatto che il problema della legalità stia solo a destra. In sintesi, con l’approccio ideologico e la consueta genuflessione a questo o quel baronetto esterno all’isola, dubito riusciremo ad elaborare una nostra identità politica, realmente efficace sul piano amministrativo e rispetto ad imposizioni di cui (attenzione) non siamo protagonisti, ma spettatori passivi che commentano decisioni prese sempre e comunque sulle nostre teste.
8 Radio Londra
26 Luglio 2010 - 20:35
Però io sinceramente tutta questa genuflessione nei confronti di Vendola sinceramente non la vedo caro Bomboi.
Vendola sta portando avanti una sua proposta, non la sta imponendo con chissà quali mezzi e le proposte hanno sempre una loro dignità.
In questo senso potrebbe essere anche un esponente politico sardo che avanza una proposta a livello nazionale e che male ci sarebbe?
Il fatto poi che la proposta di Vendola (che, peraltro, finora è solo tale) venga accettata e recepita è un’altra cosa e per questo ci sarà tempo e luogo.
Per ora Vendola è il Presidente della Puglia e, sinceramente, quando sento parlare la Poli Bortoni, mi confondo un pochino.
Sono elementi esterni e, come dici tu, di disturbo?
Sarà anche vero ma io, certe volte, temo di più gli elementi interni. E anche molto.
9 Bomboi Adriano - SANATZIONE.EU
26 Luglio 2010 - 21:04
I problemi interni ci sono in qualsiasi stato del mondo ed a maggior ragione li abbiamo anche noi Sardi, che volenti o nolenti, abbiamo sposato un modello istituzionale e culturale (l’Italia) che ha nel suo dna la capacità di creare zone d’ombra che portano alla corruzione orizzontale e verticale della macchina pubblica. In quest’ottica (che quindi dovrebbe trovare la sua risultante in un processo riformista delle istituzioni Sarde) risulta molto distante dunque il solo pensare che Vendola costituisca una possibilità di salvezza…E’ solo un opinione chiaramente.
10 Radio Londra
26 Luglio 2010 - 21:33
E chi l’ha detto che Vendola costituisce una possibilità di salvezza e per chi?
Per come sono ora le cose e per la verità mediatica precostituita che porta avanti teorema (o meglio il postulato) per cui a sinistra tutti litigano e a destra invece no, potrebbe essere addirittura una mossa “maldestra” o una fuga in avanti forse perfino pericolosa per la sinistra.
E siccome la verità mediatica per cui nessuno a destra litiga (basta vedere quello che succede in questi tempi moderni!) è sempre più “verace” della verità secondo la quale, ad esempio, anche andando contro le “opinioni” elementari della matematica e delle tabelline, la “verità mediatica” fece credere che l’indulto fu opera esclusiva di quel cattivaccio di Prodi che aveva ben 2 senatori in più, potrebbe essere perfino un modo come un altro per sviare la litigiosità della destra e riproporre la “litigiosità della sinistra”.
Secondo il mio modesto avviso, ad esempio, la sinistra di Prodi fu molto e assai meno litigiosa della destra attuale perchè, se Berlusconi avesse solo 2 senatori in più, sarebbe morto e sepolto da tempo, ma questo fu fatto “percepire” al popolo del telecomando.
Queste non sono cose sarde? Può darsi ma come si fa, ad esempio, a dire che in Consiglio Regionale queste “cose non sarde” siano considerate di poco conto o marginali?
Come è stato eletto quel Consiglio se non in nome e per conto di questi aspetti, diciamo così e per ripeterci… terra terra?
Dobbiamo parlarci chiaro e non far finta (come diceva mia nipotina).
Che senso ha parlare di indipendenza facendo riferimento e conto a chi viene da conquistatore?
Se si vuole essere credibili allora forse bisognerebbe cercare di fare da soli perchè altrimenti… non si capisce. O almeno non si capisce tanto bene.
11 Bomboi Adriano - SANATZIONE.EU
26 Luglio 2010 - 22:46
Dipende sempre da caso a caso: stare fuori a protestare vanamente o stare in alleanza con qualcuno a vigilare su qualcosa ma non contare comunque nulla sulle grandi riforme? E’ un dubbio amletico al quale però molti stanno cercando di dare risposta non osservando Vendola o Comincioli ma ragionando su come irrobustire le fila del Nazionalismo Sardo, magari attraverso un Partito Nazionale Sardo. E’ sempre un’opinione ovviamente.
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