Il Comitato “Nadia Spano” per la difesa della Costituzione, l’ANPI, CittadinanzAttiva e l’Associazione Articolo 21 rilevano come la manovra finanziaria correttiva in discussione in Parlamento, attenti in modo grave ed evidente a fondamentali principi della nostra Costituzione.
In particolare si constata la violazione:
degli artt. 2 e 3 Cost. per il contenuto iniquo e non solidale di una manovra che fa ricadere i suoi costi quasi esclusivamente sulle persone più deboli, già chiamate più volte in passato a dare il proprio contributo per il risanamento dei conti pubblici;
degli artt. 32 Cost. (tutela del diritto alla salute) e 34 Cost. (diritto all’istruzione) in quanto la loro attuazione è per buona parte affidata alle Regioni e agli enti locali che subiscono, con questa manovra, tagli di risorse pesantissimi e ingiustificati che determineranno un’inaccettabile compressione di molti dei diritti sociali.
Le violazioni dei principi costituzionali e dei diritti fondamentali compiute da questa manovra si aggiungono alle tante che, in questi anni, sono giunte da una miriade di leggi e provvedimenti che hanno creato un clima politico, sociale ed economico di vera e propria emergenza costituzionale, mettendo in pericolo la libertà di manifestazione del pensiero, la libertà della ricerca scientifica, la dignità e i diritti dei lavoratori e, non da ultimo, il principio della separazione dei poteri, elemento indefettibile e ultimo baluardo della nostra democrazia.
Sono questi i motivi che inducono le suddette Associazioni a chiedere con forza che la manovra finanziaria venga ricondotta al puntuale rispetto dei principi costituzionali oggi così manifestamente violati.
(difesa.costituz.ca@gmail.com)
Comunicato Stampa dell’ANPI
La manovra finanziaria del Governo non solo fa pagare i costi ai soliti noti, lavoratori dipendenti e pensionati, ma vìola il principio di uguaglianza e riduce la fruibilità di diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione. In particolare, i tagli dei finanziamenti a Regioni e Comuni comportano una pesante riduzione delle prestazioni dello welfare, aggravando così la disgregazione sociale e aumentando il divario Nord/Sud e ricchi/poveri.
Pertanto, l’ANPI di Cagliari condivide le ragioni dello sciopero indetto dalla CGIL e aderisce alla manifestazione del 25 giugno.
Il Presidente dell’ANPI di Cagliari
Antonello Murgia
1 commento
1 Giacomo Meloni / CSS
27 Giugno 2010 - 04:15
COMUNICATO DELLA CONFEDERAZIONE SINDACALE SARDA SULLA MANOVRA FINANZIARIA INIQUA E PERICOLOSA DEL GOVERNO BERLUSCONI-TREMONTI.
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CONTRO LA MANOVRA FINANZIARIA DEL GOVERNO NON PERMERTTEREMO TAGLI
SULLE BUSTE PAGA DEI LAVORATORI E DELLE CATEGORIE PIU’ DEBOLI
NO AI TAGLI AI SERVIZI SOCIALI AL TENORE DI VITA DI MILIONI DI CITTADINI
NO AI TAGLI ALLA RICERCA ALLA SCUOLA ALLA CULTURA ALLO SVILUPPO
PIU’ SOVRANITA’ uguale ZERO TAGLI
La CONFEDERAZIONE SINDACALE SARDA aderisce alla Manifestazione del 25 giugno 2010 che è una vera mobilitazione popolare contro una Manovra Finanziaria iniqua e pericolosa che - con la
motivazione reale della crisi internazionale che ha già travolto la Grecia – finisce per non incidere nei veri meccanismi di spesa ormai sopra ogni limite e fuori controllo al punto che il debito pubblico dell’Italia è tra i più alti a livello europeo.
La Manovra -che doveva operare tagli verticali ai privilegi dei ceti politici, degli alti funzionari dello Stato,dei dirigenti delle Banche e delle grandi Aziende e che doveva colpire l’altissima evasione e le rendite parassitarie- si rivela una manovra contro i ceti medio/ bassi della popolazione.
Il Governo mette le mani nelle tasche dei lavoratori, facendo cassa con i loro stipendi.
Pesantissimo l’attacco ai lavoratori statali, degli Enti Locali, della Scuola, dell’Università, della
Ricerca e delle Fondazioni Culturali e della Sanità: al congelamento della contrattazione sia nazionale
che integrativa, si aggiunge il blocco degli scatti di anzianità e la riduzione delle finestre per i
pensionamenti.
Il risultato di questi interventi sarà un impoverimento delle retribuzioni, che colpirà
soprattutto i più giovani che in Sardegna fanno parte della schiera dei disoccupati- il 16 % della
popolazione attiva, di cui il 42 % uomini ed il 46 % donne.
Una manovra che non agisce sullo sviluppo e che non dà risposte alle centinaia di migliaia di
precari che sono ormai la costante del mondo del lavoro globalizzato, dove regna solo il profitto e si
dimentica che “il primo capitale da salvaguardare e valorizzare è l’uomo, la persona, nella sua
integrità … L’uomo, infatti è l’autore, il centro e il fine di tutta la vita economico-sociale“.(Benedetto XVI )
Una Manovra che su 25 milioni di euro riesce a recuperarne solo il 60 %, facendo sconti solo ai ricchi, ai politici, ai burocrati, alle Banche e ai dirigenti aziendali; mentre colpisce pesantemente i lavoratori.
I tagli che questa Manovra Finanziaria del Governo Berlusconi -Tremonti impongono al sistema delle
Autonomie Locali (Regioni-Provincie e Comuni) sono talmente pesanti che gli stessi Presidenti di Regione della Maggioranza di Governo, a cui si sono associati all’unanimità tutti gli altri Presidenti e Sindaci, l’hanno bocciata, avvertendone la palese incostituzionalità.
E’ ora di dire Basta alle Manovre Finanziarie lacrime e sangue sulla pelle dei più deboli. A pagare sono
sempre gli stessi: i lavoratori e le fasce di popolazione che hanno necessità assoluta dei servizi sociali erogati dagli Enti Locali a cui si tagliano indiscriminatamente i capitoli di spesa.
Le vicende delle lotte dei lavoratori di Pomigliano hanno messo in evidenza come il lavoro, l’occupazione sono diventate merce di scambio e come pericolosamente i lavoratori sono sempre più esposti al ricatto: “Se vuoi lavorare devi accettare limitazione ai tuoi diritti fondamentali: al diritto di sciopero, ai permessi per Malattia, alla pausa mensa, etc. oppure, com’è il caso dei lavoratori delle Aziende Petrolchimiche in
Sardegna, il ricatto si fa pesante sul piano dei rischi nei posti di lavoro,delle malattie e dell’inquinamento in vaste zone del territorio intorno alle Fabbriche.
Invece di privare la Sardegna dei Fondi FAS per lo sviluppo delle aree sottosviluppate, distraendo ingenti somme a favore delle Gare di Vela alla Maddalena, il Governo Centrale e quello Regionale dovrebbero rendere conto dei ritardi del completamento della Strada Sassari/Olbia e si dovrebbero vergognare di tagliare
sull’assistenza ai disabili (L.162), sulle maestre di sostegno e sul contributo di accompagnamento dei veri invalidi.
Ci sono ingiustizie palesi in Sardegna: mentre si getta l’allarme sulle casse regionali vuote, e si
taglia sulla sanità minacciando la chiusura di cliniche importanti per il servizio ai malati nei territori, si continua a ricompensare una parte di Gerarchia ecclesiastica confermando i 9 milioni di euro per un collegio privato tutto d’oro, dove gli universitari pagheranno 600 euro di retta, mentre il Campus universitario dell’ERSU è ancora fermo al palo.
MA LA SOLUZIONE VERA AI MALI DELLA SARDEGNA E’ IL RECUPERO DELLA PROPRIA
SOVRANITA’
NOSU SARDUS DEPEUS ESSI MERIS IN DOMU E IN TERRA NOSTRA .
PARTECIPIAMO ALLA MANIFESTAZIONE CON LE NOSTRE BANDIERE
APPUNTAMENTO A CAGLIARI IN PIAZZA GARIBALDI VENERDI’ 25 GIUGNO ORE 9 (riferimento Edicola )
Cagliari,18/06/2010
IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA CSS
Confederazione Sindacale Sarda
Via Roma, 72 – 09123 Cagliari
Tel. 070.650379 – Fax 070.2337182
http://www.confederazionesindacalesarda.it
css.sindacatosardo@tiscali.
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