E’ morto il compagno e premio Nobel Jose’ Saramago

18 Giugno 2010
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Red

Lo scrittore portoghese e premio Nobel José Saramago è morto nella sua residenza alle Isole Canarie: lo riferisce l’edizione elettronica di El Pais. Saramago aveva 87 anni ed era uno dei pochi a dichiararsi ancora con orgoglio comunista.
José Saramago, era nato ad Azinhaga, in Portogallo il 16 novembre 1922. Il suo primo romanzo in stile realista, ‘Terra del peccato’, è del 1947. Nel 1959 si iscrive al Partito Comunista che, sotto il regime di Salazar, opera in clandestinità. Negli anni sessanta diventa uno dei critici più seguiti del paese e nel ‘66 pubblica la sua prima raccolta di poesie, ‘I poemi possibilì. Diventa quindi direttore letterario e di produzione per dodici anni di una casa editrice e dal 1972 al ‘73 curatore del supplemento culturale del Diario de Lisboa.
Sino a meta’ anni ‘70 vive un periodo di formazione e pubblica poesie, cronache, testi teatrali, novelle e romanzi, ma e’ solo dopo la Rivoluzione dei Garofani che pian piano nasce un Saramago diverso (vice direttore del quotidiano Diario de Noticias nel ‘75 e quindi scrittore a tempo pieno) che libera la narrativa portoghese dalle radici del passato e anche per questo ricevera’ nel 1998 il premio Nobel per la letteratura.
Nel 1980 pubblica ‘Una terra chiamata Alentejo’ sulla rivolta della popolazione della regione più ad est del Portogallo. Ma è con ‘Memoriale del convento’ (1982) che arriva il grande successo, seguito da ‘L’anno della morté di Riccardo Reis. Negli anni ‘90, grazie al Nobel, ha fama internazionale e pubblica ‘L’assedio di Lisbonà, ‘Il Vangelo secondo Gesù’, quindi ‘Cecità’, ‘Tutti i nomi’, ‘La caverna’, ‘L’uomo duplicatò, ‘Le intermittenze della morte’ e ‘Le piccole memorie’. E’ stato uno dei sostenitori dell’iberismo, il movimento che propugna l’unificazione di Spagna e Portogallo, i due paesi della penisola iberica, cui dedica anche il romanzo ‘La zattera di pietra’. Per le sue posizioni sul conflitto Medio oriente verrà accusato di antisemitismo, mentre per il Memoriale, ma soprattutto per il suo Vangelo e il testo teatrale ‘La seconda vita di Francesco d’Assisì ha subito gli attacchi dalla Santa Sede.

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