Andrea Pubusa
Quando nella scheda ho letto Milia Graziano Ernesto sono stato assalito da tanti bei ricordi. Perché Grazia era la nonna e Ernesto il nonno. Erano nostri vicini di casa a Carbonia ed io sono stato amico degli zii, in particolare del più piccolo, Giancarlo, mio compagno di giochi. Ho conosciuto così Ciccio Milia, il padre di Graziano, che avevo i pantaloni corti, e ho sempre avuto un’immensa stima per lui fin da quando abbandonò gli studi in medicina, mosso dalla passione politica. Era socialista lussiano e dovette togliersi dalla circolazione, insieme a tanti altri compagni, quando a Carbonia la protesta per l’attentato a Togliatti nel 1948 portò alla distruzione delle sedi della DC, del MSI ed anche delle ACLI. Lui, benché giovanissimo ed ancora studente universitario, era già un dirigente del movimento operaio nel Sulcis. Fu poi segretario di Federazione a Sassari e Nuoro e consigliere regionale del PSIUP.
Quando, anni dopo, ho rincontrato Ciccio nel PCI da compagno, egli ha avuto per me tanti riguardi. Ecco perchè ho sempre sostenuto Graziano e gli sono affezionato. Perché alla sua ottima famiglia mi legano tanti ricordi fin dalla fanciullezza. Perchè viene da un ambiente che fa parte indissolubile di quel variegato mosaico della sinistra sarda. Per questo ho salutato con grande piacere la sua ascesa politica a Quartu, dove ha svolto ottimamente la funzione di sindaco, e ho poi auspicato un suo avvento alla segreteria regionale del PDS, quando la contese a Cabras. Mi è sembrata anche una eccellente candidatura per le scorse provinciali. Del resto Graziano è persona colta e di buone letture, autore d’interessanti saggi di storia. Ed ecco perché ho guardato con preoccupazione il suo lento declino, il suo farsi del male con una condotta poco accorta in mezzo a un vespaio di marpioni. Le sue dimissioni, annunciate su Facebook, in funzione di una candidatura alle regionali, il repentino ritiro, una serie di decisioni spesso improvvisate. Poi la dolorosa notizia della condanna in appello per fatti d’ufficio, da cui confido, conoscendone la sostanziale onestà, possa uscire indenne a seguito del giudizio in Cassazione.
Detto questo, e per le stesse ragioni, non capisco la sua insistenza per la ricandidatura. Sarebbe stato più saggio attendere il giudizio, saltare un giro e semmai poi riprensentarsi. Capisco che su questo punto il mio è un ragionamento astratto e debole. Nell’attuale PD, perso un giro, è difficile, se non impossibile, rientrare. E’ un partito dove la solidarietà è morta. Comprendo l’ansia di non vedersi messo da parte quando si è nella migliore età per dare un contributo, mettendo a disposizione la propria esperienza politica e amministrativa. E, tuttavia, con l’aria che tira non può negarsi che la ricandidatura sia stata un azzardo. Era facilmente prevedibile la difficoltà della campagna elettorale in generale (questa è nelle cose). Per lui poi la salita è più ardua per via della condanna, seppure non ancora passata in giudicato. Difficoltà aggravata dalla presa di distanze di IdV e dalla candidatura di Palomba, quale contraltare “pulito” al candidato del PD. I risultati deludenti, in questa situazione, erano largamente scontati. Certo ora tutto il centrosinistra deve compattarsi. Ma ne ha la forza? Si può parlare del centrosinistra come di un raggrupamento organico, capace di stringere le fila attorno al suo candidato? Graziano risente di questo contorno e non sembra avere lo smalto dei tempi migliori, quella forza di trascinamento necessaria per ribaltare la situazione. Ma in politica, come nel calcio, nulla è scontato. Tutto è possibile, anche un risultato improbabile.
19 commenti
1 Serenella
7 Giugno 2010 - 15:34
Salve, il suo racconto evoca in me tanta tenerezza :). Anch’io credo che nulla sia impossibile ma, a Cagliari i cosiddetti “poteri occulti” stanno lavorando in silenzio da tempo e questo non giova al centrosinistra che sempre poco ha avuto a che spartire con essi. Nel resto del territorio della Provincia questi poteri non hanno terreno. La partita secondo me si gioca a Quartu; si, Quartu “la casa” di Graziano Milia. La mia opinione è che tutto il centrosinistra non abbia ben condotto gli ultimi mesi, caratterizzati da personalismi estremi e deleteri di cui la gente è stanca! Comunque, sarà come Dio vorrà e se dovesse perdere, si spera possa concentrarsi in una vera ed incisiva opposizione ed inoltre potrà candidarsi in ogni dove senza, finalmente, doversi dimettere (lo scrivo con simpatia). Saluti.
2 aldo lobina
7 Giugno 2010 - 16:51
Se esistono davvero i “poteri occulti” - la candidatura di Graziano Ernesto Milia giova non poco: prima di tutto perché contro il centro destra verrebbe in salita evocare una questione morale; in secondo luogo perché Milia e chi lo sostiene - nel caso di elezione a presidente - ha la spada di Damocle di una sentenza di cassazione, che potrebbe mandarlo a casa insieme a tutto il Consiglio Provinciale. Nuove elezioni, nuovi risultati!
La presunzione di innocenza vale sempre e comunque. Ma qui non stiamo processando Milia, stiamo dicendo che sarebbe povero quel centro sinistra SENZA ALTERNATIVE
3 Serenella
7 Giugno 2010 - 17:09
Non mi piace polemizzare ed in questo momento sono seria: la condanna di Graziano Milia è una condanna per abuso d’ufficio. Non mi interessa lo statuto del PD, mi interessa il D.Lgs. 267/2000 che è la “legge” degli enti locali. Propongo di analizzare gli articoli ed i commi di questo decreto legislativo a proposito delle cause che ostano la candidatura di un qualunque cittadino agli uffici degli enti locali; io l’ho fatto e dopo che l’ho fatto ho capito che la questione morale non riguarda questo tipo di reato, lo stesso non è menzionato in tutto il D.Lgs. n. 267/2000! Perciò, posto che il mondo è bello perchè è vario ed ogni opinione è rispettabilissima, chiedo però onestà intellettuale. Il problema è, a mio (modesto) avviso, un altro: l’uomo non è simpatico a molti soprattutto a quelli che oggi hanno preso un “settepercento” per cose vecchie, molto vecchie, che risalgono al 1994 (se la memoria non m’inganna). Dunque, lasciamo perdere vecchie storie.. poi si sa la simpatia, beh, quello è un dono di natura (come il disegno) o ce l’hai…..
4 aldo lobina
7 Giugno 2010 - 18:11
Articolo 58
Cause ostative alla candidatura
1. Non possono essere candidati alle elezioni provinciali, comunali e circoscrizionali e non possono comunque ricoprire le cariche di presidente della provincia, sindaco, assessore e consigliere provinciale e comunale, presidente e componente del consiglio circoscrizionale, presidente e componente del consiglio di amministrazione dei consorzi, presidente e componente dei consigli e delle giunte delle unioni di comuni, consigliere di amministrazione e presidente delle aziende speciali e delle istituzioni di cui all’articolo 114, presidente e componente degli organi delle comunita’ montane:
a) coloro che hanno riportato condanna definitiva per il delitto previsto dall’articolo 416-bis del codice penale o per il delitto di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope di cui all’articolo 74 del testo unico approvato con D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, o per un delitto di cui all’articolo 7 del citato testo unico, concernente la produzione o il traffico di dette sostanze, o per un delitto concernente la fabbricazione, l’importazione, l’esportazione, la vendita o cessione, nonche’, nei casi in cui sia inflitta la pena della reclusione non inferiore ad un anno, il porto, il trasporto e la detenzione di armi, munizioni o materie esplodenti, o per il delitto di favoreggiamento personale o reale commesso in relazione a taluno dei predetti reati;
b) coloro che hanno riportato condanna definitiva per i delitti previsti dagli articoli 314 (peculato), 316 (peculato mediante profitto dell’errore altrui), 316-bis (malversazione a danno dello Stato), 317 (concussione), 318 (corruzione per un atto d’ufficio), 319 (corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio), 319-ter (corruzione in atti giudiziari), 320 (corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio) del codice penale;
c) coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva alla pena della reclusione complessivamente superiore a sei mesi per uno o piu’ delitti commessi con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio diversi da quelli indicati nella lettera b); …etc. etc…
Io non sono un esperto di leggi, ma so leggere. Serenella, la lettera c dell’art. 58 di quel DL forse Le è sfuggito. E comunque qui non si tratta solo di un problema etico, ma di un propblema di oppotunità politica.
Stia serena! Non è questione di simpatie, né di suggestivi ricordi. L’uomo non lo conosco e potrebbe essere anche un simpaticone. Ma qui.. il futuro (per parafrasare la pubblicità di Milia che recita”Il futuro continua”) ce lo siamo giocati nel presente. Sì, il mondo è bello ed è ancora più bello essere onesti intellettualmente. Se sbaglio, corregetemi, sono solo un chirurgo. Che se sbaglia, paga!
5 aldo lobina
7 Giugno 2010 - 18:12
Se sbaglio correggetemi, per favore!
6 Serenella
7 Giugno 2010 - 21:03
Egregio Signor Lobina, l’art.58 io l’ho letto bene e grazie per avermelo riproposto ed inoltre sono serena, di nome e di fatto . Continuo a pensare che in questo art. 58 NON ci sia la contestazione a carico di Milia! Conosco anche la vicenda e credo che sia un reato da tribunale amministrativo perchè vede, Signor Lobina, quando si adotta un provvedimento in G.M coi poteri del C.C. e poi il C.C. ratifica entro i 60 gg questo operato, è come se la volontà si fosse manifestata sin dall’origine; diversamente, il Consiglio Comunale non avrebbe ratificato (sempre dal D.lgs n. 267) e tale provvedimento sarebbe decaduto. Diciamo che forse l’abuso sta nel fatto che la vicenda non era dettata da estrema urgenza ma anche lì, vede, Signor Lobina spesso qualcosa non fatta tempestivamente può arrecare danni maggiori ad un ente pubblico. Detto ciò, vedremo alla fine non siamo nè avvocati nè giudici e personalmente sono garantista sempre e comunque. Sono un’ elettrice e mi piace valutare sempre e comunque l’operato di un politico.Credo, infatti, che magari avrebbe potuto fare qualcosa in più e qualcos’altro meglio ma, Dio appunto non ce l’ha scritto da nessuna parte neanche lui, per fortuna! Con questo la saluto cordialmente.:))
7 Giulio Lobina
7 Giugno 2010 - 21:36
…Un reato da TRIBUNALE AMMINISTRATIVO????? Professor Pubusa per cortesia intervenga Lei!! Per molto meno ci avrebbe bocciato se avessimo anche solo pensato una frase del genere!
Carissima Serena, un reato è un reato. E si va davanti al giudice penale.
Ecco il pezzo che non ha ben compreso: ” c) coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva alla pena della reclusione complessivamente superiore a sei mesi per uno o piu’ delitti commessi con abuso dei poteri…”.
CON ABUSO DEI POTERI. Ecco dove sta l’abuso d’ufficio.
Cordialmente
8 Serenella
7 Giugno 2010 - 21:41
SENTENZA DEFINITIVA, appunto! E comunque STOP Signor Lobina ” chi è senza peccato scagli la prima pierta” sempre e comunque.
9 Serenella
7 Giugno 2010 - 21:45
Ma poi scusi non è un medico Lei? La sentenza si può appellare e fino a prova contraria ne ha ancora uno di grado di giudizio! Non tutti i reati sono da codice penale, Signor Lobina.
10 Giulio Lobina
8 Giugno 2010 - 12:00
Signora Serenella, l’abuso d’ufficio è da codice penale. E inoltre, etica, morale, giustizia, opportunità, serietà, coerenza…vogliono che una Consigliatura Provinciale non sia legata alle sorti “giudiziarie” di un solo uomo.
“Chi è senza peccato scagli la prima pietra” sa un po’ di quel famoso detto Craxiano “Così fan tutti”. In psicologia è un meccanismo di difesa…che non le sto a spiegare. Nella vita di tutti i giorni è una giustificazione senza basi salde.
Se vogliamo una politica diversa dobbiamo smetterla di pensare al “meno peggio”, e dobbiamo iniziare a pretendere come cittadini che i partiti offrano persone che possono farci andare a votare senza tapparci il naso, la bocca e le orecchie.
Neppure l’IDV è un partito “santo”. E il mio discorso è da cittadino, non da tesserato. Da cittadino che se fa un pubblico concorso non deve avere condanne o giudizi pendenti…ma che si ritrova candidati con condanne in secondo grado. Sono fermamente convinto della presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio, ma deve far riflettere il fatto che un partito in Campania candidi De Luca e in Provincia di Cagliari Milia. DAVVERO NON HA ALTRI ELEMENTI? Davvero?
Io non ci credo…e allora sveglia! Perchè se il 50 per cento e più dei cittadini il 30 e il 31 maggio è rimasto a casa c’è un motivo. DELUSIONE.
O il centro sinistra sardo è UNITO, o non è.
11 Serenella
8 Giugno 2010 - 14:45
Buongiorno. Lo scritto del Prof. Pubusa molto “carino”, poneva sostanzialmente una domanda: riuscirà Graziano Milia a ribaltare il risultato? Sono in genere allergica alle polemiche sterili o a discutere del sesso degli Angeli, come in questo caso….Perciò, ritorno al quesito principale e rispondo: spero che Milia ribalti il risultato non foss’altro per interrompere un asse Regione, Provincia ed hinterland monocolore che a mio parere potrebbe essere pericoloso e non per il colore in sé, quanto per la non presenza di una discontinuità. Cordialità.
12 giovanni
8 Giugno 2010 - 21:51
e il figlio Giulio oscurò il padre Aldo!! Ma tutti Lobina!!
per favore non spingere!
13 Francesco
9 Giugno 2010 - 14:16
Trovo francamente grottesche le argomentazioni utilizzate da Lobina. Quanta purezza e quanta bella politica! Però una cosa non ci ha detto: il 13/14 giugno voterà Milia o deciderà di regalare anche la Provincia di Cagliari al centrodestra? Ecco, questo mi piacerebbe sapere da Lobina. E anche, se non chiedo troppo, dal prof. Pubusa. Sulle capziose interpretazioni delle leggi stendo un velo pietoso. Potrei rispondere a Lobina con un semplice “Da mihi factum dabo tibi ius”, che all’incirca vuol dire “Narrami il fatto ed io te lo inquadrerò nella legge vigente”. Ma di cosa sta parlando Lobina? Conosce i fatti? Ha mai fatto l’amministratore pubblico? Caro Lobina, se le sue argomentazioni tecniche giuridiche fossero valide il suo sarebbe uno scoop da prima pagina!! Milia e qualche migliaia di amministratori pubblici dovrebbero immediatamente ritirarsi a vita privata! E invece così non è, perchè lei impropriamente richiama una disposizione di legge del ‘99 che in parte modifica una legge del ‘90, che reca “Nuove disposizioni per la prevenzione della delinquenza di tipo mafioso e di altre gravi forme di manifestazioni di pericolosità sociale”. Una legge che non c’azzecca nulla nè per la fatispecie del reato che avrebbe commesso Milia - dico avrebbe - e neppure sulle condizioni ostative che impedirebbero la sua elezione. Il resto, caro Lobina, sono chiacchiere e distintivo. Possiamo comprendere le sue ragioni, quelle ideali, ma le contraddizioni in cui lei cade non possono passare inosservate Lei sa tutto della sentenza di primo grado, quella con cui un Tribunale, composto da tre uomini, mandò assolto Milia ? Ha letto la sentenza che ha pienamente assolto Milia ? Io dico di no, dico che lei manco si è curato di capire. E però lei ha capiuto tutto e tutto sa della sentenza di secondo grado che ha diversamente condannato Milia, anche se le motivazioni non sono state ancora depositate. Però, dalle parole del novello Torquemada/Lobina pare di capire che egli si sia convinto che ci sono magistrati “buoni” (in questo caso, quelli d’Appello) e magistrati “cattivi” (quelli del Tribunale). Rifletta caro Lobina. Se può esserle d’aiuto il contributo del preside della facoltà di giurisprudenza di Cagliari, Massimo Deiana, ne approfitti pure, lo posto di sotto [verrà pubblicato domani ndr]. E mi raccomando, sabato e domenica cerchi, per quanto le è possibile, di non consegnare la Provincia al centrodestra. Gliene saremo grati.
14 Giulio Lobina
9 Giugno 2010 - 21:59
Caro Francesco Anonimo. Io cito il testo unico sugli enti locali. E la invito seriamente a rileggerselo…almeno la lettera c dell’articolo 58. Per il resto, lei parla di magistrati “buoni” e magistrati “cattivi”, si rilegga il mio scritto e vedrà che ho ragione. Si risparmi il latino…perchè il fatto col secondo grado è bello che CHIARITO, visto che la Cassazione non può rientrare nel merito della vicenda.
Pare che Lei non abbia affatto le idee chiare nè in tema giuridico nè in tema politico…nè personale…posto che compare come un Anonimo Francesco…e mi permetta ma a chi non ha neppure il coraggio di firmarsi col proprio nome e cognome certo non ho motivo e tanto meno voglia di indicare a chi andrà il mio voto.
Buon voto a Lei, sperando che almeno su questo abbia le idee chiare.
Il centro destra ha da solo il 46 più il 9 per cento dei consensi per ora…certo non sarò io a consegnare la Provincia al centro destra…ma la prepotenza di alcuni.
15 Democrazia Oggi - Graziano Milia: Caro Andrea, non mollo
10 Giugno 2010 - 06:03
[…] grazie per i bei ricordi. Non mollo, babbo mi ha insegnato così. Anche quando la magistratura lo condannò e venne […]
16 Silvia Garau
10 Giugno 2010 - 15:54
Sig. Lobina (Aldo o Giulio?) non deve essere una studentessa a ricordarle l’importanza delle fonti del diritto e la loro origine. E’ tutto corretto, la norma che lei richiama ha una origine precisa, ancora valida, cioè quella indicata da Francesco. Vada a leggersela, la trova facilmente in intenet. Lei però ha fatto un altro scoop. Ha dimostrato l’inutilità del terzo grado di giudizio per poter essere eventualmente assolti. Cavolo! E però nulla dice sulle contraddizioni che giustamente ha fatto rilevare chi mi ha preceduto, nel merito della vicenda di Milia, tra l’assoluzione in primo grado e la condanna in secondo. Lei che ha la verità in tasca, ci dica ora, in scienza e coscienza: nel caso, a chi dobbiamo rimproverare l’eventuale vittoria del giovane, forte e concreto Farris ? Alla prepotenza degli altri? Ma mi faccia il piacere, il centrosinistra è fin troppo pieno di Tafazzi per dovere continuare a sentire certe considerazioni. Forse le sono sfuggite le ultime elezioni, politiche, regionali, europee. forse non ha capito che è proprio grazie a considerazioni come le sue che la sinistra si è ridotta a percentuali da prefisso telefonico. Vuole fare l’idealista? Chieda asilo ad Obama…(attento però alle sorprese…).
. Saluti. E buon non-voto
17 Giulio Lobina
11 Giugno 2010 - 12:46
Silvia, si rilegga lei la norma. E tenga a mente che il terzo grado di giudizio esiste eccome, ma la Cassazione non rientra nel merito della vicenda. Se non sa cosa significa, se lo studi.
E’ triste legare le sorti della Provincia a quelle giudiziarie di un solo uomo. Se lei non ammette “l’errore” della candidatura di Milia oggi, vista la condanna, non è diversa da chi nel centro-destra accetta qualsiasi cosa dica o faccia il capo.
Il centro sinistra sta correndo un rischio che poteva benissimo evitare. Questa è l’unica verità e non ce l’ho in tasca, ma è davanti agli occhi di tutti…specialmente del popolo del centro-sinistra che non è andato a votare al primo turno.
Buona giornata.
18 Stefano Brundu
12 Giugno 2010 - 06:52
Lobina, lei è proprio “duro”, un sofista, non vuole comprendere. E vuole regalare la provincia al degno erede di Balletto (in queste ore scopriamo infatti che era il suo assistente legale ai tempi del Poetto). Io non so se quello che lei sostiene, quasi avesse la verità in mano, sia vero o no, io conosco la costituzione e quello che dice riguardo la colpevolezza o meno delle persone. Ecco, torni le a studiarsela la costituzione, o forse anche in questo caso vuole mettere in dubbio quello che dice? O vuole negare che ci sono stati due diversi e contrari tra loro pronunciamenti e che il terzo grado ti può assolvere dalle accuse? Ma il punto non è questo, il punto è: cosa farà sabato e domenica il cittadino Lobina? Regala o non regala la provincia al centrodestra? anche a me piacerebbe saperlo, dai, ci risponda Lobina, non ci giri intorno, dai!
19 Giulio Lobina
14 Giugno 2010 - 23:29
Non so lei, ma io sono andato a votare e come ho detto ad un tale anonimo, non conoscendo neppure lei, non vedo perchè debba dirle cosa o chi voto. La Provincia è di nuovo del centro sinistra…almeno fino all’esito sorprendente di una sentenza della cassazione. Ma ora godiamoci con meno della metà dei votanti della Provincia questa vittoria del Centro Sinistra, e iniziamo a pensare a cosa bisogna fare per ristabilire credibilità tra i cittadini. Forse candidare persone incensurate porterebbe più uomini e donne al voto, o no?
La verità la hanno in tasca i cittadini DELUSI che non sono andati a votare. Non io, non lei.
Buona notte.
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