Non tengo gana

30 Maggio 2010
23 Commenti


Andrea Pubusa

Se uno non ce l’ha, non può darselo. il coraggio“. Così il Manzoni a proposito di don Abbondio. E chi non ha voglia di votare o di fare campagna elettorale? Non può farsela venire con uno sforzo volontaristico. La danno piuttosto la qualità dei candidati, la loro linearità, l’affidabilità, il programma e la coerenza fra obiettivi e comportamenti. Se poi il candidato ha carisma, allora c’è anche passione e mobilitazione.
Niente di tutto questo si sente nell’aria a sinistra, almeno nella provincia di Cagliari. Nessuno ha stimolato l’interesse dell’elettorato democratico. Non il PD che mette in campo Graziano Milia, uomo di punta fino a qualche anno fà, ma rivelatosi nel tempo un autolesionista, incline a qualche azione ad effetto, ma incapace di lasciare un segno nell’amministrazione. Questo non è una opinione, è una constatazione, cui si aggiunge una condanna in appello per fatti d’ufficio. Un giudizio non pacifico, è vero, se i primi giudici, in Tribunale, lo avevano assolto. Un giudizio non definitivo. Il ricorso in Cassazione potrebbe ribaltare ancora il verdetto. Presunzione di non colpevolezza, dunque, anche per Milia. Ma perché candidarsi e candidarlo prima dell’esito finale? Perché, in piena crisi della pubblica morale, non optare per un nome immacolato? Ce n’è tanti fra gli iscritti e i simpatizzanti del PD. E perché non fare primarie vere? Sta di fatto che la candidatura Milia oggi non fa venir voglia di seggio.
C’è Palomba. Persona per bene, uomo di legge e di legalità. Fummo fra coloro che, nell’allora DS, ne sostennemmo la candidatura alla presidenza della Regione. E ottenne un ampio consenso popolare, poi in larga misura sprecato, non da lui, ma dalla coalizione, nella quale iniziavano a manifestarsi quei fenomeni di degenerazione personalista ormai dilaganti. Una bella persona, ma non un vero candidato. Sì, perché il buon Federico è stato candidato d’imperio dal Tonino nazionale per nascondere il piccolo giallo di una votazione in seno all’IdV in cui le schede sono risultate in numero superiore ai votanti. Insomma, un tentativo di broglio da parte di un aspirante candidato, che si sarebbe proposto con l’IdV come modello d’integrità. Una specie di prete pedofilo, mutatis mutandis. Ecco allora che il buon Federico, disciplinato, ci mette la faccia. Ma lui non pensa alla Provincia, ha in mente il suo mandato parlamentare, che svolge con impegno ed intelligenza.
Ed allora? Ed allora il cervello ci dice che dobbiamo recarci al seggio. Ce lo dice la nostra coscienza democratica. La nostra lunga militanza a sinistra. Ma non riusciamo a farci venire la voglia. Non tengo gana. Ma c’è tempo, fino a domani mattina.

23 commenti

  • 1 aldo lobina
    30 Maggio 2010 - 07:35

    Se c’è una persona per bene, a quella bisogna affidare i nostri voti. Occorre tenere viva la speranza di riscatto e di crescita del nostro popolo sardo, trasformando la candidatura di Federico Palomba in un’occasione per affermare che la democrazia che cerchiamo rifugge la protervia e l’arroganza e predilige mitezza e onestà. Garanzie di buon governo in un uomo indiscutibilmente affidabile per doti umane, professionali e politiche. Non andare a votare sarebbe una sconfitta non solo della democrazia che abbiamo scelto razionalmente di difendere con una militanza quotidiana di impegno civile, significherebbe anche soffocare la passione politica, offesa da fatti e misfatti, ma sempre presente nel cuore. Si dia un segnale forte di discontinuità,alla destra innanzitutto e a quella parte di sinistra che ha perso la bussola. Federico Palomba rappresenta una opportunità. Sappiamola cogliere!

  • 2 bruno Lobina Ca
    30 Maggio 2010 - 16:21

    Ciao Aldo, condivido le considerazioni da te fatte sulla persona di F.Palomba e sull’uomo politico al quale l’intero centro sinistra deve qualcosa come risarcimento morale di quanto ad egli fu fatto quando guidò il Consiglio Regionale. Personalmente lo avvrei voluto candidato di tutto il c.s. per la provincia di cagliari ma purtroppo si sceglie ancora una volta il peggio. P.S sono sempre più convinto che le provincie non servano politicamente e soprattutto amministrativamente a niente.

  • 3 Bomboi Adriano
    30 Maggio 2010 - 20:12

    Se Palomba è lo stesso che quì vediamo dare battesimo al disastro Furtei: http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=202257 ed alla conseguente Giunta che ha sparso i veleni nella 131: http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=140124&v=2&c=321&t=1 …allora siamo a cavallo. Per carità, nessuno dubita della personale integrità del Senatore e come uomo dell’IDV. Lobina ha ragione nell’invitare alla partecipazione democratica, ma che Palomba sia il candidato ideale e “rappresenti il nuovo” mi pare qualcosa di distante dalla realtà.

  • 4 Giulio Lobina
    31 Maggio 2010 - 01:00

    Signor Bomboi, magari il nuovo è Lei! Si candidi Lei, poi vediamo! (BUONANOTTE)

  • 5 ANGELO ZUCCA
    31 Maggio 2010 - 18:12

    Ho appena risentito sul sito PBC Sinnai l’intervento di Travaglio sui costi della politica e in particolare delle province.Letto l’articolo di cui sopra, spiace per le persone oneste, ma se nessuno in parlamento riesce a tagliare, cosa deve fare un cittadino inerme.Non mi sono macchiato del sangue di Cesare!

  • 6 Allievo
    1 Giugno 2010 - 08:53

    Professore ..lei mi ha insegnato tante cose in particolare sui giochi politici di partito. Oggi penso sempre più che uno con le sue idee dovrebbe abbandonare il colore politico …ormai obsoleto e colpito come Bondi “sulla via di Damasco” passare a lavorare con il Cavaliere…magari come consulente della Gelmini.
    Il non voto che lei suggerisce non favorisce il PD e sembra una politica alla Grillo.
    Per quanto riguarda le provincie…sono arciconvinto come Lei ..e come buona parte del Centrodestra …della loro inutilità.
    A questo punto penso prorpioche al ballottaggio voteremo il “berlusconide” di turno.

  • 7 admin
    1 Giugno 2010 - 09:11

    Andrea Pubusa

    Caro allievo,
    Lei da me ha appreso poco o nulla. Seppure con poca voglia ho votato centrosinistra e così farò al ballottaggio.
    La mia critica è verso una politica del centrosinistra che ha introiettato molti dei vizi berlusconiani.
    Mi scusi, ma mi pare che Lei capisca poco anche lo spirito di questo blog, da cui emerge un’assoluta incompatibilità col berlusconismo originale e con quello fotocopia di certo centrosinistra.
    Ma, essendo giovane, ha tempo per maturare.

    Con stima. A.P.

  • 8 Claudia Basciu
    1 Giugno 2010 - 15:29

    Pur non avendo partecipato alle importanti battaglie del passato, sono figlia di quelle lotte, di quelle idee, di solidarietà, di uguaglianza, di democrazia, che ancora oggi ritengo valide, e considero il diritto di voto sacro, intoccabile, la massima espressione della democrazia, uno dei pochi modi civili attraverso i quali, ancora oggi, possiamo far sentire la nostra voce, perciò il pensiero di non andare a votare non mi ha mai nemmeno sfiorato. Però, se da una parte il voto è un diritto ed un dovere del cittadino che vuole dare il proprio contributo al progresso e al benessere della collettività, dall’altra, il cittadino che si candida ad essere eletto per dare quello stesso contributo, deve meritare il mio voto e quello degli altri cittadini, non può ricoprire una carica pubblica soltanto perché ha ricevuto, formalmente, la certificazione del buon politico di sinistra, ma deve parlare e, soprattutto, agire concretamente, come uomo o donna di sinistra, deve farmi capire, con i fatti, che si differenzia dal politico interessato solo alla poltrona e, perciò, solo al proprio interesse, fosse anche soltanto alla gloria personale. Un buon politico, interessato al bene della collettività, o anche al bene del proprio partito, ha la saggezza e la modestia di farsi da parte, nel momento in cui si rende conto di non essere all’altezza delle istanze dei suoi elettori, un buon partito (o una buona coalizione) sempre interessato al bene comune, ascolta i propri sostenitori, ascolta la “base”, ed elabora un programma politico consono, sceglie un candidato degno dei votanti, a prescindere dall’età. Mi dispiace che persone in passato impegnate nelle lotte per la democrazia, quella vera, oggi pensino che sia sufficiente turarsi il naso per eleggere il candidato giusto, mi dispiace perché, continuando a turarci il naso, finiremo come le tre scimmiette che si tappano anche gli occhi, le orecchie, la bocca, e ci accontenteremo di avere degli amministratori di livello sempre più basso, non rappresentativi, non giusti, non adatti a governare il bene pubblico, mi dispiace perché, così, anche i giovani inizieranno a sentirsi privi di punti di riferimento.

  • 9 Bomboi Adriano - SANATZIONE.EU
    1 Giugno 2010 - 16:59

    Eg. Giulio Lobina, IRS cresce (per quanto ancora su molti punti non si sia d’accordo); il PSD’AZ ha superato il PDL nel Nuorese e di fatto diventa la testa di ponte di una nuova rinascita (ma non era in “crisi” questo sardismo?). Maninchedda ha oggi dichiarato la nostra medesima posizione come U.R.N. Sardinnya: la volontà di lavorare ad un Partito Nazionale Sardo. Fortza Paris che si credeva distrutta, nonostante il fallimento del “metodo Vendola” a Cagliari (che pare abbia scottato anche Palomba), ha raccolto 15.000 voti in soli due mesi di lavoro. Elementi dell’UDS e dei Riformatori sono aperti all’ipotesi. Mi pare che qualcosa di nuovo in effetti ci sia e corrisponda più o meno a quanto dichiarato da anni dalla ns associazione: ridurre la frammentazione del Nazionalismo Sardo ed indebolire il bipartitismo, nonostante il bipolarismo tenga. Mi pare che diversi elementi stiano andando nella giusta direzione.
    Io penso che l’IDV possa essere una risorsa per l’isola, ma solo se si rivolgerà seriamente agli interessi Sardi e meno a quelli romani (che forse interessano meno chi non arriva a fine mese).

  • 10 Radio Londra
    1 Giugno 2010 - 20:34

    Piccioccusu e piccioccheddas,
    carissimi e levissimi,
    ecco a voi, in carne e ossa, papale papale, uno che, turandosi il naso, ha votato Milia.
    Votato alle 14,58 del lunedì ma votato.
    Perchè direte voi? Perchè il sottoscritto è comunque “fattu a s’antiga” e gli dispiace che poi, tutto quanto alla fine fa brodo per Papi, per i papiboys e per le papigirls che, continuando ad andare di vittoria in vittoria e dicendo che lui è invincibile sempre e comunque, soprattutto per il fatto che quelli che non sono a s’antiga e sono tutto d’un pezzo come molti di noi (intelligentisi e acculturausu insomma) non vanno a votare e loro, invece, votano comunque come bravi soldatini anche se papi ammazza un uomo o una donna, se a qualcuno regalano i soldi della casa a sua insaputa o se qualcuno prende il caffè macchiato con Carboni.
    Però, diciamocelo chiaro e tondo guardandoci negli occhi……… un po c’era da aspettarselo perchè dalle mie e dalle vostre parti si dice che bisogna sempre aspettarsi “su prattu torrau”.
    In altri tempi quando i partiti contavano qualcosa e si diceva che quelle cose le facevano i democristiani, dopo deciso il nome di un candidato, lo si votava.
    Ci si confrontava prima e, al limite, non lo si candidava ma poi lo si votava eccome e (soprattutto) si evitava di votargli contro.
    Perchè il discorso è che se Soru non andava bene, non lo si doveva candidare e non votargli contro e votare per Cappellacci (che, mi risulta, sia uno di destra).
    Altrimenti poi finisce che non tutti sono disposti come il sottoscritto a turarsi il naso e qualche volta preferiscono…… torranta su prattu. E’ anche un po umano.
    Se vogliamo essere precisi, Milia forse una cosetta del genere se la doveva anche aspettare poco poco e, aperta la breccia e continuando di questo passo, l’impressione è che…….. molti piatti verranno restituiti.
    Non vi pare oppure siamo diventati tutti “democristiani”?
    Senza offesa per i democristiani ovviamente che, almeno, sapevano far bene le cose.
    PS
    E poi, scusate l’ardire ma…. possibile che una persona, a ragione o a torto, visto che c’era una condanna e che la gente parla, non possa aspettare un giro e chiarire la sua situazione?
    Possibile che in tutta la Provincia di Cagliari e dintorni non ci sia una persona giovane e capace che possa essere presentata per sostituire uno che è in momentanea difficoltà?
    Non ci ndadi mancu unu in tottu sa Provincia?
    Non ci credo.
    Perchè altrimenti finisce come per Loiero in Calabria dove tutti sapevano da tempo che avrebbe perso (lui compreso) e comunque è stato candidato lo stesso… alla sicura sconfitta.
    Anche in Calabria nessun altro da proporre? Ok Ok. Allora diciamocelo però che l’importante…………… è partecipare!!!!!
    Anche perchè, non dimentichiamocelo, Milia vinse sull’onda “dell’effetto Poetto”.

  • 11 Enea Dessì
    2 Giugno 2010 - 11:25

    Io non sono elettore in Sardegna ma ho consigliato a parenti ed amici di votare un partito sardo. Come Bomboi sono d’accordo perchè le varie anime dell’indipendentismo si riuniscano in un un unico partito dei sardi che sia capace di progettare uno stato sardo. Sogno una costituzione Sammarinese per la Sardegna e credo che Andrea Pubusa, seppur con sentimenti costituzionalitalianisti, potrebbe per questo fare un grande lavoro. Speriamo nel futuro prossimo, in una Europa unita in cui la Sardegna possa avere un ruolo di stato riconosciuto e sovrano. Sa pago gana da teneus totus.

  • 12 Giulio Lobina
    2 Giugno 2010 - 14:32

    Signor Bomboi e Signor Enea…entrate su facebook nel Gruppo “Repubblica Democratica di Sardegna”. Così possiamo sentirci direttamente lì! Il gruppo è pubblico e non c’è censura. L’ho creato circa 2 anni fa e ha 2500 e più iscritti. Ci sono idee e sogni. Sta solo ai sardi lavorare per essere uniti e non solo in cerca di poltrone. L’indipendentismo “europeista” o è uno o non è. Ma oggi ancora da “Regione” d’Italia dobbiamo difendere la Democrazia e la Repubblica (oggi più che mai) dalla dittatura mediatica e non solo di un uomo che non sa far altro che leges ad personas. (Per lui e i suoi amici).

    Un abbraccio, Giulio Lobina

  • 13 Bomboi Adriano - SANATZIONE.EU
    3 Giugno 2010 - 12:33

    Eg. Giulio Lobina, è apprezzabile il suo sforzo, come di tanti Sardi, ed anche di Pubusa di cui siamo ospiti con la sua attività pubblica di opinione (pur se con intenti finali diversi): bisogna tuttavia non sottovalutare il fatto che Berlusconi (con i suoi apparati) non è eterno. Anche il Berlusconismo farà il suo tempo, e questo inciderà moltissimo anche nella politica regionale. Personalmente non credo di essere in una dittatura, tantomeno che questa sia alle porte, nonostante vi sia certamente una compressione degli spazi democratici a favore dei grandi potentati politico-economici italiani. Berlusconi con i suoi media è uno di questi, tra i principali, proprio per il potere di penetrazione sociale che la TV fornisce al suo editore. Ma come Nazionalisti Sardi non siamo interessati alla difesa della Costituzione italiana, intanto perché -appunto- non ci sono serie probabilità che questa sconfini nell’autoritarismo denaturandosi, ma soprattutto perché questa è l’antitesi degli obiettivi di federazione, reale autonomia ed in fase finale indipendenza, con cui il bacino autonomisto-indipendentista ritiene (a torto o a ragione lo vedremo) di sviluppare l’isola e tutelarne la sua identità nel mondo. Il bipartitismo sarà pure in crisi ma il bipolarismo nò di sicuro. E’ stata comunque aperta una breccia nel Nuorese e c’è molto su cui lavorare (tra cui la necessità di far uscire dal settarismo ampi settori dell’indipendentismo). A molti non piace, ma nella seguente foto (che meglio sintetizza la situazione) si può facilmente vedere come in pochi anni la nostra associazione con i suoi temi abbia silentemente ma pesantemente influito in tutto il Nazionalismo Sardo: http://www.sanatzione.eu/wp-content/archivio_media/uploads/2010/01/IRS-ieri-ed-oggi-URN-Sardinnya1.jpg Nonostante non si sia ancora noti a quello stesso bacino di attivismo che ha assorbito i canoni del nostro auspicato riformismo. Perché prima di fare le grandi riforme istituzionali (di cui tanti si riempiono la bocca in questo complesso circuito politico), è necessario creare gli strumenti politici per poterlo fare. E questi ultimi passano per la riduzione della frammentazione politica dei movimenti Sardi e l’incrinamento del centralismo partitico italiano. La “guerra” negli ultimi anni è stata piuttosto quella di cercare di defolklorizzare l’indipendentismo, di rinnovarne la comunicazione ed i programmi. Lei ad esempio ha citato l’europeismo e da molte cose per scontate, ma sa cosa succedeva quando nei forum indipendentisti parlavo di Europa? Mi si censurava, mi si insultava e si bollavano come improponibili certe tematiche. Oggi le cose sono diverse. In parte si è arrivati all’obiettivo pure prima del previsto, ma non basta. Anche lo strumento Facebook nel suo piccolo è importante, ma la maggiorparte degli utenti che aderiscono a quei vari gruppi web purtroppo spesso seguono solo una moda senza neppure conoscerne i contenuti. Le vere sfide sono altre e c’è bisogno di tutti. Un caro saluto.

  • 14 Marcello Desole
    3 Giugno 2010 - 14:37

    Io non conosco nessun settarismo tra i movimenti che ho conosciuto, sono posizioni diverse che probabilmente guardano allo stesso obiettivo con metodi e linguaggi comunicativi diversi.

    E credo sia anche una posizione di comodo appellarsi ad etichette per descrivere gli altri (tardo-marxisti, comunisti, fascisti e compagnia bella).
    Daltronde non si capisce come mai consiglieri regionali del PSd’Az si rivolgano con pacatezza a chi comunista (italiano) lo si dichiara e non degnano di considerazione alcuna ad esempio A Manca o altri.

    Per adesso caro Adriano il metodo di iRS, di non prestarsi ad alleanze con i partiti italiani ha funzionato, gli ha permesso di crescere - lentamente, ma di crescere - perchè ha basato tutto sulla costruzione dell’organizzazione e il coinvolgimento della stessa per migliorarsi e raggiungere i suoi obiettivi. Si tratta ora di capire come superare anche questa fase di fiducia che buona parte dei sardi - consapevolmente, ed è questo l’importante - gli hanno concesso, per andare verso un coinvolgimento ancora maggiore che faccia raggiungere cambiamenti non più procastinabili, pena un declino da cui può essere difficile rialzarsi. Ma di questo non si deve chiedere conto ad iRS che si è sempre retta sulle proprie gambe, ma a tutti gli altri che dicano chiaramente cosa vogliono fare, con quale classe dirigente e con quale trasparenza e (scontata?) coerenza.

    Non condivido in pieno il pensiero di Giulio Lobina del quale apprezzo la serietà e la coerenza, non credo infatti che si possa lavorare alla costruzione della piena sovranità sarda aspettando che qualcun’altro realizzi un unico partito e un’unica visione per farlo. Penso che così si allontani semplicemente il processo lasciandolo in mano di altri. Penso che Lobina potrebbe dare molto già da ora. Un saluto a tutti gli altri intervenuti.

  • 15 Bomboi Adriano - Ass.ne U.R.N. Sardinnya
    3 Giugno 2010 - 15:05

    Ma dipende da caso a caso Desole, ad esempio: esisterebbero i Rossomori contrapposti al PSD’AZ se non esistesse Berlusconi? Ma il caso di IRS è molto più particolare e bisogna prendere in esame proprio il settarismo: perché bisogna guardare l’enorme preponderanza di giovani che anche la vecchia Sardigna Natzione aveva a fine anni ‘90. La crescita ci fu anche allora, nonostante ci fossero condizioni diverse e persino leggi elettorali diverse.
    Il settarismo allora produsse diverse variabili: Una di queste fu che qualcuno capì di non poter fare solo la spalla ma poteva diventare protagonista (ecco la nascita di IRS); un’altra parte si stancò della sbandierata “coerenza” che negli anni non portò ad alcun risultato pratico ed abbandonò; mentre una terza variabile, derivante dalla seconda, aderì ad un progetto FORSE autonomista che nel frattempo si era creato: l’arrivo in politica di Renato Soru con Progetto Sardegna. Dando così anche continuità ad un bacino ideologico allevato a sinistra in generica contrapposizione alle destre. Da considerare infatti la giovane età di molti di questi elettori di allora così come succede ancora oggi con IRS. Il problema credo stia nella seconda fase, quella seguente alla piccola crescita. Bisogna capire se IRS non distruggerà il suo capitale nell’autocontemplazione come è successo ad altri, oppure se manterrà la direzione che si sono dati. L’unica cosa certa che sappiamo è che in 10 anni nell’ambito indipendentista si è frenata una crescita in atto ed ora sta ripartendo, ma con gli stessi errori del passato. Uno si chiede: e per cosa? La verità è che i protagonismi ci sono sempre stati come ne hai rilevato tu stesso anche nel PSD’AZ. L’ego smisurato di alcuni non ha limiti. Che poi abbiano nome diverso cambia poco. L’altro errore di IRS a mio avviso è quello di ragionare come se si fosse in un’altra nazione senza stato dove esiste coscienza territoriale diffusa. Si pensa sul serio che senza fare riforme su Pubblica Istruzione ed economia i Sardi a poco a poco si faranno convincere fino al 51%?… In quest’ottica la “coerenza” si pone sullo stesso piano di chi ha meno coerenza ma riesce a conseguire una posizione amministrativa di maggioranza. La frammentazione del Nazionalismo Sardo è un problema, perché a questo livello, pur crescendo per numero di consensi, non si incide seriamente nel tessuto sociale né da parte di chi corre nel bipolarismo (come PSD’AZ e Rossomori), nè da parte di chi gli si contrappone da subito (come IRS). Avevo un’opinione simile alla tua fino a non molti anni fa, poi ho ritenuto che la sfida più grande e prioritaria fosse al contrario quella di puntare l’indice contro le differenze: specie se a livello programmatico poi non esistono fin da oggi. I partiti Sardi ad esempio hanno forse idee diverse su temi quali rinnovabili; basi militari; percorso graduale; superamento autonomia del ‘48; cassa entrate, ecc? La verità è che le dvisioni avvengono più che altro nel merito del posizionamento in questo bipolarismo, unitariamente al personalismo di pochi.

  • 16 Marcello Desole
    3 Giugno 2010 - 17:10

    Magari non le hanno le divisioni “programmatiche” ma forse su come fare le candidature si e se mi permetti non è cosa da poco. Se uno viene eletto alleandosi con i partiti italiani per fare qualcosa e poi quel qualcosa non lo fa, tergiversa, fa finta di nulla e da credito agli stessi alleati facendo temere (per chi gli ha dato il voto) che aprofitta della semplice alleanza, non è certo chi non ha fatto l’accordo a sbagliare. Anche tu abbandona gli appellativi sul settarismo che ne abbiamo tutti da guadagnare, favoriamo invece incontri, dibattiti (tra tutti però), confronti, metodi tra i non dispensatori di etichette, facciamo capire ai leoni che amano esserci sempre e comunque che magari un giovane o una giovane preparata e formata, assolutamente democratica e seria aiuterebbe le stesse organizzazioni più di quanto farebbero loro, non sto facendo nomi o creando riferimenti parlo in generale, le persone poi se valide vengono di conseguenza e io penso anche mature convergenze. Un saluto.

  • 17 Bomboi Adriano - Ass.ne U.R.N. Sardinnya
    3 Giugno 2010 - 18:08

    Su questo sono d’accordo. Un saluto.

  • 18 Giulio Lobina
    4 Giugno 2010 - 12:10

    Caro Marcello,
    nel mio paese in queste elezioni provinciali ho detto sì ad una candidatura nell’Italia dei Valori. A 26 anni non è semplice prendere 537 voti, superando anche i 474 del PD. Non so se sia la “giovane” età o un vento nuovo nel quale davvero si guardano i giovani come quel cambiamento di cui la politica ha bisogno. Però è vero anche questo e questo va cambiato: è impensabile che un centro sinistra sardo accetti la candidatura di un condannato in secondo grado. Come possono 7 partiti dire SI’? Come si può pretendere che la politica sarda si svegli da questo andazzo anche “campano” (vedi caso De Luca), se poi in Sardegna si propongono personaggi prepotenti? Lei dice che “Lobina può essere utile già da ora”. Io le dico che ognuno di noi può lavorare bene per la propria gente, anche senza entrare in un partito politico…ma la verità oggi è che i partiti governano e non più le persone. Così, allo stesso modo io non aspetto che “qualche altro” crei un unico partito indipendentista sardo. Ma voglio fortemente che ci si svegli dal sonno e dalla paura di vedere i partiti nazionali (italiani) solo come nemici, e dal vedere come nemici i sardi che si candidano in quei partiti. Al tempo delle europee ero l’unico che si scagliava contro il Partito Sardo e IRS che volevano il primo astenersi dal voto, il secondo annullare le schede. Ho invece mirato all’elezione di un candidato europarlamentare sardo dell’IDV, Giommaria Uggias, e ci siamo riusciti. Briciole? Non so se un europarlamentare sardo possa esser considerato solo una briciola. Voi sapete cosa sta facendo per la Sardegna? Ve lo siete chiesto? Glielo avete chiesto? Io sì. E a Luglio andrò a Bruxelles per vedere di persona quanto si sta facendo per la Sardegna. Ho visitato anche la Serbia qualche mese fa, conosco i problemi della Macedonia…perchè c’erano giovani macedoni con me a Belgrado. Sono stato anche in Galles per comprendere come uno Stato facente parte del Regno Unito fosse così autonomista e indipendentista e non avesse nè paura nè vergogna nel parlare il Welsh. L’indipendentismo non va’ creato, nè va “costruito”. Bisogna solo ritrovarlo, nelle persone più che nei partiti. IRS in queste elezioni ha triplicato i consensi…ma non è bastato. Da soli non si può cambiare il mondo. Ma si può provare a farlo. L’Italia dei Valori non è andata con MILIA al primo turno per una questione di principio. Mi auguro e voglio che non ci vada neppure ora, sempre per quella stessa questione di principio che deve rinascere nella coscienza della gente. Il disagio sociale nasce dalla incoerenza e dalle decisione di burro…molli. Io voglio per la mia Sardegna forze politiche oneste e che facciano della onestà e della lealtà dei baluardi della Democrazia. Senza democrazia non siamo nulla…e senza gli uomini onesti la Democrazia non esiste. Spero di poter fare tanto per la Sardegna, ma prima di tutto per il mio Paese e per la mia gente. Dobbiamo riniziare dalle piccole cose, dalla base, dai giovani. Perchè con i giovani il futuro inizia ORA!

  • 19 Marcello Desole
    4 Giugno 2010 - 14:13

    Giulio, il consenso che hai raggiunto credo sia davvero sintomo di quella serietà e serena determinazione di cui abbiamo bisogno. A prescindere che sia o meno convogliato dentro una corrente indipendentista induce cambiamenti positivi. Ti posso assicurare però che ho visto altrettanti riconoscimenti verso giovani indipendentisti/e in altrettante piccole comunità, quindi se tu volessi potresti già aiutare la tua terra ad acquisire maggiore sovranità insieme alla democrazia, come già stai facendo. Ti faccio i miei complimenti e spero di sentirti dal vivo ad un prossimo incontro che parli di democrazia, sviluppo e sovranità tra tutti i partiti indipendentisti sardi. C’è davvero bisogno di ritrovarsi e capirsi; spero che chi di dovere si spogli di un pò d’orgoglio e provi a mettersi in discussione, senza il fine elettorale naturalmente.

  • 20 Bomboi Adriano - SANATZIONE.EU
    4 Giugno 2010 - 15:33

    Ho girato anch’io l’Europa e sono stato in Medio Oriente Lobina, e non solo nelle realtà a 5 stelle ma anche nella “prima linea”, come il Libano. Quando racconto le beghe politiche Sarde qualcuno rimane a bocca aperta…perché non crede che da queste parti ci siano veri politici: ed infatti un posto che ha ben 9 partiti territoriali (senza contare Lega Nord Sardinia ed MPA Sardegna che sono nati altrove) ha ben poco di cui giustificarsi. 3, al massimo, si sarebbero potuti capire (1 a destra, 1 a sinistra, ed uno fuori dal bipolarismo elettorale come IRS), invece nò…ovviamente le cose sono più complicate. Non è colpa dell’indipendentismo se poi i partiti italiani scemano nella prepotenza che lei ricordava: infatti io mi auguro che l’IDV non sostenga Milia o per lei sarebbe l’ennesima riprova (e gliel’ho detto in altre occasioni mi pare) che stare in un partito che prima sostiene una cosa e dopo un’altra sarebbe la spia che lei si trova nel posto sbagliato: ed al contrario, i numeri che ha personalmente conquistato servono solo a portare l’acqua al ben più vasto mulino di ciò che non condivide. Mi chiedo anche quanti elettori che hanno votato Palomba…al ballottaggio andranno a votare Milia pur di non dare “spago” alla destra: sarebbe comunque un fallimento di quei principi che lei sostiene. Uggias mi pare sia pagato dalla collettività, non sta a lei andare a verificare cosa sta facendo ma dovrebbe essere lui a farcelo sapere con puntualità…Le dico qeste cose senza intenti polemici perché sono convinto che agisce in buona fede, mi è capitato di leggere spesso i suoi interventi in diversi spazi, ma anche noi Nazionalisti abbiamo i nostri principi di lealtà e di correttezza e non solo di legalità e democrazia. Ad esempio, se adesso l’elettorato di Arbau correrà con Deriu nel Nuorese…bisogna chiedersi anche in quel caso (che ha caratteristiche diverse) a cosa sia servita la sceneggiata….Ma queste cose succedono persino quando non sono gli ideali a muovere le persone ma anche le clientele…

  • 21 Giulio Lobina
    5 Giugno 2010 - 01:13

    Carissimo Adriano,
    nessun apparentamento con MILIA. L’Italia dei Valori…che io in Sardegna chiamerei volentieri Sardegna dei Valori, ha deciso stasera. Certo non voteremo il centro destra, ma non c’è apparentamento con Milia. Ognuno sia libero di votare come crede. Una condanna non si prescrive in 15 giorni. E la coerenza vale molto più di 15000 voti ricevuti dall’IDV. Siamo stati coerenti. Non ci servono assessorati in caso di vittoria di Milia. nè poltrone. Se dobbiamo fare opposizione facciamo opposizione. Ci siamo offerti come alternativa ma non siamo stati scelti. Ora sta ai cittadini liberi scegliere…anche agli elettori IDV. Siamo tutti sardi qui. Ma è triste che si arrivi ad una scelta tra un condannato in secondo grado per abuso d’ufficio…e un indagato per mobbing…esiste anche la scheda bianca. E’ pur sempre un voto, è un modo per dire “Non mi rappresentate”, e io personalmente non sarò annoverato dal perdente che dirà: “ho perso perchè era una bella giornata e tutti sono andati al mare”. Io andrò a votare, poi volendo potrei anche andare al mare. Ma il voto è un diritto dovere e “l’astensionismo” da campagna o da mare non mi piace. Oggi inizio a capire quello da DELUZIONE. Ma anche la scheda bianca è un po’ un votare e un po’ un non votare. E dacchè voto non m’era mai capitato di scegliere il nulla.

  • 22 Giulio Lobina
    5 Giugno 2010 - 01:14

    “DELUSIONE”.

  • 23 Bomboi Adriano
    5 Giugno 2010 - 17:36

    E’ una buona notizia, l’IDV avrebbe perso la faccia.

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