Ma voi lo prendereste un caffé con Flavio Carboni?

19 Maggio 2010
3 Commenti


Andrea Pubusa

Ma voi lo pigliereste un caffè con Flavio Carboni? Ma dai! Andrea Raggio, quando era presidente del Consiglio regionale, ha addirittura sporto querela contro un giornalista perché ventilò l’ipotesi di un suo incontro col faccendiere e la ritirò solo a seguito di piena e completa ritrattazione. Immaginarsi un Presidente di Regione oggi. Certo il contatto con Carboni non è ancora un indizio di reato, ma è sicuramente una indiscutibile prova di faciloneria. Basta questo per consentirci di confermare una nostra antica convinzione, e cioè che Ugo Cappellacci è del tutto inadeguato a guidare una Regione problematica come quella sarda.
Sull’eolico poi ha ragione Paolo Mureddu. Di per sé la “pubblicizzazione” non prova alcunché in favore del presidente, poiché, col sistema delle concessioni dirette, il regime pubblicistico può trasformarsi nel peggior sistema privatistico. Do le concessioni a chi voglio. Anche, se ad onor del vero, c’è da dubitare che una simile concessione possa essere affidata senza gara. Ma che questo fosse l’intento è verosimile. Sopratutto se verrà provato che la nomina di Farris a capo dell’Arpas è stata disposta su designazione del duo Carboni-Verdini. Il che confermerebbe anche che nell’incontro romano il terzetto non si è limitato a prendere il thè, ma ha in qualche misura ideato un progetto o un proposito.
Sulla materia ben altra fu la politica della Giunta Soru (prima dell’involuzione autocratica di metà legislatura). L’assessore all’Ambiente Tonino Dessì, appena insediatosi in via Trieste, ha subito annullato il bando di gara per l’autorizzazione agli impianti, ereditato dalla Giunta di centrodestra, scontando una serie di ricorsi al Tar; poi, d’intesa col presidente, ha proposto la legge regionale che ha ancorato i progetti alle previsioni dell’emanando Piano Paesaggistico Regionale, vietando nel frattempo ogni intervento. Di più: in relazione ai progetti già assentiti dalla Giunta Pili-Masala, l’allora assessore all’ambiente inviò esposti alle Procure, ottenendo il sequestro di alcuni cantieri, sbloccati poi dai giudizi di merito. La limitazione alle aree industriali fu infine la trovata per scongiurare di disseminare di pale l’Isola.
Ed è proprio questo intervento razionalizzatore che, con un apparente intento di pubblicizzazione, l’attuale esecutivo intendeva forzare.
Ciò che sconcerta nella vicenda è che la legge nazionale non vieti il traffico dei certificati e delle licenze. Se ogni impresa energetica deve produrne almeno il 5% in modo pulito, la produzione dovrebbe essere personale e diretta, al pari dei permessi e delle autorizzazioni. Un solo articolo di legge potrebbe introdurre un divieto e bloccare in radice gli appetiti mafiosi nel settore.
Nel frattempo il centrosinistra dovrebbe iniziare ad attrezzarsi per un’alternativa in Regione. Non solo perché è fisiologica l’alternanza di maggioranze nell’Assemblea Regionale. Ma perché Cappellacci potrebbe essere travolto dagli sviluppi di questa inchiesta.

3 commenti

  • 1 aldo lobina
    19 Maggio 2010 - 08:04

    E’ triste constatare come la fortuna della Assemblea regionale sarda e del Consiglio Provinciale di Cagliari, nell’ipotesi che Milia vinca le elezioni, siano rispettivamente legate agli sviluppi di un’inchiesta giudiziaria nel primo caso e alla sentenza di Cassazione nel secondo. La conferma della condanna di Milia manderebbe a casa tutto il Consiglio Provinciale. Nutro seri dubbi che questo centro sinistra sia pronto per affrontare con probabilità di vittoria nuove sfide elettorali. Manca la tensione morale che è condizione necessaria per avanzare proposte credibili. E comunque ritengo che bisognerebbe svincolare le Assemblee di qualunque tipo dalla fortuna del princeps di turno, modificando le leggi che umiliano i consiglieri comunali, provinciali e regionali , che debbono “morire” con l’Eletto. Cui si lega un’idea e un esercizio di poteri monocratici, difficilmente contenibili. Abbiamo sacrificato sull’altare di una presunta stabilità il potere delle assemblee elettive.
    Basta un soffio di vento, l’esito di una sentenza e tutto cade, come le foglie d’autunno.

  • 2 Massimo
    19 Maggio 2010 - 12:12

    Penso ci sia un errore laddove si cita una giunta Pili-Massidda. Dovrebbe essere una Giunta Pili-Masala. Io da parte mia spero non ci sia mai una giunta Massidda.

  • 3 Grilloide
    22 Maggio 2010 - 11:19

    Mi chiedo come mai sia sempre e solo Pili a segnalare i giri strani dietro l’eolico… dove sono i miei compagni di Sinistra così tanto interessati all’ambiente in campagna elettorale?
    Per quanto mi riguarda non prenderei nessun caffè con Carboni , ma nemmeno con nessuno dei politici di destra e sinistra ….sopratutto con questi ultimi che si spostano a seconda della corrente e del vento ma a proposito di “Vento” forse offrirei un caffè agli indipendentisti di MALU ENTU ( unici ad aver montato una pala eolica senza inciuci) per il coraggio, l’onestà e la testardaggine.

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