Gianna Lai
“Non zittite l’arte!” implora una splendida Maria Callas dal telone che scende verso il palco del Lirico, e nel mentre i lavoratori del Teatro cagliaritano invadono lo spazio scenico per iniziare una singolare forma di protesta contro i tagli del ministro Bondi. Come nel resto d’Italia, le politiche governative mettono seriamente a repentaglio in città stipendi e spazi culturali, impoveriscono settori teatrali, dello spettacolo e della musica, cancellano esperienze artistiche significative di alto livello, irrecuperabili se se ne interrompe intreccio e legami con le altre regioni e con l’intera Europa.
IL pubblico capisce e applaude con simpatia i dipendenti del Lirico, professori d’orchestra, artisti del coro, tecnici e impiegati. Ascolta in silenzio la lettura del documento di protesta e risponde calorosamente alle richieste di solidarietà: “Il decreto Bondi mercifica e uccide la libera espressione artistica, blocca concorsi e assunzioni. Introduce forme di precarizzazione, mentre ostacola il passaggio dei contratti a tempo indeterminato già riconosciuti”
E magari, è già accaduto in altri luoghi, sarebbe simpatico vedere anche a Cagliari gli orchestrali suonare nelle strade e nelle piazze dei quartieri centrali, per coinvolgere l’intera città e far conoscere le ragioni della loro protesta.
Il concerto in programma si è svolto regolarmente, eseguito dai musicisti dell’Istituzione in maniche di camicia, maglietta e jeans: tra i più suggestivi della stagione sinfonica indubbiamente, grazie all’orchestra, al direttore e ad un grande violinista. E quelli tra il pubblico che, entrando a Teatro, avevano troppo frettolosamente attraversato la piazza per raggiungere l’ingresso, si sono accorti solo all’ uscita di un gran paio di forbici in cartapesta, esposte sul marciapiede, per protestare contro tagli e licenziamenti.
1 commento
1 Nenet
16 Maggio 2010 - 23:48
Ottimo post Gianna!!!
Irene :-
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