Università-volontariato: nasce il comitato

11 Maggio 2010
Nessun commento


Antonello Gregorini - Urban Center

“Università e Volontariato”: questo comitato é nato con il dichiarato scopo di svolgere qualsiasi azione utile al miglioramento della qualità urbana. Il processo passa per il miglioramento del capitale sociale e il nostro manifesto costitutivo, pertanto, comprendeva anche un cenno alla necessità di formare i giovani all’attività politica.
Il seguente progetto é stato portato avanti da un gruppo di nostri ragazzi poco più che ventenni e già questo basterebbe a soddisfare il nostro orgoglio. Pensiamo, però, che anche agevolare o promuovere l’inserimento dei giovani nel mondo del volontariato (che é mondo in qualche modo politico) rientri nel concetto di scuola di formazione politica.
Nell’attività dell’anno trascorso l’Urban Center é entrato in relazione con un gran numero di associazioni del volontariato, in particolare sul tema della “libera accessibilità ai luoghi e ai servizi”. Questa vicinanza, e l’esistenza di un gruppo interno all’associazione, denominato “Città Universitaria”, ha maturato la volontà di interconnettere i due mondi del Volontariato e dell’Università.
Attualmente la galassia del volontariato é molto articolata e vede impegnati ampi strati della popolazione verso la tutela degli interessi diffusi, le attività culturali educative nonché quelle classiche anzidette.
L’Università in una prospettiva di incremento del capitale o dell’empatia sociale ha una duplice funzione: formare le professionalità dei singoli e creare le basi per una Comunità solida e dinamica. Il volontariato in questo senso diventa il luogo della formazione civica permanente del cittadino e ne forgia le caratteristiche migliori: di individuo attivo, responsabile e solidale.
Nell’ultimo decennio, la Caritas ha rilevato, a fronte di un aumento degli ultra55enni impegnati nel volontariato e di un’immutata presenza numerica degli adulti attivi e degli adolescenti, un calo della partecipazione dei giovani adulti (18-24 anni e 25-34 anni), coincidente col passaggio dall’istruzione secondaria all’università.
La nuova economia, qui identificabile, per sintesi, con le teorie del nobel Amartya Sen, individua nell’ampliamento delle facoltà individuali e dell’empatia civica l’essenza della ricchezza delle nazioni: quello che normalmente veniva classificato come terzo settore é in realtà il settore primario. Una concezione quindi ben diversa da quella che misura la ricchezza in termini di prodotto interno lordo (PIL) ma che guarda anche alle offerte di servizi, senza corrispettivi in moneta, come ad una possibilità di miglioramento della sostenibilità sociale.
Negli ultimi anni le scuole secondarie superiori e le università degli Stati Uniti hanno introdotto nel curriculum scolastico i programmi di “service learning”, un metodo didattico di apprendimento basato sulla realizzazione di progetti di volontariato e impegno sociale: un’innovazione fondamentale che ha cambiato l’esperienza di formazione di milioni di ragazzi. Come parte delle competenze necessarie per ottenere il diploma o la laurea, agli studenti viene richiesta agli studenti la partecipazione a un’attività di volontariato in organizzazioni no-profit locali e in iniziative comunitarie orientate all’assistenza dei bisognosi e al miglioramento del benessere della comunità in cui vivono.
Gli studi indicano che queste esperienze generano una maturazione del senso sociale e civico.

La proposta

Ritenendo, quindi, che l’assistenza al volontariato possa integrare le altre attività formative riconosciute dalle Facoltà dell’Ateneo cagliaritano.
Considerato che la maggior parte dei corsi di laurea include nel piano di studi un determinato numero di crediti liberi a scelta dello studente,
il Comitato pro Urban Center ha proposto che l’Università degli Studi di Cagliari preveda il riconoscimento di crediti formativi universitari (CFU) per le attività di volontariato svolte dagli studenti.
Lo stesso comitato ha analogamente proposto alla maggiore realtà associativa del volontariato sardo, CSV Sardegna Solidale, la condivisione del progetto.
Ottenuto l’assenso di queste due entità, ma di qualunque altra associazione no-profit volesse aderire, noi Comitato pro Urban Center, pensiamo si debba procedere attraverso la convocazione di un tavolo tecnico che curi la stesura del protocollo necessario.
Il progetto sarà presentato e pubblicamente discusso, in conferenza stampa, alle ore 11, il giorno 16 maggio, presso il terminal crociere, dove si svolgerà nell’arco di tutta la giornata una manifestazione volta alla sensibilizzazione dell’animo dei giovani sardi verso i temi dell’impegno sociale.

Federica Lai - Stefano Gregorini - Andrea Deidda
Gruppo Città Universitaria - Comitato pro Urban Center di Cagliari
Antonello Gregorini – Presidente del Comitato

Associazioni che approvano, aderiscono alla richiesta e ne auspicano la realizzazione.
CSV Sardegna Solidale (circa 1000) associazioni del volontariato aderenti)
E’ auspicata la partecipazione al progetto di tutte le rappresentanze studentesche.

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento