Santoro & C.: sul PD non sparate nel mucchio

3 Aprile 2010
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Massimo Marini

Giovedì è andata in onda una puntata un po’ strana di Annozero. Innanzitutto molto autoreferenziale, ma ci stava visto il successo di “Rai per una notte”, ma soprattutto imperniata su due leitmotiv: livore contro il PD; apologia di Beppe Grillo. In entrambi i casi sbagliando analisi, dal mio punto di vista, ma quel che più è grave facendo passare messaggi pericolosamente inesatti, perché presentati come dati oggettivi incontrovertibili, mentre trattavasi di semplici opinioni e come tali per definizione opinabili. Messa come l’hanno messa, il Partito Democratico appare come un enorme bradipo inerte, goffo, spocchioso, chiuso e inconcludente. Niente di più falso: nessuno nasconde le criticità del Partito e ci mancherebbe pure, così come sono sembrate ridicole anche a me le affermazioni circa “il disturbo” che le liste di Grillo avrebbero arrecato alle coalizioni di cs.
Ma di qui a dire che il PD è inerte e inconcludente tout court ce ne passa di molto: basta prendersi i verbali delle varie assemblee, da quelle comunali a quelle parlamentari, per toccare con mano il lavoro che quotidianamente gli eletti del Partito cercano di portare avanti con proposte di Legge, ordini del giorno, emendamenti, negli argomenti più vari - dai sussidi per le famiglie con disabilità gravi in casa, alle discussioni sulle finanziarie, dalla sicurezza sul lavoro, ai grandi temi dell’economia e della crisi in corso. Tutto migliorabile, certo - anzi tutti auspichiamo un’intensificazione di questa attività, più coordinata e attenta alle richieste dei cittadini - ma comunque esistente. Che poi queste cose non arrivino ai cittadini, è cosa nota - vuoi per la scarsa capacità comunicativa del PD, vuoi per i media berlusconizzati, ma vuoi pure per una pigrizia del cittadino elettore che non approfondisce oramai quasi più nulla. E’ sbagliato anche il concetto per cui il PD sarebbe un partito chiuso: certo non è spalancato come un colosseo, ma mi risulta sia l’unico partito che abbia avuto il coraggio di chiedere ai propri elettori, tesserati e non, di esprimersi direttamente con lo strumento delle primarie, e mi risulta sia l’unico partito in seno al quale sia sempre viva una discussione che a volte è pure troppo esasperata, ma altre volte porta a risultati concreti, come le “mille piazze” o il caso Vendola. E non è neppure spocchioso e salottiero: ci sono i D’Alema, i Cabras, i Veltroni o i Fadda - ma ci sono pure i Civati e gli Scalfarotto, i Castangia e gli Espa; ci sono certamente i circoli chiusi e sovietici, ma ci sono pure i segretari di circolo che come parroci di periferia si fanno un mazzo tanto per cercare di far girare meglio le cose nel proprio territorio.
Su Grillo. La Annunziata è stata lapidata per aver detto che il risultato di Grillo non è stato poi così entusiasmante. Cosa che però appare oggettivamente, questa si, vera. 400mila voti in 5 regioni non sono pochi, visto che si partiva da zero, questo è vero, ma perché il Movimento 5 stelle non ha partecipato alle altre consultazioni? Perché non ha trovato un numero sufficiente di persone che sostenendo il movimento ne potesse garantire la partecipazione. Dunque dove sta’ la portata rivoluzionaria del movimento? Perché tutte le persone scontente e arrabbiate non votano o sostengono Grillo? Nessuno qua vuole minimizzare il movimento dei grillini, semplicemente riportarlo alla sua vera dimensione: raccoglie insoddisfazione e frustrazione di elettori che mediamente lo votano solo per questo motivo. Lo dico perché non mi è piaciuta nemmeno la ricostruzione di Travaglio che vorrebbe un Grillo tutto proteso a consegnare il proprio programma ad un PD che di contro gli avrebbe chiuso tutte le porte e le finestre. Falso anche questo. Non voglio dire la totalità, ma un buon 80% delle cose che son scritte nel programma di Grillo sono sovrapponibili a quelle scritte nella terza mozione, quella dei piombini, quella di Ignazio Marino e Giuseppe Civati. Dov’erano, non dico Grillo, ma i grillini durante il congresso del PD lo scorso autunno? Come mai non si sono accorti di questo piccolo/grande dettaglio? Perché non hanno sostenuto con forza la candidatura di Ignazio Marino?
Fare di tutta l’erba un fascio come fatto in modo semplicistico da Travaglio e Santoro giovedì sera, non fa onore ai giornalisti in primo luogo, e non aiuta a capire veramente quello che sta succedendo. Ma soprattutto contribuisce in modo pericoloso a far passare il pregiudizio per cui il PD sarebbe un partito sostanzialmente inutile, una cosa che non conviene a nessuno, nemmeno a chi da sinistra nel PD non ci crede più di tanto.

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