Massimo Marini
Il sito del PD Sardo ha pubblicato un documento politico nel quale viene riportata la filosofia costitutiva del prossimo centrosinistra sardo, in via di organizzazione per le imminenti amministrative provinciali e comunali. Un documento che non dice niente di particolarmente eccitante: il centrosinistra sarà alternativo al centrodestra, e ci mancherebbe pure; Milia potrà correre senza problemi (ad onor del vero pure per Statuto PD poteva, ma si poneva una questione di opportunità ora spazzata via esplicitamente), dato che saranno esclusi solo coloro i quali hanno condanne o anche rinvii a giudizio esclusivamente per reati legati alla criminalità organizzata o corruzione o concussione; il centrosinistra dice NO al Nucleare.
Alcuni dati però si possono evincere dallo scarno documento: innanzitutto lo strumento delle primarie NON piace a nessuno dell’attuale dirigenza non dico del PD, ma di tutto il centrosinistra sardo. E’ vero che è stato lasciato uno spiraglio, e magari qualche consultazione alla fine si farà pure, ma sia il principio enunciato - no primarie in caso di secondo mandato, perché determinerebbe un implicito giudizio negativo dell’amministrazione uscente, sia le modalità e l’istituto stesso - avversato dai partiti minori perché intimoriti dal peso organizzativo del Partito Democratico Sardo, fanno pensare che non vedremo applicato quasi per nulla lo strumento. Questo sta a significare sostanzialmente due cose, nemmeno tanto inedite: l’attuale dirigenza del centrosinistra sardo non ha ancora interesse a confrontarsi in modo specchiato con i cittadini/elettori; i partiti minori sono un insignificante luogo di autoreferenzialità, i cui esponenti sono oramai, ahimè, rappresentativi solo di loro stessio poco più.
Ci sono poi i nomi dei futuri alleati organici, ovvero di coloro i quali saranno alleati in tutta l’isola - ferma restando la possibilità di altri accordi locali più estesi, come il noto sodalizio con il Psd’Az che sostiene in Consiglio Cappellacci ma che nel sassarese e in Ogliastra rimarrà alleato del centrosinistra. Scorrendo la lista, i soliti noti con qualche rientro dato dalla sconfitta di Soru alle primarie, come il Partito Socialista. Chissà se tutti insieme arriveranno al 10%, escludendo IDV ovviamente. Ci sono pure l’Udeur di sinistra e i rutelliani: fantastico! L’alleato confermato più significativo e importante rimane comunque proprio Soru, e non era così scontato visti i recenti assestamenti post-congresso. Lai e Bersani hanno vinto il Congresso, seppur in modo risicato, ed è dunque giusto che lavorino secondo l’impostazione promessa in campagna congressuale. Saranno poi i cittadini a dire se si tratta di impostazione vincente o meno, a partire proprio dalla candidatura di un condannato per abuso d’ufficio in secondo grado com’è Graziano Milia (dalle colonne dell’Unione Sarda di oggi il Segretario ci fa sapere che non vede impedimenti politici alla sua candidatura).
Ora sono certo che i cittadini elettori non vedono l’ora di leggere anche qualche programma nel merito, un po’ più dettagliato di “un nuovo modello di sviluppo per l’isola” - e sono pure curioso di vedere in che modo articoleranno in termini regionali il “tema della giustizia”(?!). Ma c’è tempo, è obiettivamente presto, dunque restiamo fiduciosi, anche se le premesse non sono entusiasmanti (eufemismo).
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