Decreto-truffa: mobilitazione a Cagliari

9 Marzo 2010
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Antonello Murgia

Al di là delle valutazioni sull’operato del Presidente della Repubblica in relazione al cosiddetto decreto interpretativo della legge elettorale, è evidente a tutti l’ennesima forzatura della maggioranza di centro-destra, spregiudicato, come al solito, nell’indicare un inesistente responsabile esterno dei suoi pasticci e nel lanciare minacce ove non si fosse ottemperato alle sue pretese. Le esclusioni nel Lazio e in Lombardia, infatti, non sono state determinate da meri problemi formali, ma da ritardi e irregolarità scaturite da lotte intestine del PdL su candidature non condivise. Inoltre, proprio per impedire soprusi della maggioranza di turno, la nostra Costituzione prevede, all’art. 72, che in materia elettorale è impossibile legiferare per decreto.
I rischi paventati da alcuni osservatori nel caso non si fosse consentito il rientro in lizza delle liste escluse dagli uffici elettorali del Lazio e della Lombardia, pur comprensibili, appaiono tutti marginali, dal punto di vista istituzionale, rispetto al sancire che il Governo ha diritto, per interessi di parte, a sospendere la Costituzione. Di cosa si è trattato, infatti, se non di questo, nel momento in cui un articolo della Carta fondamentale viene così chiaramente disatteso?
Per discutere delle iniziative da prendere in merito (per sabato è indetta, tra l’altro, una manifestazione nazionale) per giovedì 11 alle ore 18 è convocata l’assemblea del Comitato “Nadia Spano” per la difesa della Costituzione presso la saletta riunioni al 1° piano della CGIL di Cagliari, in viale Monastir 15.

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