Regionali: il decreto interpretativo è pura follia

5 Marzo 2010
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Amsicora

“Se ci sono delle regole i magistrati hanno un compito, quello di farle rispettare. Non si puo’ chiedere ad un magistrato di far finta di non vedere, derogherebbe al suo compito e alla sua funzione, e questo un magistrato non puo’ farlo”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Anm Luca Palamara, durante il programma tv KlausCondicio, condotto da Klaus Davi, in merito al caos sulle liste elettorali in vista delle Regionali di fine marzo.
“Credo che su questo punto il Parlamento debba assumersi le sue responsabilita’ - ha aggiunto Palamara - e’ il Parlamento a fare le leggi e se il Parlamento prevede degli sbarramenti, delle garanzie per poter accedere a una competizione elettorale, non ci si puo’ poi lamentare del ruolo, del controllo svolto dalla magistratura”. In merito poi all’eventualita’ di attacchi all’operato dei magistrati, Palamara ha ribadito: “saremo vicino e al fianco dei colleghi con molta fermezza”.
Ben detto.  In corso di procerdura elettorale non può modificarsi la disciplina al fine di avvantaggiare una lista esclusa in orza della legislazione vigente. Non è dunque possibile un decreto  interpretativo del Governo che, senza modificare data del voto e termini di presentazione delle liste, dia una nuova e diversa spiegazione delle modalita’ di consegna e acquisizione dei faldoni delle firme. Perchè un carattere indefettibile delle norme interopretative è che esse non devono aggiungere o togliere nulla al testo originario; devono solo interpretarlo. Ora, tenuto conto dei vizi rilevati nelle presentazione della lista di Formigoni (mancanza di qualche centinaio di firme ritualmente autenticate) e di quelli presenti nella lista Polverini a Roma (è stata presentata fuori termine), non c’è spazio per una pluralità di interpretazioni. Se il termine perentorio non è stato rispettato c’è decadenza; se la lista non ha il corredo delle firme richieste dalla legge non può essere ammessa.
In questa situazione, e pendenti i ricorsi al Tar, la riunione alle 18 di oggi del Consiglio dei ministri per approvare un decreto interpretativo  è niente più che un tentativo di colpo di mano, a cui il Quirinale deve opporsi con fermezza e senza tentennamenti.
La Russa, da fine giurista qual’è, ci rassicura, spiegando come per ora si tratti solo di contatti tra tecnici per valutare i precedenti. Ma i precedenti in questa materia sono tutti nel senso dell’esclusione delle liste.
Giustamente il Pd oppone una chiusura netta alle ipotesi di provvedimenti di sanatoria. Pierluigi Bersani è stato chiaro, ha bocciato quelle che ha definito “strane scorciatoie”, e ha invitato invece ad attendere “le decisioni degli organi competenti”. Chiusura anche da IdV. Il capogruppo alla Camera Massimo Donadi ha affermato: “L’ipotesi del decreto interpretativo di cui parla La Russa e’ pura fantasia”. Fantasia no, perchè il colpo di mano Berlusconi & C. vogliono farlo. E’ pura follia. E il Paese deve apprestarsi a reagire.
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