Amsicora
Berlusconi fa il furbetto, ma i giudici della Seconda Sezione Penale del Tribunale di Milano, davanti ai quali si celebra il processo sui diritti televisivi, non ci cascano. E così non hanno accolto l’istanza di legittimo impedimento presentata dai legali di Silvio Berlusconi e motivata con il fatto che oggi il Premier e’ impegnato in un Consiglio dei Ministri. Sentite quali giochetti fa il nostro Premier: prima da l’assenso al calendario delle udienze e poi, all’ultimo momento, convoca il Consiglio dei Ministri per quella data. Quindi i suoi legali invocano il legittimo impedimento.
Il Tribunale, però, non ci stà e punta i piedi. E le sue argomentazioni non fanno una piega. Ed infatti una sentenza della Corte Costituzionale impone ai giudici l’onere di fissare il calendario dei processi, tenendo in considerazione le attivita’ istituzionali degli imputati. Tuttavia, in questo caso, i legali del Premier avevano dato disponibilita’ per oggi, e non hanno poi successivamente spiegato perche’ la presenza del Cavaliere non fosse piu’ possibile. In altri termini, la difesa non avrebbe dimostrato la necessita’ per Berlusconi di partecipare al Consiglio dei Ministri nella data di oggi. Il pubblico ministero, Fabio De Pasquale si era opposto al legittimo impedimento, sostenendo che il Capo del Governo aveva “ritrattato” la propria disponibilita’ ad essere presente in aula, pur avendo concordato in precedenza la data odierna con il Tribunale.
Certo che in Italia siamo mal presi (idest: mali pigaus)! Sabato a Roma il popolo viola ha suonato l’allarme. Ma come fanno i cittadini a svegliarsi se la loro rappresentanza dorme o ha intelligenze con l’avversario? Bisognerebbe suonare la sveglia anche alla rappresentanza.
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