G8: a La Maddalena chi ha favorito s’afferra, afferra?

17 Febbraio 2010
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Andrea Pubusa

Ma di cosa ci scandalizziamo. Non eravamo anche in Sardegna tutti d’accordo sulle magnifiche sorti del G8 a La Maddalena? Sulle sue ricadute sullo sviluppo? Non era questa la strada per riconvertire la presenza militare nell’Arcipelago garibaldino? Ecco l’alternativa alla presenza dei militari a stelle e strisce, si disse. L’allora presidente Soru se ne mostrò entusiasta. E si mise all’opera con solerzia. La sua maggioranza in consiglio stanziò una somma rilevante per iniziative con grandi intellettuali altermondisti. Dovevamo essere convinti noi sardi che la più esclusiva riunione dei grandi della terra per decidere delle sorti del mondo altro non era se non una convenzione di benefattori dell’umanità.  E così venne invitata a Sassari  Vandana Shiva, la nota ambientalista indiana.
Ed allora perché menare scandalo oggi? Perché  stigmatizzare procedure allegre e secretate, che in modo bipartisan abbiamo voluto? E perché non ricordare che i pochi critici, come i compagni e le compagne del Comitato Contra G8,  e, in piccolo, chi scrive, sono stati tacciati di ipercritiscismo e di disfattismo? 
Ed allora che dire oggi, quando s’afferra afferra preannunciato dalla secretazione si appalesa in tutta la sua gelida rapacità? A cosa servono le scretazioni se non a far bottino senza controlli?
Oggi, possiamo, con tranquilla coscienza, affermare che sul degrado del nostro Stato di diritto e sull’affossamento della nostra Costituzione certamente Berlusconi è il responsabile maggiore ed il pericolo numero uno, ma che anche il centrosinistra ha fatto la sua parte. Lo diciamo con dolore. E perché si acquisti consapevolezza e non si commettano di nuovo questi errori, pubblichiamo un articolo tratto da La Nuova Sardegna del 22. marzo 2008, seguito da un distinto intervento di chi scrive sempre su La Nuova dei primi di aprile dello stesso anno. Ecco il primo articolo. Già il titolo è molto significativo:

“Prodi firma l’ordinanza che comprende gli appalti e la deroga al piano paesaggistico”

LA MADDALENA. Sulle opere per il G8 arriva il segreto di Stato. Ieri Romano Prodi ha firmato un’altra ordinanza, sarà pubblicata oggi sulla Gazzetta ufficiale. Guido Bertolaso, commissario straordinario dell’evento, avrà maggiori poteri. Soprattutto sugli appalti per l’arsenale e l’ospedale militare, su come verranno fatti i lavori, su chi li farà e come, su chi fornirà materiali e servizi. Molte le deroghe alle leggi statali e regionali.
Quello di apporre il segreto è un atto necessario e motivato. Il presidente del consiglio Prodi ha esteso a tutti i lavori del G8, comprese le forniture e i servizi, la «qualificazione di riservatezza e segretezza». E lo ha fatto spiegando che tutto deve essere fatto con la «massima sicurezza», soprattutto per la presenza dei più importanti leader politici del mondo. E, altro particolare fondamentale, con la «somma urgenza».
Il G8 alla Maddalena è tra poco più di un anno, non è più possibile perdere tempo. In ballo c’è l’immagine dell’Italia, chiamata a dare prova di grandi capacità organizzative e, anche, a riscattare la pessima prova dell’ultimo vertice organizzato a casa propria: quello tragico del luglio 2001 a Genova.
Dunque pieni poteri a Bertolaso ma, passaggio politicamente rilevante, sempre usati d’intesa con il presidente della Regione. Su questo non ci sono incertezze: anche nell’ordinanza pubblicata oggi sulla Gazzetta Ufficiale, è riconosciuto il ruolo di primo piano affidato a Soru per l’imponente riconversione economica e sociale che cambierà la faccia della Maddalena.
«Ma, attenzione - fanno sapere da palazzo Chigi e dallo staff di Bertolaso - la segretezza non vorrà dire assenza di informazione. Anzi, Bertolaso vuole dare la massima pubblicità a tutti gli atti che prenderà». Dopo ogni decisione, ci sarà la comunicazione ufficiale. Un segnale di trasparenza che vuole essere, insieme all’ecosostenibilità, la cifra caratterizzante del G8.
La segretezza con cui Bertolaso potrà operare è prevista dal codice sui contratti pubblici. Quando di mezzo c’è la sicurezza dello Stato, opere, servizi e forniture possono essere eseguiti in deroga. Non ci sarà pubblicità sugli appalti per la riconversione dell’arsenale, dell’ospedale militare, della caserma Faravelli e delle officine Sauro.
Bertolaso potrà fare una «gara informale», invitando a presentare le loro proposte almeno cinque importanti imprese. Una di queste, o un consorzio di queste, avrà il ruolo di general contractor: in Italia è una qualifica che hanno solo 23 aziende, tra queste Impregilo e Astaldi, le prime due nel settore delle costruzioni. Il general contractor avrà la responsabilità di realizzare le opere nei tempi previsti (anticipando i soldi), facendo ricorso ai subappalti. Una possibilità che apre le porte alla partecipazione delle imprese maddalenine e sarde in generale.
Bertolaso, però, non farà le cose da solo. Sarà affiancato da una “struttura di missione” che lavora sotto la direzione della presidenza del consiglio e, per i casi specifici, sotto la guida della protezione civile. Ma la nuova ordinanza, che amplia quella firmata da Prodi nel novembre del 2007, prevede anche un’altra figura cui il commissario straordinario potrà fare ricorso: quella del soggetto attuatore. E’ un ruolo-chiave: dovrà seguire le procedure per l’affidamento dei lavori, dei servizi e delle forniture, la stipula dei contratti, la direzione dei lavori e il controllo della spesa pubblica. Avrà a sua volta il potere di derogare alle leggi statati (in primis quella sui contratti pubblici) e regionali. Alcuni esempi. Non dovrà seguire le norme che disciplinano la posa di cavi e la realizzazione di condotte, il trasporto dei rifiuti, la realizzazione di impianti di smaltimento. E così avverrà anche per la valutazione d’impatto ambientale. Si farà su tutte le opere, è bene rimarcarlo. Verranno accorciati solo i tempi della procedura, che saranno ridotti della metà. Ma, vista la «somma urgenza», Bertolaso (o il soggetto attuatore) potrà comunque affidare i lavori senza la valutazione, imponendo poi al general contractor le «prescrizioni che dovessero essere impartite a seguito della compiuta valutazione d’impatto ambientale». Questo permetterà al commissario di mantenere gli impegni presi: i cantieri per il G8 apriranno il 1° aprile.
A essere derogato sarà anche il piano paesaggistico regionale. Bertolaso potrà non tenere conto di una serie di articoli, dall’attuazione del piano alla disciplina transitoria, per finire con le prescrizioni sui “manufatti storico culturali”. Ma, l’ordinanza è chiara, lo dovrà fare in «raccordo con il presidente della Regione autonoma della Sardegna». Il G8 non violerà lo statuto speciale, semmai - è il caso del trasferimento dei beni dallo Stato - ha contribuito enormemente a farlo applicare.
E infatti, a parte tutte le altre opere pubbliche che saranno inserite nelle ordinanze di Bertolaso, come l’allungamento della pista dell’aeroporto di Olbia dopo il 2009, Soru ha ottenuto ciò che voleva per un bene strategico: il comprensorio di Punta Rossa, a Caprera, diventerà un centro di ricerca e sviluppo sulle specialità ambientali e artistiche della Sardegna.
Ma il G8 sarà una grande opportunità pure per ingegneri e architetti: una decina, sotto i 35 anni, potranno partecipare a un concorso per l’assunzione nella pubblica amministrazione, per un anno. Staranno a contatto con Boeri e Cucinella. Una bella scuola.

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