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Norberto Bobbio è stato un grande maestro di democrazia: muovendo dalle sue riflessioni sul tema, Torino, città dove insegnò e elaborò la sua filosofia del diritto e della politica, nel centenario dalla bascita, si appresta ad ospitare cinque lezioni pubbliche che vedranno docenti figure come Gustavo Zagrebelsky, Paul Ginsborg, Andrea Casalegno. Cinque appuntamenti (1,8,15,22 marzo e 1 aprile al Teatro Carignano) che sotto il titolo “La democrazia tra opportunità e pericoli”, proporranno una rilettura attualizzata di quelle che il filosofo torinese definì le promesse non mantenute della democrazia, il divario tra ideale democratico, nobile e alto, e democrazia reale.
Saranno affrontati alcuni problemi di attualità: la diseguaglianza crescente nella distribuzione delle risorse,i dissesti ecologici, l’emancipazione femminile, i nuovi populismi come forme semplificate e degenerate di democrazia, le mafie e i terrorismi come centri di potere occulto e modelli di antidemocrazia, le manipolazioni e le distorsioni dell’informazione politica prodotte da vecchi e nuovi media. Gratuite e pubbliche, le lezioni sono la continuazione ideale di un dialogo con i cittadini avviato sull’onda dell’emozione pubblica per la scomparsa di Norberto Bobbio nell’autunno del 2004. La prima tappa è stata allora un partecipato ciclo di lezioni sul tema Etica e politica che ha visto coinvolti, tra gli altri, Michael Walzer, Umberto Eco, Giovanni Sartori, Stefano Rodotà. Poi nel 2006 è seguita una settimana di manifestazioni cittadine concentrata sui temi del volume “De senectute”, di Norberto Bobbio nel 1996.
1 commento
1 Stefano Bovero
3 Marzo 2010 - 00:57
Populismo, distorsione mediatica dell’informazione basata strumentalmente sulle mezze verità e sul facile consenso, anestesia della memoria storica: tutti pericoli grossi che oggi corre la democrazia, che rischia di essere progressivamente svuotata da provvedimenti apparentemente “democratici” rieditando tentativi autoritari che l’Italia ha già tragicamente conosciuto a partire dal fascismo, passando per le stragi di stato, il terrorismo degli anni di piombo (anch’esso strumentale) e vari tentativi di colpo di Stato: il tutto seguendo il filo rosso dell’orchestrazione corale da parte di gruppi sociali di interesse, parte pubblici e parte segreti (mafia, P2) da sempre anelanti alla concentrazione del potere e all’imbavagliamento della Costituzione. Il mio augurio è che la complessità ed urgenza di tale emergenza culturale e politica riceva l’attenzione che essa merita dalle illustri personalità chiamate a perpetuare la profondità e fecondità del pensiero di Norberto Bobbio.
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