Antonello Murgia - Coordinatore del Comitato in difesa della Costituzione di Cagliari
La destra apre l’anno con propositi preoccupanti. La sparata iniziale non poteva non essere di Brunetta, che senza mezzi termini manifesta l’intendimento di attaccare direttamente la Costituzione nei suoi principi fondamentali. «La riforma non dovrà riguardare solo la seconda parte della Costituzione, ma anche la prima. A partire dall’articolo 1: stabilire che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro non significa assolutamente nulla». A parlare di riforme, in un’intervista a Libero, è il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, per il quale la parte valoriale della Costituzione «ignora temi e concetti fondamentali, come quelli del mercato, della concorrenza e del merito». Secondo Brunetta, dunque, la nostra Repubblica dovrà essere fondata non sul lavoro, ma sul mercato e la concorrenza.
Berlusconi dalla sua vacanza in Provenza conferma. Ribadisce che l’anno in corso sarà quello delle riforme, a partire da quella della giustizia che per il premier resta la priorità dell’Esecutivo (innazitutto per lui). Il Cavaliere parla anche di riforme istituzionali: la speranza, dice, è quella di farle dialogando con l’opposizione. L’auspicio, per dirla con il portavoce Paolo Bonaiuti, è che Bersani sopravviva alle “cannonate” di Antonio Di Pietro, Walter Veltroni e Dario Franceschini. Ma se ciò non sarà possibile (eventualità che secondo qualcuno il premier ritiene “probabile”), allora la maggioranza dovrà andare avanti da sola, consapevole che sono i cittadini a chiedere un ammodernamento dello stato. Berlusconi conferma poi di voler procedere anche con la riforma della scuola. Marcia indietro invece sulla “riforma del fisco”.
Un programmma quello della destra che vuole colpire in alto e dare una cornice formale ad una Costituzione materiale già calata nella realtò, a partire proprio dall’attacco al lavoro e ai lavoratori su cui la Costituzione fonda la Repubblica.
Occorre dunque una reazione unitaria, forte e immediata. Ecco perché invitiamo ad aderire alle iniziative che Antonello Murgia ci propone in questa sua lettera agli iscritti al Comitato cagliaritano in difesa della Costituzione “Nadia Spano”. Un appello estensibile a tutti i democratici sardi.
Ecco la lettera di Antonello Murgia.
Carissimi iscritti del Comitato “Nadia Spano”
come ampiamente previsto, Berlusconi e la parte più spregiudicata ed antidemocratica del suo entourage, parlamentare e non, dopo aver introdotto pesanti modifiche di fatto della Costituzione, si avviano, stanti anche le note pendenze giudiziarie cui la sentenza della Consulta sul lodo Alfano ha ridato urgente attualità, verso un tentativo di modifiche della nostra Carta che solo chi sia molto sprovveduto o in mala fede può credere che possano avvenire salvando i principi contenuti nella sua prima parte. Per chi avesse nutrito qualche residuo dubbio su ciò, ha provveduto il ministro Brunetta, nella sua ansia di fare il primo della classe al cospetto dell’esigente maestro, sparando più alto di tutti e chiedendo l’abolizione addirittura dell’art. 1.
Nella parte democratica del Paese monta la preoccupazione e si vanno moltiplicando le iniziative a tutela della Costituzione. L’ultima in ordine di tempo è la creazione, proprio oggi, di un
gruppo di Facebook intitolato “Il 30 gennaio sit-in in tutta Italia in difesa della Costituzione” e consultabile all’indirizzo http://www.facebook.com/reqs.php#/pages/Il-30-gennaio-sit-in-in-tutta-Italia-in-difesa-della-Costituzione/269308481487?ref=mf . Amici di Facebook mi hanno proposto l’adesione e così, oltre ad iscrivermi, ne ho parlato con Luisa Sassu (che, lo dico per i nuovi iscritti, condivide questo coordinamento) ed abbiamo pensato di proporre l’adesione anche a chi di voi naviga su Fb. Ho provveduto anche a postare sul sito di “Salviamo la Costituzione” (il coordinamento nazionale dei nostri comitati) la lettera che potete leggere qui di seguito:
Sono membro di Salviamo la Costituzione dalla prima ora ed a suo tempo ho partecipato alla battaglia referendaria con il Comitato “Nadia Spano” di Cagliari di cui sono coordinatore dalla sua fondazione. Oggi mi è stato proposto (ed ho accettato) di aderire al neocostituito gruppo di facebook in difesa della Costituzione che può essere consultato all’indirizzo http://www.facebook.com/reqs.php#/pages/Il-30-gennaio-sit-in-in-tutta-Italia-in-difesa-della-Costituzione/269308481487?ref=mf .
Il nome del gruppo, che ne riassume il programma, è “Il 30 gennaio sit-in in tutta Italia in difesa della Costituzione”. Come è chiaro a tutti noi, Berlusconi e la sua maggioranza intendono portare avanti a cannonate quelle modifiche che eufemisticamente chiamano riforme e che hanno il fin troppo evidente obiettivo di risolvere le molteplici ed urgenti pendenze giudiziarie del Presidente del Consiglio, prima ancora che di ridisegnare in senso pesantemente autoritario l’assetto istituzionale del nostro Paese. Non credo sia tempo di tentennamenti per i democratici di buona volontà: o si riesce ora a bloccare la deriva peronista, o le conseguenze potranno essere, oltre che gravi, prolungate nel tempo. Il gruppo di Fb mi sembra animato da buone intenzioni, ma poco organizzato e composto da persone poco esperte; peraltro, il NO-B-day, partito allo stesso modo, ha dimostrato che si possono raggiungere risultati superiori alle più ottimistiche previsioni iniziali. Propongo al coordinamento nazionale di prendere contatti con il gruppo per fornire supporto di idee, di organizzazione e, è la mia speranza, di direzione.
Sempre su Fb è attivo un altro gruppo, cui diversi di noi sono iscritti, dal titolo “Giù le mani dalla nostra Costituzione” indirizzo: http://www.facebook.com/reqs.php#/group.php?gid=200938099587 .
Stiamo lavorando con l’associazione “Art. 21″ alla preparazione di 2 giornate sulla Costituzione presso l’Università della 3a età di Quartu (in linea di massima, la prima di inquadramento storico il 25 gennaio, la seconda, sui diritti il 5 febbraio, ma saremo più precisi a breve).
Per adesioni e informazioni ecco il mio indirizzo personale: anto.mur@tiscali.it.
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