Massimo Marini
C’è rimasto male Guido Bertolaso quando ha saputo in via definitiva che sotto l’albero quest’anno non troverà quanto domandato nella sua letterina di Babbo Natale, così amorevolmente compilata in carta intestata della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Come un bambino viziato e abituato ad avere tutto e subito – com’è, forse per deformazione professionale – non si è limitato a chiedere una macchinina, ma ha voluto l’intero parco giochi, ovvero il resuscitato, per fortuna e con colpevole ritardo, Ministero della Sanità. Fortunatamente a spuntarla è stato il più qualificato e preparato Ferruccio Fazio, ma al di là delle dichiarazioni di facciata, il supercommissario, detto anche Re Sole, non l’ha presa benissimo. Tanto che le già annunciate dimissioni per fine dicembre, pare siano state sospese (da lui stesso) a data da destinarsi, considerando che pure il piano B – la candidatura alla Regione Lazio per le prossime regionali – non è andato a buon fine, a vantaggio della più spendibile leader dell’UglRenata Polverini. Eppure Bertolaso si è comportato più che bene negli ultimi tempi, dando fedelmente corpo a quell’idea tutta berlusconiana di Protezione Civile non più noiosamente dedicata alla sola “previsione e prevenzione dei rischi che insistono sul territorio e alle eventuali emergenze per limitare le conseguenze negative che qualsiasi disastro naturale o causato dall’uomo, può avere sulla comunità” come vorrebbe la Legge 225/92 che l’ha istituita, ma grazie alle ordinanze emergenziali emesse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, più impegnata ad organizzare eventi fra i più disparati (e remunerativi): meeting religiosi, eventi sportivi, viaggi pastorali di pontefici, emergenze traffico, degrado dei beni culturali, afflussi turistici, immigrazione, terrorismo islamico (!?), vertici internazionali, grandi eventi previsti da anni, per un totale di circa 10 miliardi di euro che il Governo ha elargito – spesso senza formali tetti di spesa – al Commissario Bertolaso. Il quale li ha potuti gestire come nemmeno un monarca (di qui l’appellativo di Re Sole), bandendo appalti a trattativa privata, e elargendo assunzioni e incarichi professionali onerosi senza obbligo di concorso pubblico. Tutte misure che hanno un senso finché si parla di terremoto in Abruzzo, ma che suscitano qualche perplessità quando vengono utilizzate per il “traffico veicolare di Catania” o per il viaggio di ben due pontefici, o ancora per la realizzazione di un raccordo stradale o la gestione di un incontro internazionale previsto da oltre un anno. Tanto per rendere ancora meglio l’idea delpotere assoluto di cui ha goduto Guido Bertolaso negli ultimi dieci anni, è utile ricordare che nemmeno i due organismi di controllo dello Stato – la Corte dei conti e la Corte costituzionale – hanno potere di intervento in caso di ordinanze ministeriali. Ma gli inquirenti si, e allora ecco un rinvio a giudizio a fine settembre, per “gestione illecita di rifiuti”da parte della procura di Napoli nell’ambito della nota inchiesta “Rompiballe”.
Il perché di questa gestione è facilmente ascrivibile all’atteggiamento tutto berlusconiano difastidio nei confronti di regole, limiti, controlli di un normale Stato di diritto, che in Parlamento si esplicita nell’adozione continua di decreti e voti di fiducia, e nei lavori pubblici si manifesta con la riforma voluta da Berlusconi nel 2001 che rende la Protezione Civile un esecutore delle volontà del Primo Ministro. Motivi che sono stati egregiamente riassunti dallaCommissione UE per il mercato interno quando, nel 2004, aprì una infrazione ai danni dell’Italia con la motivazione che “nella maggioranza delle centinaia di ordinanze varate negli ultimi 4 anni dal Presidente del Consiglio dei Ministri, non è ravvisabile una condizione di estrema urgenza, con la conseguenza di bypassare la normativa italiana di trasposizione delle direttive comunitarie in materia di appalti e concessioni”.
E nemmeno l’ultimo atto (o almeno si pensava fosse l’ultimo) di Bertolaso è bastato per accaparrarsi la poltrona di Ministro – nemmeno quella scellerata riforma in senso S.p.a.del Dipartimento (e non solo) egregiamente riassunta da Manuele Bonaccorsi su Left: “Ventisette pagine che smontano e rimontano alcuni tra gli uffici più delicati e influenti della pubblica amministrazione: il dipartimento della Protezione civile, il Segretariato generale della Presidenza del consiglio, i commissariamenti ai rifiuti napoletani e all’emergenza Abruzzo. Centri di potere che gestiscono i ricchi appalti legati alla ricostruzione de L’Aquila, agli impianti di smaltimento dei rifiuti, ai Grandi eventi. Centinaia le assunzioni negli uffici romani, quelli che contano, quelle decise da Guido Bertolaso. Ma pagate con i soldi stanziati per gli sfollati, quelli del decreto Abruzzo. L’acquisto «oneroso» da parte del governo dell’inceneritore dei veleni di Acerra. Assunzioni nei consorzi dei rifiuti campani. La nomina dei nuovi commissari per il terremoto aquilano. E ancora: la costituzione, alle dirette dipendenze della Protezione civile, di una società per azioni. Un soggetto di diritto privato che coprirà tutti i compiti operativi del dipartimento, una specie di megastazione appaltante, senza le briglie proprie degli uffici pubblici. E per finire, il varo dell’assicurazione obbligatoria degli edifici contro le calamità naturali. Una nuova tassa sugli immobili che sostituirà l’Ici. Con l’obiettivo di trasferire ai privati il più importante compito della Protezione civile. Che Bertolaso, in questi anni, aveva dimenticato: la prevenzione delle calamità naturali, la messa in sicurezza del territorio”.
Insomma, Natale amaro per il Re Sole. Ma non ho dubbi che con un curriculum così prezioso (compreso il rinvio a giudizio, un must se si vuole entrare nelle grazie del Cavaliere), il nostro troverà presto una comoda poltrona/riconoscimento per i lavori/favori portati avanti in 10 anni di onorato servizio.
2 commenti
1 Massimo
23 Dicembre 2009 - 20:36
Senza dimenicare tutte le deroghe al Codice degli appalti pubblici appena licenziato, ottenute da Re Sole per gli appalti del defunto G8 di La Maddalena. Leggersi i DPCM e non inorridire è roba per palati forti!
2 emanuela
16 Gennaio 2010 - 15:36
Mi scuso per il ritardo nel postare questo commento, ma ho letto solo oggi l’articolo. Dico un sola cosa : meno male che in Italia c’è Bertolaso.
P.S. L’avviso di garanzia nell’operazione “Rompiballe” è arrivato per un PRESUNTO illecito commesso quando era Commissario sotto il governo Prodi.
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