La democrazia a rischio

21 Dicembre 2009
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Red

Alla fine del prossimo gennaio l’ARS - Ass. per il Rinnovamento della Sinistra - terrà a Roma il suo Congresso annuale. Ecco lo stralcio iniziale degli  appunti per il documento congressuale.

La democrazia costituzionale italiana è a rischio. La parte più rilevante della maggioranza di centrodestra preme per accelerare una svolta autoritaria. Le Camere sono già ridotte a cassa di risonanza dell’esecutivo. Continuo e ripetuto è stato l’attacco a tutte le istituzioni di garanzia, dal presidente della Repubblica, alla Corte costituzionale, alla magistratura. La separazione dei poteri è gravemente minacciata e è già violata nei rapporti tra potere legislativo e quello esecutivo.
L’isolato gesto di violenza contro il presidente del consiglio – condannato e esacrato da tutte le forze politiche e sociali – è stato utilizzato da parte del centrodestra come occasione per scatenare una campagna asperrima e per minacciare pesantemente tutte le voci critiche. Vengono invocate misure di restringimento delle libertà. Si vuole sempre più inasprire lo scontro politico e sociale anziché porre mano al disagio e alle sofferenze di una parte dei cittadini e sostenere un corretto confronto di idee e di programmi.
E’ sempre accaduto che il sovversivismo delle classi dominanti abbia eccitato la violenza per generare repressione. In tal modo in Italia, negli anni settanta del secolo scorso, fu bloccata l’evoluzione del sistema politico verso una democrazia compiuta.
Ciò a cui oggi si mira non è il fascismo della prima metà del novecento, che soppresse le istituzioni democratiche, ma la riduzione di queste a simulacri, svuotati di capacità di decisione e di azione. La tendenza al decisore unico è apertamente dichiarata e perseguita.
Si tratta di una crisi lunga e profondissima, di una lunga e mai compiuta transizione politica a sistema politico che avrebbe dovuto essere fondato sul principio dell’alternanza di governo, e invece si è rivelato fonte di instabilità e di permanente messa in discussione della coesione nazionale. Sono nate e morte, sia a destra che a sinistra, formazioni politiche fragili e senza un effettivo radicamento. Non c’è da stupirsi, dunque, se una forte corrente di opinione popolare segue questo nuovo indirizzo autoritario che si è affermato nel centrodestra. Si vedono così, tra l’altro, le conseguenze della cecità istituzionale e politica dimostrata dal centrosinistra e da tutte le forze democratiche nell’ignorare la funzione prioritaria e determinante del potere informativo. E’ stata trascurata l’azione per garantire il pluralismo nell’informazione e è stato eluso persino l’elementare dovere di definire le incompatibilità tra concessionari delle frequenze pubbliche televisive, e più in generale tra proprietà dei mezzi di comunicazione, e funzioni di rappresentanza e direzione politica.
Compito essenziale di tutte le forze democratiche è quello di bloccare la possibile spirale tra repressione e violenza e di instaurare un confronto e uno scontro politico secondo le norme costituzionali.

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