Caso Saatchi & Saatchi anche in Lombardia?

18 Dicembre 2009
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Andrea Pubusa

Forse non avete prestato attenzione. Avete sentito che su ordine del procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, la Guardia di Finanza ha arrestato, l’assessore Regionale allo Sport, ai Giovani, al Turismo e alla Sicurezza della Regione Lombardia, Pier Gianni Prosperini (Pdl)? Avete poi letto che con lui è finito a S. Vittore anche il proprietario del gruppo tv Profit, titolare dei marchi Odeon Tv e Telereporter, Raimondo Lagostena Bassi? So che la notizia vi dice poco. E ancor meno vi dice la notizia che con i due è andato in carcere anche Massimo Saini, dell’agenzia di comunicazione Publicis, indicato come intermediario nella gestione degli appalti finiti sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti. L’inchiesta conta diversi altri indagati.
La connessione coi fatti nostri vi sarà più chiara quando vi dirò che la Pubblicis fa parte dello stesso gruppo di Saatchi & Saatchi. E il legame vi parrà ancor più pertinente ora che vi svelo qual è l’accusa: corruzione e turbativa d’asta nell’ambito di appalti a società che hanno dato in gestione prodotti pubblicitari televisivi per la regione Lombardia. Si tratta, in altre parole, di quella che viene definita con «il marketing del turismo in Lombardia», in Sardegna pubblicità istituzionale.
Al centro delle indagini una tangente di circa 230 mila euro che sarebbe stata versata su conti correnti elvetici intestati a società fiduciarie riconducibili all’assessore Pier Gianni Prosperini. L’inchiesta, come si legge in una nota della Guardia di finanza, riguarda l’assegnazione dell’appalto di servizi del valore di 7,5 milioni di euro per la promozione turistica del territorio lombardo. L’operazione delle fiamme gialle è stata chiamata “Attrazione fatale”, come il nome del portale di promozione turistica finito nella maglie dell’inchiesta. Le ordinanze sono state firmate dal gip Andrea Ghinetti.
L’inchiesta nasce da quella relativa alla cosidetta Tangentopoli lariana dell’ex pm Francesco Prete, ora procuratore delle Repubblica di Vasto, che nel febbraio 2008 aveva portato agli arresti domiciliari il consigliere regionale lombardo di FI Gianluca Rinaldin. Gli accertamenti delle Fiamme gialle di Milano avevano portato quattro mesi dopo alla notifica di avvisi di garanzia, tra cui anche a Prosperini. Questo nuovo troncone di indagine riguarda l’appalto vinto con una gara ritenuta pilotata, che si è svolta il 23 maggio 2007, e che riguarda il «progetto di comunicazione per la promozione del turismo nella Regione Lombardia» vinta da Profit e publicis, la società di comunicazione di Saini.
Da quanto accertato, alcuni servizi e prestazioni per la promozione turistica tramite anche spot in tv e iniziative alla Bit, la fiera che si svolge annualmente a Milano, non sarebbero mai avvenuti benché fatturati alla Regione. Infatti, oltre alla corruzione e alla turbativa d’asta, ai tre arrestati è stata contestata anche la truffa aggravata ai danni di un ente pubblico. La tangente di 230 mila euro, secondo l’ordinanza del gip Ghinetti, che definisce Prosperini «il dominus dell’attività promozionale regionale in cui spesso appariva personalmente», sarebbe stata versata a quest’ultimo da Lagostena estero su estero.
Nel provvedimento del giudice, prima della gara di maggio di due anni fa, ci sono una serie di intercettazioni in cui gli indagati, parlando al telefono, si accordavano per pilotare la gara. Il gip, infine, ha rilevato che i tre - nonostante fossero informati dell’indagine a loro carico (avevano ricevuto avvisi di garanzia) - «hanno continuato a gestire con modalità illecite i rapporti con le emittenti televisive».
Il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, si dice «certo» del fatto che Prosperini «saprà dimostrare la sua estraneità e la sua innocenza, di cui non ho motivo di dubitare. E confido che la giustizia, a cui va lasciato compiere il suo corso, saprà arrivare a conclusioni certe in un tempo molto rapido». Lo pensiamo anche noi che, da incalliti garantisti, siamo sempre per la presunzione di non colpevolezza. Permetteteci però almeno un dubbio: visti i precedenti isolani, non è che la turbativa d’asta sia un vizietto del gruppo? Aspettiamo però l’esito dei giudizi. Solo dalle sentenze può venire la conferma o la smentita.

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