Francesco Cocco
“ No ai vecchi” potrebbe essere lo slogan del comitato di Tellaro (splendido paese della Liguria in provincia di La Spezia) che si oppone alla trasformazione di una vecchia costruzione in casa di riposo per anziani autosufficienti. La motivazione di questo ineffabile comitato è che gli anziani contrasterebbero con la vocazione turistica del piccolo centro della Riviera di Levante. Ed aggiungono che se la casa di riposo vogliono proprio realizzarla evitino di farlo nella piazza del paese.
Insomma gli anziani disturbano, sono antiestetici e contrastanti con l’immagine di turisti aitanti, abbronzati e sportivi che deve caratterizzare quel bel centro della Liguria. La cosa ha destato un certo stupore tanto che la stampa nazionale se ne è occupata ed il “Corriere della Sera”, il 2 dicembre, ha riportato la notizia in prima pagina.
Il caso forse non avrebbe meritato tanta attenzione se non fosse la tessera di un più ampio mosaico che sta prendendo corpo nel tessuto della società italiana. Insomma il vecchio dà fastidio perché contrasta con gli stereotipi di una società gaia. Allora bisogna ghettizzarlo, toglierlo dal circuito sociale, relegarlo il più possibile ai margini della società come un peso inutile e fastidioso.
In tutto ciò è riscontrabile il superamento di antichi valori, soprattutto quello della vecchiaia come deposito di saggezza, di conoscenza , di esperienza. Vi è la perdita del senso comunitario come sintesi di vita che unisce le varie generazione in cui l’una è in funzione ed a complemento dell’altra. Idea che dà solidarietà e quindi forza alla stessa comunità.
Certo il caso Tellaro non concretizza ancora certe posizioni serpeggianti tra frange consistenti delle nuove generazioni francesi che, più tra il serio che il faceto, vanno affermando la opportunità di liberarsi, anche fisicamente, dei vecchi. Ma è un evidente spia del mutamento antropologico della società italiana determinato dal ciarpame culturale indotto da certi mass-media, televisione in testa. Il vecchio non può essere né “tronista”, né protagonista del “grande fratello”, né de “l’isola dei famosi”. E le categorie che non hanno spazio televisivo semplicemente non esistono, Tanto vale liberarsene, quantomeno ghettizzandole.
In fondo è l’humus da cui nasce il belusconismo e fa proliferare i “berluschini” locali a qualunque schieramento, di sinistra o di destra. appartengano. E’ il motivo per cui su questi temi occorre essere estremamente vigili e fermi, perché le minacce più gravi spesso si palesano attraverso segni apparentemente marginali ed insignificanti.
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