Red
Il 28-29 novembre si tiene a S. Vero Milis il primo incontro della rete sarda per il doposviluppo. E’ un’iniziativa interessante e meritevole di attenzione, anche per la ricchezza e l’autorevolezza delle relazioni. Ecco il documento che indice l’incontro.
L’Unione Europea, le altre istituzioni internazionali ed i governi occidentali stanno dimostrando l’incapacità di governare la cosiddetta “crisi economica” attualmente in corso.
Taluni sostengono che si tratti della crisi di un sistema, quello capitalista. Altri la vedono come l’inevitabile prezzo che paghiamo per la globalizzazione ed una “sana” economia di mercato. Prezzo che dovrebbe, a detta loro ben presto, portare
sviluppo, crescita e competitività.
Intanto le disuguaglianze e la povertà aumentano, insieme alla disoccupazione, al malessere e all’infelicità.
Intanto la malattia più diffusa in Europa è la depressione.
Tutti noi siamo stati testimoni, negli ultimi decenni, del fallimento del paradigma dello sviluppo, in tutte le varie accezioni che si sono susseguite nel tempo: da quello “umano”, a quello “endogeno”, passando per quello “locale”, per giungere all’attuale “sviluppo sostenibile” che tale non è e non potrà mai essere, perché abbiamo un solo Pianeta, finito e non illimitato.
In tanti abbiamo, da diverso tempo, sperimentato localmente esperienze che dimostrano come la “crisi” possa essere affrontata attraverso un sistema mosso da un principio molto semplice: quello del recupero del senso del limite, utilizzando
in modo corretto il grado di sviluppo raggiunto; anche per dare tempo e modo, a coloro ai quali abbiamo sinora sottratto risorse e speranze, di ritrovare i loro propri equilibri per poi continuare insieme la strada del benessere e della felicità comune.
Tutto ciò rifiutando lo status di “consumatore” sfrenato e irresponsabile, per riprenderci quello di “persona”, soggetto che intende riappropriarsi della propria dignità di cittadino e del proprio destino sociale, per perseguire il soddisfacimento dei suoi veri bisogni.
Nasce perciò la RETE SARDA PER IL DOPOSVILUPPO, con l’obiettivo di creare un collegamento tra le tante e positiveesperienze sinora avviate in Sardegna, per fare “massa critica” e costituire un punto di riferimento anche per le amministrazioni
pubbliche e le istituzioni educative. Ciò anche affinché una parte importante delle risorse finanziarie a disposizione, incluse quelle dell’Unione Europea, vengano finalmente utilizzate per la felicità e il benessere di tutti e non dei soliti pochi.
Punto di riferimento per le “buone pratiche” già in corso e laboratorio di sperimentazioni, per un continuo scambio di esperienze che possa valorizzare e condividere le conoscenze acquisite facendone patrimonio comune, la rete è aperta alla dimensione nazionale e internazionale per contribuire al progetto per la transizione ad una nuova società più giusta e solidale.
Questa , in estrema sintesi, l’idea di RETE SARDA PER IL DOPOSVILUPPO che oggi vi presentiamo, invitandovi ad aderire dando il vostro indispensabile contributo e, ovviamente, partecipando a questo primo incontro.
Per informazioni (anche sugli agriturismi in zona per chi intende trattenersi la notte del sabato e partecipare alla serata - ognuno porta qualcosa -):
retesardadoposviluppo@gmail.com
Cagliari : Sergio Diana: 348.5850232 - Anna (347.3125413)
Oristano: Sergio (388.3666200)
2 commenti
1 laura
3 Dicembre 2009 - 12:42
vi ho conosciuto oggi, vorrei avere maggiori informazioni nella zona di cagliari.
2 sergio
25 Gennaio 2010 - 20:11
Ciao,
scrivici a:
retesardadoposviluppo@gmail.com
A presto
Sergio
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