Il WWF assegna la maglia nera a Cappellacci

19 Novembre 2009
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Massimo Marini

Il WWF assegna la maglia nera alla Sardegna di Cappellacci per via del “Piano casa sardo”, e con una nota formale inviata ai Ministri Fitto (Rapporti con le Regioni) e Bondi (Beni Culturali - fa sempre un certo effetto pensarlo, ma è così), di concerto con il Fondo Ambiente Italiano, ha chiesto al Governo italiano di impugnare la Legge Regionale 4/2009 “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”. Il famigerato nuovo piano casa made in Sardinia, la più pornografica tra le marchette che la giunta Cappellacci sta pagando per il sostegno elettorale degli affaristi/massoni/costruttori isolani, non solo prevede la possibilità di ampliare immobili di qualunque tipo senza fissare alcun limite di cubature e senza stabilire un termine temporale preciso entro cui questi ampliamenti possono essere eventualmente realizzati, ma permette anche interventi all’interno di aree sottoposte a vincolo paesaggistico, con l’aggravante della possibilità del cambio di destinazione d’uso e la costruzione di nuovi immobili. E la questione sta proprio qui: secondo WWF e FAI il vincolo paesaggistico imposto dallagiunta Soru nel 2006 - prima in Italia a recepire il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, e per questo spesso indicata dal WWF come esempio virtuoso di amministrazione sensibile alla salvaguardia ambientale del territorio - può essere modificato solo con un impianto normativo simile - ovvero con un nuovo Piano Paesistico - e non da una “semplice” Legge regionale. Questo perché se è vero che la Regione Sardegna, per via dello Statuto Speciale, può legiferare in tema di paesaggio, è altrettanto vero che lo deve fare in armonia con la Costituzione e con i principi dell’ordinamento giuridico della Repubblica e il rispetto degli obblighi internazionali e degli interessi nazionali, nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali della Repubblica. Secondo l’interpretazione del WWF e del FAI, il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio rientra in quest’ultimo caso per quanto esplicitamente affermato dall’art. 135: “Lo Stato e le regioni assicurano che tutto il territorio sia adeguatamente conosciuto, salvaguardato, pianificato e gestito in ragione dei differenti valori espressi dai diversi contesti che lo costituiscono. A tale fine le regioni sottopongono a specifica normativa d’uso il territorio mediante piani paesaggistici, ovvero piani urbanistico-territoriali con specifica considerazione dei valori paesaggistici, entrambi di seguito denominati piani paesaggistici”. Il WWF e il FAI hanno sottolineato anche che, secondo quanto disposto dall’art. 145 del Codice, “per quanto attiene alla tutela del paesaggio, le disposizioni dei piani paesaggistici sono comunque prevalenti sulle disposizioni contenute negli atti di pianificazione ad incidenza territoriale previsti dalle normative di settore, ivi compresi quelli degli enti gestori delle aree naturali protette”, e dato che la Legge Regionale parla proprio di “misure straordinarie per il sostegno dell’edilizia” - quindi di settore, sembrano non esserci grossi dubbi sul profilo di incostituzionalità del piano casa sardo. Il WWF e il FAI spuntano diverse altre incongruenze della L.R. 4/2009, tra cui ad esempio la violazione della fascia dei 300 m che metterebbe a rischio”la conservazione e il carattere distintivo” delle aree interessate, in deroga all’art. 142 del Codice; o anche la competenza in materia di verifica di compatibilità degli interventi con le esigenze di tutela dei beni paesaggistici, per il Codice di esclusiva pertinenza della Soprintendenza e non della Commissione Regionale per il paesaggio che risulta essere mero organo di supporto ai soggetti preposti al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica. Insomma il WWF smonta pezzo per pezzo la legittimità formale del piano casa sardo e rimette tutto nelle mani del Governo che ora dovrà decidere se procedere o meno nell’impugnazione della Legge Regionale. Chissà com’è che mi pare improbabile.

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