Suvvia Piero, una relazione con una trans non obbliga alle dimissioni!

27 Ottobre 2009
4 Commenti


A.P.

Che tipo Piero Marrazzo! Va dalle trans, intesse una relazione con una di esse e poi si pente. Fin qui nulla di particolare: sono affari suoi sia la prima che la seconda cosa. Ma dimettersi dalla carica è cosa che interessa tutti i cittadini del Lazio e i democratici di tutta Italia. La questione, quindi, non è privata, è politica. E non politica qualunque è politica importante.
Ed allora a Marrazzo si può opporre che una vicenda privata non importa obbligo di dimissioni. Tanto più che si tratta di una relazione sentimentale fra adulti. Nessuna pedofilia provata o presunta.
Ma, si obietterà, per Berlusconi abbiamo chiesto le dimissioni. In fondo anche lui pagava le escort privatamente, e almeno la D’Addario è adulta e vacinata. Ci si potrebbe allora far rilevare che non si possono fare due pesi e due misure. D’accordo su pesi e misure. Ma per Berlusconi gioca un altro elemento, che poi è quello fondamentale: non si può partecipare al “family day” ed ergersi a difensore della morale cattolica sul tema e poi essere un puttaniere della più bell’acqua. E’ una questione di moralità non sessuale, ma politica: ci dev’essere coerenza nei governanti fra i programmi politici e le condotte personali. Non si dicono le bugie. Ed allora? Allora, Marrazzo, per quel che se ne sa, è un laico, per nulla seguace di una morale cattolica o quantomeno non si è presentato all’elettorato con una immagine di quel tipo. Non è un bigotto. Quindi, ben può scegliere di accompagnarsi con la trans Natalie anziché con l’escort D’Addario, senza che nessuno possa trarre da questi suoi gusti personali alcuna implicazione d’ordine istituzionale. In fondo, anche Clinton attentava alle “virtù” di tutte le donne che gli capitavano a tiro (come i Kennedy, del resto), e  non si è certo dimesso. Ha finito il mandato regolarmente. Altra cosa ancora è poi quella dell’opportunità della sua ricandidatura.
Marrazzo, dunque, non è criticabile per i suoi gusti sessuali, ma per la sua condotta istituzionale. Su questo piano si espone, del resto, ad una obiezione non infondata: solo per qualche giorno può essere giustificata l’autosospensione dalle funzioni di Presidente per ragioni di salute. La vicenda, certamente, lo ha scosso sul piano psicofisico. Che lo stress sia fortissimo è evidente. Ma poi? Lo stress non può durare a lungo. Ed allora? Fra non molto dovrebbe riprendere le sue funzioni e finire il mandato al meglio sul piano dell’attuazione del programma. Poi il PD e gli alleati cerchino un candidato forte per battere la destra. E buona fortuna! Certo, che Marrazzo, col suo atteggiamento infantile e precipitoso, ha complicato una vicenda che, sul piano dei principi laici, poteva essere affrontata con ben altro piglio. Almeno fino alla scadenza della legislatura. O forse pensa con le dimissioni di sfuggire all’ira della moglie e delle figlie?

P.S. Ci sia concessa una digressione, ricordando la discussione sulla legge Statutaria: che bella la disciplina simul stabunt, sumul cadent: bisogna andare a nuove elezioni anche per una scoppata trans o extra del Presidente della Regione! Una presidenzialismo forte, non c’è che dire!

Scheda, La boccaccesca storia di Piero.
 
 Dall’ordinanza del GIP ecco i dettagli del ricatto sessuale ai danni dell’ex governatore. “Marrazzo - scrive il giudice Spinaci - esaminato dal pm il 21 ottobre 2009, ha precisato che tra il 1 e il 4 luglio 2009 si recava in un appartamento per avere un incontro sessuale a pagamento con una certa Natalie. Qui, dopo essersi parzialmente spogliato, deponeva tremila euro parte della somma concordata, pari a 5.000 mila euro, su un tavolinetto, conservando la rimanente parte e i suoi documenti all’interno del portafogli”. Piero non è tipo da farsi fregare: i  restanti 2 mila euro li pagherà a prestazione consumata. Soddisfatto o rimborsato (almeno parzialmente).  ”Mentre si accingevano a consumare il rapporto sessuale concordato - continua il gip - si presentavano alla porta d’ingresso due uomini” col pennacchio e con le armi. “Qualificandosi come carabinieri ed entrando nell’appartamento assumevano un atteggiamento estremamente arrogante, tanto da incutere soggezione e paura, si facevano consegnare da Marrazzo che avevano riconosciuto come presidente della Regione il portafogli con i documenti tenendo in un locale separato Natalie e si recavano in un’altra stanza”. Non si sa, però, se gli hanno trattenuto anche le mutande! Il portafogli è certo e pare anche 20.000 euro per non farlo uscire senza braghe.
Nelle dichiarazioni spontanee fatte da tre dei quattro carabinieri arrestati (Antonio Tamburrino, Nicola Testini, Luciano Simeone e Carlo Tagliente, detenuti in carcere) viene descritta - come si legge nell’ordinanza - l’irruzione fatta nell’appartamento di via Gradoli quando due persone avevano bussato e “si erano presentate come carabinieri”. “Era presente un uomo in parte svestito - scrive il gip - che gli indagati avevano subito riconosciuto come il presidente Marrazzo, il quale li aveva pregati di non fare nulla per non comprometterlo in considerazione della sua posizione e che li avrebbe ricompensati”. “Gli indagati Tagliente, Simeone, Testini - si legge ancora nell’ordinanza - nel corso di spontanee dichiarazioni hanno affermato concordemente di aver ricevuto verso la fine di luglio 2009 da un loro confidente, gravitante nel mondo dei transessuali, tale Gianguarino Cafasso (deceduto nel settembre 2009) un filmato su cd nel quale era appunto ripreso il presidente Marrazzo in compagnia di un transessuale in atteggiamenti ambigui e nel quale veniva ripresa anche della polvere bianca”.
Insomma, il buon Piero è stato uccellato e intrappolato da persone che gravitano in un mondo ambiguo, certo poco consono ad un esponente democratico, che dovrebbe essere proteso a realizzare un programma in favore dei lavoratori, dei precari e dei disoccupati. E vi sembran pochi quei 5.000 euro per un sollazzo! Uno schiaffo verso chi lavora a 800 euro al mese!
Bisogna ammettere che il Cavaliere anche in questo si mostra più abile: 2 mila per la D’Addario, che non è niente male, e l’ha pure fregata. Non le ha dato neppure un euro né prima né dopo la prestazione. 
Date queste risultanze istruttorie, risulta difficile immaginare come sia possibile che il centrosinistra possa battere il Cavaliere, se questi li sopravvanza anche nelle questioni di letto! Ecco un primo problema per Bersani se vuole che il PD torni a vincere!

4 commenti

  • 1 Francesco Cocco
    27 Ottobre 2009 - 18:21

    Uno degli argomenti centrali portati nella vicenda Berlusconi/escort è la ricattabilità. Anche nel caso Marrazzo vi era una posizione di ricattabilità. Ricatto per alcuni versi messo in atto, e potenzialmente estendibile a settori di competenza istituzionale. Detto questo va dato atto al presidente della Regione Lazio d’avere avuto la sensibilità di dimettersi e di non stare lì a tergiversare. E’ un punto di merito in una vicenda che non è meramente privata, toccando i possibili interessi pubblici…….e di questi tempi forse non è poco!

  • 2 Beatrice Nioi
    27 Ottobre 2009 - 19:13

    Il sentimento del pudore è forse questione dal sapore retrò, ma certo non retriva, quand’anche si ammettesse che la libera espressione delle più intime, ancestrali, ferine pulsioni non abbia da ricondursi ad alcuna proibizione. E non intendo il comune senso del pudore, ma il nobile sapere della convenienza esistenziale, che ci eleva al di là di ogni banale esaltazione dei nostri mostri interiori e, ancorché umani, ci fa un poco divini.

  • 3 Andrea Murru
    2 Novembre 2009 - 20:35

    Magari non ci si dimette per una relazione con una trans che, oltretutto riguarda la sfera privata del singolo, ma il problema centrale, a mio avviso, è se si possa continuare ad occupare un ruolo di primo piano in un pubblico ufficio avendo evitato di denunciare un ricatto oltretutto posto in essere, da quel che sinora è emerso, da degli appartenenti alle forze dell’ordine.

  • 4 Democrazia Oggi - Che svilimento della politica la scelta dei candidati!
    9 Gennaio 2010 - 06:04

    […] dal governo. E i Marrazzo? Sia ben chiaro noi siamo per la libertà sessuale. E su questo abbiamo difeso Marrazzo senza tentennamenti. Certo è però che Marrazzo non ha esercitato questa libertà in modo manifesto e onesto, […]

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