A.P.
E’ morto a Roma il Professor Giuliano Vassalli, già ministro di Grazia e Giustizia e Presidente della Corte Costituzionale.
La morte è avvenuta il 21 ottobre e la notizia è stata diffusa, per espressa volontà della famiglia, solo ad esequie avvenute. Vassalli aveva 94 anni.
La notizia della morte è stata data ai giornalisti da Emilio Albertario, allievo di Vassalli e più volte capo ufficio stampa.
Per noi giovani giuristi di sinistra, Giuliano Vassalli insieme ad altre illustri personalità, fu un punto di riferimento in un tempo in cui il moderatismo democristiano era imperante. Negli atenei era prevalente una cultura giuridica dogmatica e acostituzionale, come del resto nei palazzi di giustizia. La stragrande maggioranza dei docenti e dei giudici avevano una formazione moderata e non raramente fascista, pur con i mascheramenti che la ritrovata libertà imponevano. Vassalli fu fra quei giuristi che lavorò per rendere prevalente nell’Università e nel Foro quei valori di cui era ed è pervasa la Costituzione, insieme a costituzionalisti del calibro di Costantino Mortati , di Vezio Crisafulli o di Carlo Esposito o ad amministrativisti della levatura di Massimo Severo Giannini e Feliciano Benvenuti o filosofi del diritto dello spessore di Norberto Bobbio o civilprocessualisti come Piero Calamandrei. Furono questi giuristi-intellettuali a dar vita a scuole, con decine di giovani studiosi (Allegretti, Berti, Onida, Zagrebelsky, Amato, Rodotà, Cassese, Pace e tanti altri), destinate a condurre nell’alveo della cultura democratica e costituzionale la giurisprudenza teorica e pratica.
Vassalli, figlio di un grande giurista, ebbe un ruolo importante in questa battaglia di rinnovamento, nella quale riversò i suoi ideali socialisti e la sua militanza partigiana. E lo fece con un’intelligenza ed un garbo, veramente affascinanti.
Non è, dunque, frase di circostanza dire che, in un momento così cupo della nostra storia repubblicana e costituzionale, la scomparsa di una figura dello spessore e della tempra di Giuliano Vassalli è una grave perdita per la nostra democrazia.
Scheda. Vassalli era nato Perugia il 25 aprile 1915. Figlio del civilista Filippo Vassalli, ha compiuto gli studi universitari negli anni del fascismo, laureandosi a Roma a ‘La Sapienza’ nel 1936. E’ solo durante gli anni della seconda guerra mondiale che matura la sua scelta antifascista ed entra, l’8 settembre 1943, nella Resistenza romana e dall’ottobre 1943 alla fine di gennaio del 1944 fa parte della Giunta militare centrale del CLN. Nel gennaio del 1944 organizzò l’evasione di Sandro Pertini e Giuseppe Saragat dal carcere di Regina Coeli. Fu fatto prigioniero a Roma dai nazisti nell’aprile 1944.
Viene recluso nel carcere di via Tasso dove è anche sottoposto a pesanti torture da parte delle SS. Liberato per intercessione di Pio XII la vigilia dell’arrivo a Roma delle forze armate angloamericane il 4 giugno 1944. Avvocato e docente universitario, ordinario di diritto e procedura penale, ha insegnato nelle università di Urbino, Pavia, Padova, Genova, Napoli e infine Roma, dove ha concluso la la sua carriera accademica nel 1990. Durante la sua attività politica è stato consigliere comunale e capogruppo del Partito Socialista Italiano (Psi) a Roma dal 1962 al 1966; deputato dal 1968 al 1972; senatore e capogruppo parlamentare dal 1983 al 1987.
E’ stato ministro di Grazia e Giustizia nel governo Goria dal 28 luglio 1987 al 13 aprile 1988, nel governo De Mita dal 13 aprile 1988 al 22 luglio 1989, nel governo Andreotti VI dal 22 luglio 1989 al 31 gennaio 1991. E’ stato anche candidato del Psi alla presidenza della Repubblica nel 1992, quando però venne eletto Oscar Luigi Scalfaro. E’ stato nominato giudice costituzionale dal presidente della Repubblica Cossiga il 4 febbraio 1991, e ha giurato il 13 febbraio 1991. E’ stato eletto presidente l’11 novembre 1999.
Cessa dalla carica di presidente e di giudice il 13 febbraio 2000. Vassalli, autore di molti testi di diritto, ha fatto parte di tutte le commissioni insediate dal 1946 al 1968 e dal 1972 al 1978 per la revisione del codice penale e di quello di procedura penale. Nel 1987, come ministro di Grazia e Giustizia, ha presenta una riforma del codice di procedura penale, approvata nel 1988 ed entrata in vigore l’anno successivo. Sempre nel 1987 ha presentato un disegno di legge di riforma parziale del codice di procedura civile, approvato, con numerose integrazioni, nel 1990. Su Fb è presente un gruppo di discussione che chiedeva da tempo che Vassalli fosse nominato senatore a vita. Lo avrebbe certamente meritato.
1 commento
1 Gianluca Scroccu
23 Ottobre 2009 - 19:24
Andrea, bel ricordo di un grande giurista, democratico, antifascista e uomo di sinistra
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