Ma perché i PM non colpiscono chi attenta alla Costituzione?

19 Ottobre 2009
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Amsicora

Ma chi attenta alla Costituzione non è responsabile di nulla? Si punisce un immigrato calndestino perché è sfigato e non si punisce chi, dolosamente, viola la Carta e comprime una libertà fondamentale qual’è quella di riunione. E’ ben noto ch’essa, proprio perché è una libertà, non è compatibile e non richiede autorizzazioni. E’ richiesto il preavviso, ma è solo finalizzato alla tutela della libertà di riunione, allo scopo di assicurare anche l’esercizio di altre libertà come quella di circolazione. Di solito il preavviso serve per consentire di deviare il traffico da altre parti, onde consentire cortei, manifestazioni e altro.
Ed allora come non vedere il tentativo doloso di comprimere una libertà costituzionale nella posizione del Sindaco di Alessandria? Udite, udite! Per concedere l’autorizzazione a organizzare una iniziativa nella piazza centrale della città, l’amministrazione di Alessandria vuole che la Cgil stipuli una polizza da 30.000 euro. L’insolita richiesta viene dal sindaco, Piercarlo Fabbio (Pdl) che, dopo avere detto più volte di no, ha chiesto “una copertura assicurativa mediante polizza fideiussoria per la copertura dei rischi da danneggiamento del bene pubblico”.
La Cgil alessandrina ha chiesto di utilizzare piazzetta della Lega, il salotto buono della città dove si organizzano manifestazioni pubbliche, per tenervi, venerdì 23 ottobre, gli Stati Generali sulla crisi. “La risposta dell’amministrazione comunale - replica la dirigente sindacale Silvana Tiberti - è uno sfregio alla Cgil e un insulto”. E, aggiunge la sindacalista, “rischia anche di costituire un precedente contro la libertà di manifestare”.
La confederazione assicura che quella polizza non la farà, “a meno che che ci sia un regolamento specificamente dedicato all’utilizzo di piazzetta della Lega, valido per chiunque”. Posizione rinunciataria quella della CGIL, che non deve chiedere alcun permesso al sindaco e tantomeno sollecitare un regolamento, posto che la libertà di riunione non è suscettibile di limitazione con atto regolamentare e neppure per legge, ma solo per comprovati motivi di incolumità e sicurezza pubblica. Ossia mai o quasi. E poi il sindaco non ha alcun potere in materia. Semmai  è il questore a dover accertare i comprovato motivi di incolumità e sicurezza pubblica, che sussistono jn casi del tutto eccezionali. 
“Ma quale sfregio, è solo un problema tecnico. Abbiamo appena rifatto la pavimentazione della piazza e non sappiamo se la struttura che vogliono metterci possa provocare dei danni”, replica il sindaco buttando acqua sul fuoco delle polemiche.
Chiedere una fideiussione a un sindacato per una piazza pubblica è “un po’ naif” secondo il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato. Lo scorso aprile, nel capoluogo lombardo, c’era stata un’ipotesi di regolamento preparato dalla Prefettura in accordo con il Comune, per vietare manifestazioni in luoghi come piazza Duomo, ma poi non se n’é fatto nulla. “A Roma hanno varato il regolamento. A Milano ci stiamo lavorando, ma nell’applicazione bisogna tener conto - ha osservato il deputato del Pdl - che c’é la Costituzione che tutela il diritto di manifestare”. La richiesta di deposito (soprattutto nei confronti di privati), secondo De Corato, va fatta in zone dove c’é un rischio alto di danni come nelle aree verdi, e certo non a fronte dei danni che potrebbe procurare “il montaggio di un palco”. “A Milano ci sono state decine di manifestazioni sindacali e non abbiamo mai avuto i problemi che ci sono stati ad esempio con i centri sociali” ha concluso. Quanti strafalcioni in poche righe!
Ha ragione il vicesindaco di Venezia, Michele Mognato (Pd). “Mi pare una proposta un po’ estemporanea”. E se fosse per la celebre piazza San Marco? “Solitamente - risponde - quando le richieste le fanno a noi, siamo noi come Comune a sistemare palchi, strutture equant’altro”.
Finalmente una parola di verità dal costituzionalista Antonio Baldassarre: “La Cgil lo ignori, o al massimo dica ‘grazie per il consiglio’, e faccia la sua manifestazione”. Il presidente emerito della Consulta Antonio Baldassarre non ha dubbi: il sindaco di Alessandria non può chiedere al sindacato una polizza assicurativa. Non può farlo lui che non ha poteri sulle manifestazioni, ma non potrebbe farlo nemmeno l’organo competente, il questore in prima battuta e il prefetto, perché un atto del genere sarebbe “illegittimo”. Ben detto. Ma sarebbe ora che il tentativo di compressione di libertà fondamentali attivasse l’azione delle Procure. Possibile che chi dolosamente viola la Costituzione debba farla franca?

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