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Obama tiene duro sulla sanità e incassa il primo sì al Congresso ottenendo l’approvazione della Commissione Finanze del Senato. La Commissione ha approvato il testo, elaborato dal senatore Max Baucus, per 14 voti a 9. Tutti i 13 senatori democratici della Commissione hanno votato a favore, cui si è aggiunta la senatrice repubblicana del Maine, Olympia Snowe. Anche se il testo approvato è solo uno dei cinque in discussione al Congresso (tre sono stati già approvati alla Camera e adesso altri due al Senato), il voto positivo è importante perché ha visto per la prima volta il sostegno di un repubblicano. Non solo. Con i democratici in grado di controllare 60 voti al Senato - il minimo necessario per ottenere il passaggio quando si passerà al voto in aula - il sostegno della Snowe offre una ‘rete di sicurezza’ nel caso di defezioni da parte di democratici moderati.
Per il presidente Obama la battaglia per la riforma sanitaria ha raggiunto una “pietra miliare cruciale”. L’inquilino della Casa Bianca ha poi ringraziato la senatrice repubblicana Olympia Snowe per il “coraggio” mostrato nel votare a favore della riforma.
Ma la Snowe ha gettato un po’ d’acqua sull’entusiasmo dei democratici sottolineando che il suo voto positivo “vale solo per oggi”, cioé per il testo elaborato da Baucus, e non per i voti futuri dove saranno presentati, dopo le necessarie armonizzazione dei cinque testi diversi all’esame del Congresso, piani di riforma non identici a quello odierno. Il piano del senatore Baucus ha già ricevuto una bocciatura dalle assicurazioni sanitarie che prevedono un aumento dei premi che i consumatori dovranno pagare a causa del costo della riforma. L’Ufficio del Congresso che calcola i costi delle iniziative legislative ha concluso però che il piano Baucus farà risparmiare nell’arco dei prossimi dieci anni circa 71 miliardi di dollari alle casse pubbliche, una stima contestata dai repubblicani. Dopo l’odierno via libera il testo della Commissione Finanze dovrà essere armonizzato con un analogo progetto già approvato dalla Commissione Sanità del Senato. Il testo unificato sarà poi sottoposto al voto del Senato. Mentre il piano del senatore Baucus non prevede la controversa ‘opzione pubblica’ - che affida allo stato un ruolo diretto nella competizione per la copertura sanitaria (al fine di tenere i prezzi bassi) - il testo già approvato dalla Commissione Sanità include questa opzione.
Il lungo iter legislativo prevede che nello stesso tempo la Camera unifichi i tre testi già approvati da tre diverse commissioni. Tutti i testi della Camera contengono la opzione pubblica che è osteggiata dalla destra che la considera un tentativo di introdurre la ‘medicina socializzata’ in America. Il testo consolidato dei tre progetti sarà sottoposto nelle prossime settimane al voto della Camera. Ma il cammino della riforma presenta altri ostacoli. I testi approvati da Camera e Senato dovranno essere a loro volta armonizzati e sottoposti di nuovo al voto dei due rami del Congresso prima di finire sulla scrivania di Barack Obama per la firma finale della storica iniziativa che consentirà la copertura sanitaria di decine di milioni di americani che ne sono privi. Il presidente Obama ha espresso la speranza di riuscire a firmare la legge entro la fine dell’anno. Ma il percorso è ancora lungo e pieno di insidie.
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