Sette mesi di Governo Cappellacci: quale bilancio?

14 Ottobre 2009
7 Commenti


Andrea Raggio

A sette mesi dall’insediamento è possibile abbozzare un primo giudizio sull’operato della Giunta regionale. Prendo in rapido esame i principali settori d’intervento.

Sanità. L’intervento di maggior rilievo riguarda il commissariamento delle ASL allo scopo di sostituire i direttori generali di recente nomina con persone nominate dai partiti e, addirittura, da singoli esponenti politici, sulla base di una lottizzazione sfacciatamente esibita. La delibera della Giunta, adottata il quindici settembre scorso, è stata inspiegabilmente pubblicata nel sito della Regione con un mese di ritardo.

Edilizia. Il disegno di legge enfaticamente intitolato “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”, motivato con l’urgenza di attenuare l’eccessiva rigidità e gli aspetti neocentralistici del Piano paesaggistico della precedente Giunta, è in realtà un provvedimento d’incentivazione a pioggia delle volumetrie, in particolare sulle coste e persino nella fascia dei trecento metri dal mare. Non è il piano casa ma un provvedimento esiziale dal punto di vista ambientale, di dubbia legittimità e di scarse ricadute economiche e occupazionali.
 
Politica economica e sociale. Dovrebbe costituire la parte più importante dell’azione di governo ed è, invece, quella più trascurata. Colpisce la scarsa attenzione dedicata all’emergenza economica e sociale, soprattutto a quella dell’occupazione, e la sottovalutazione del rapporto tra emergenza e prospettiva. Questo rapporto dovrebbe costituire il perno di una politica regionale finalizzata al superamento della crisi con l’avvio di uno sviluppo nuovo. La giunta, invece, non solo ha riproposto nel programma la vecchia linea dei due tempi e dei due piani di azione distinti, ma di fatto ha sottovalutato l’emergenza e ignorato lo sviluppo.

Statuto. L’iniziativa è stata assunta dai consiglieri sardisti con la presentazione, nel giugno scorso, di una proposta di legge sulla “Istituzione di una Assemblea costituente per la redazione del nuovo Statuto speciale della Sardegna”. Non si tratta, in effetti, di una vera e propria Assemblea costituente poiché l’approvazione del testo che verrà proposto seguirà, ovviamente, la procedura prevista dallo Statuto (Consiglio e Parlamento). A differenza della Consulta della precedente legislatura, l’Assemblea non sarà nominata dal Consiglio regionale ma eletta dai cittadini; la proposta di legge, inoltre, indica le linee guida sui cui fondare la elaborazione del nuovo Statuto. Il testo in questione è, a mio parere, una buona base di partenza. Dubito, però, che senza un forte impegno dell’intero Consiglio, a cominciare dalla maggioranza, la questione Statuto possa approdare a un risultato in questa legislatura.Rapporti col Governo. L’indirizzo della Giunta in questo campo è viziato da una scelta pregiudiziale, quella della “Regione amica del Governo amico”. Una scelta non solo scorretta – i rapporti tra istituzioni non devono essere mai condizionati dall’amicizia o dall’inimicizia – ma anche imbarazzante perché questo Governo amico della Sardegna non lo è proprio e neppure lo è, a ben vedere, della Giunta la quale è costretta sempre più frequentemente a parare le critiche provocate dai suoi comportamenti.
In conclusione, Giunta e maggioranza di centrodestra appaiono fortemente condizionate dall’ipoteca berlusconiana. Sono nate da un’intesa elettorale tra Berlusconi e il gruppo di potere affaristico radicato nel cagliaritano deciso a estendere la propria influenza diretta dal Comune di Cagliari alla Regione. Berlusconi aveva interesse a consolidare con un successo elettorale in Sardegna la propria immagine di leader invincibile (“Ci metto la faccia”) e onnipotente (“Ci metto anche il Presidente”), e raggiunto l’obiettivo, ha abbandonato la Giunta al suo destino; al gruppo di potere interessava garantirsi il controllo della Regione col proprio personale e con una maggioranza numericamente forte. La composizione della Giunta, a ben vedere, non è quella di un organo politico ma, in buona parte, di un comitato di rappresentanti d’interessi diversi e persino contrastanti. Anche l’utilizzazione che è stata fatta e che si annuncia dello spoils system appare rivolta principalmente a rafforzare questo connotato dell’esecutivo. In conclusione, la nuova legislatura regionale si presenta difficile e travagliata non meno della precedente e non serviranno a salvarla l’ampia ma al tempo stesso fragile maggioranza di centrodestra e neppure il presidenzialismo, il cui potere di garante della stabilità politica si è già dimostrato alla prova dei fatti vanificabile.

7 commenti

  • 1 angelo aquilino
    14 Ottobre 2009 - 08:45

    caro Raggio,
    non e’ mai contento? Il Pricipe e’ caduto, la Sardegna e’ ricaduta in mano alle consorterie massoniche. Il risultato non Le piace? Mi dispiace, anche perche’ avra’ molte altre nefandezze da vedere per tutta la durata della giunta Cappellacci.Al contrario di Lei che ha una lunga carriera politica alle spalle,per me e’ la prima volta che ho la tessera di un partito.Sono siciliano, ma avevo subito capito dove sta l’interesse dei sardi.
    saluti
    aquilino

  • 2 andrea raggio
    14 Ottobre 2009 - 09:49

    Caro Aquilino,
    non sono per niente contento anche perchè le porte al centrodestra berlusconiano le ha spalancate la precedente giunta di centrosinistra.

  • 3 Massimo
    14 Ottobre 2009 - 15:24

    Anche a me come al sig. Aquilino era sembrato che lei, esattamente 10 mesi fa, fosse, se non contento, soddisfatto della cacciata del tiranno! Sarebbe bastato solo pesare, con una bilancia a bracci uguali, le visionarie intuizioni di Soru per capire nelle mani di chi, invece, ci/vi volevate cacciare!
    Saluti, Massimo

  • 4 Andrea
    14 Ottobre 2009 - 19:04

    Tutto assolutamente condivisibile ma anche prevedibilissimo. Quello che più mi ha ferito delle ultime elezioni regionali è l’incredibile e sconcia euforia che ha attraversato parte dello schieramento di centrosinistra che, concordo con l’On Raggio, è il vero killer de ” su Seddoresu”. Mi rammarico del fatto che l’ euforia abbia contagiato anche questo autorevole blog.

  • 5 angelo aquilino
    14 Ottobre 2009 - 19:05

    grazie,massimo, Ma il mondo è pieno di perfezionisti che non conoscono la teoria del male minore o della riduzione del danno.

  • 6 admin
    14 Ottobre 2009 - 22:46

    Il quadro odierno (efficacemente sintetizzato da Raggio) è desolante, come lo è stato quello della scorsa legislatura.
    La sanità era stata appaltata a gruppi di potere estranei alla Sardegna, che sono intervenuti sulle Asl sarde con spirito colonizzatore e di rapina.
    C’è stata ovviamente anche una lottizzazione interna. La riprova? La lottizzazione attuale, che certo non ci sarebbe stata o sarebbe stata minore se il centrosinistra non avesse occupato tutte le postazioni con propri uomini anziché con personalità di generale prestigio.
    Edilizia. Oggi si sbracca mentre ieri era calata la più assurda delle discipline vincolistiche. Scuole, chiese, anche quelle di recente costruzione, perfino i muretti a secco hanno costituito quella fitta rete di beni identitari, che hanno imbrigliato anche le attività edilizie più innocenti. Sono state esautorate le autonomie locali. Sono stati accentrati i poteri di deroga nella presidenza, con risvolti negativi sulla tutela ambientale. In qualche situazione si è finta una tutela con provvedimenti così maldestri, da incappare certamente nella scure dei giudici amministrativi.
    Politica economica. Non interessavano al Presidente. I lavoratori dei settori in crisi Abbandonati a se stessi, hanno voltato le spalle al centrosinistra, astenendosi o addirittura votando contro.
    Amministrazione. Sfaldamento dell’organizzazione regionale mediante una stretta fidelizzazione interna (il contrario della separazione politica/amministrazione) e con una forte immissione di esterni. Generale violazione del principio d’imparzialità, con una diffusa scorrettezza amministrativa, degenarata in alcuni episodi di dubbia liceità ed ora al vaglio del Giudice penale. E’ iniziato il processo in due tronconi per il caso Saatchi, che vede come principali imputati (turbativa d’asta, falso in atto pubblico, peculato ed altro) Soru e il direttore generale della sua Presidenza Dettori.
    Statuto. Molto fumo niente arrosto. Nessuna iniziativa. La legge statutaria ad personam (volta a legittiimare il conflitto d’interressi) peomulgata con uno strappo, senza che esistesse come atto legislativo, Lo ha detto la Corte costituzionale nel più annunciato degli annullamenti.
    Questo blog non gioiva allora e non gioisce adesso.
    Forse avremmo gioito se qualcuno ci avesse ascoltato per tempo. Ma allora era meglio ascoltare i servizievoli consigliori, profumatamente compensati per supportare soluzioni aberranti sul piano formale e sostanziale. L’esito di questa politica disastrosa è stato il più annunciato dei disastri politici..
    Purtroppo, non possiamo neppure sorridere oggi con una giunta d’affari e per un’opposizione inesistente, con un “capo”, che brilla per la sua assenza dai banchi del Consiglio e dal dibattito politico regionale. I danni politici indotti nella scorsa legislatura nel centrosinistra e nella società sarda richiederanno anni per essere superati. Altro che gioia! Abbiamo vissuto e viviamo anni terribili. Le manifestazioni di giubilo - se ci saranno - le lasciamo al domani. Per ora lavoriamo (come in passato) a mantenere alta la battaglia democratica nella prospettiva e in attesa di tempi migliori (A.P.).

  • 7 angelo aquilino
    15 Ottobre 2009 - 14:10

    mi dispiace insistere ,caro admin,Lei come l’ottimo Raggioavete scelto il male maggiore. Adesso La lasciamo alla Sua “battaglia democratica” (quale ?) in attesa del sol dell’avvenir che Lei ha contribuito a far tramontare. Complimenti ed auguri! Io avrei preferito stare nella padella di Soru anzicchè nella brace attuale che arderà per un bel po’ perchè i massonacci e piduisti vari compreranno tutto e tutti con i soldi già imperante ad Olbia. tra dieci anni solo i Sardi che hanno la villa al mare potranno accedere ad una spiaggia, gli altri troveranno muri e reticolati.

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