La Corte annulla il lodo Alfano

7 Ottobre 2009
4 Commenti


A.P.

La Corte costituzionale ha annullato il lodo Alfano. Non si conoscono ancora le motivazioni ma certamente i giudici della Consulta hanno ritenuto, come già per il lodo Schifani, che un trattamento differenziato, anche se per le più alte cariche dello Stato, richieda una legge costituzionale. Quindi sono stati violati l’art. 138 della Costituzione (procedimento di revisione costituzionale) e l’art. 3 (principio di eguaglianza).
La Corte, nonostante le rozze indimidazioni di Bossi e la minaccia del ricorso alla piazza del centrodestra, ha ancora una volta svolto con serenità la sua funzione di garante della Costituzione.
Il Cavaliere è in un cul de sac e con lui la becera destra italiana. Lo si vede dalle prime dichiarazioni. La reazione del cavaliere è stizzita ed eversiva. “Vado avanti, la Corte e’ di sinistra e queste cose mi fanno un baffo”. Ed ha soggiunto: ”Noi dobbiamo governare cinque anni con o senza il lodo, io non ci ho mai creduto” al fatto che passasse ”perche’ con una corte Costituzionale con undici giudici di sinistra era impossibile che lo approvassero”. Per il premier “Non e’ intaccata la credibilità del Governo, e le accuse risibili cadranno”. “Il Capo dello Stato sapete voi da che parte sta: abbiamo giudici della Corte Costituzionale eletti da tre capi dello Stato della sinistra che fanno della Consulta non un organo di garanzia ma un organo politico”, ha concluso.
“In Italia abbiamo una minoranza di giudici di sinistra, una stampa di sinistra con a capo ‘Repubblica’, una Rai che, a parte lei signor Vespa, va contro il governo, e in più un capo dello Stato espressione della vecchia maggioranza di sinistra”. Ha detto poi il premier intervenendo telefonicamente a Porta a Porta, incentrata sulla bocciatura del Lodo Alfano. “Su Napolitano - ha aggiunto Berlusconi, a proposito dei giudizi già espressi in serata - ho detto quello che penso: non ho nulla da modificare sulle mie dichiarazioni che potrebbero essere anche più esplicite e più dirette”.
“Il presidente della Repubblica aveva garantito con la sua firma che la legge sarebbe stata approvata dalla Consulta, posta la sua nota influenza sui giudici di sinistra della Corte” - ha ribadito il premier. Un’affermazione assurda che ha provocato un’immediata reazione in studio da parte di Rosy Bindi, vicepresidente della Camera e deputata del Pd, che ha giudicato gravissima questa posizione.
Ma Berlusconi non demorde ed ha pronta una nuova via di fuga dalla giustizia tutta speciale. Infatti, a poche ore dal verdetto di bocciatura del Lodo Alfano, il ministro di Grazia e Giustizia già pensa ad un altro stravolgimento di elementari principi di buon senso prima che giuridici. Si sta facendo strada l’ipotesi di interventi (forse anche di urgenza) per anticipare alcune norme contenute nel ddl di riforma del processo penale, ora in Commissione Giustizia al Senato. In particolare di vuole modificare una norma del codice di procedura penale (238 bis) per far si’ che le sentenze passate in giudicato non siano piu’ considerate come elementi di prova in altri processi se non per  i reati di mmafia, terrorismo e simili, Così  se la condanna dell’avvocato inglese David Mills a 4 anni e 6 mesi dovesse diventare definitiva, la sentenza non potra’ essere utilizzata nel processo a carico del premier Berlusconi, coimputato di Mills fino a quando il processo a suo carico è stato sospeso e stralciato per effetto del ‘Lodo’.
Insomma, la serie delle leggi ad personam è infinita. Ma forse per Berlusconi stà arrivando finalmente il giorno del giudizio sul caso Mills e  Mediaset. Bisogna, perciò, stare attenti ai colpi di coda. Anche perché nell’ultimo periodo sono emersi gli umori anticostituzionali di questa destra, e le  dichiarazioni ultime del premier ne sono un chiaro esempio. Occorre perciò essere vigili e pronti alla mobilitazione in difesa della Costituzione e delle istituzioni democratiche. 

4 commenti

  • 1 a. gregorini
    7 Ottobre 2009 - 19:06

    evviva!

  • 2 Cristian Ribichesu
    7 Ottobre 2009 - 20:11

    La legge deve essere uguale per tutti! Tutti uguali, nessun “super pares” e nessuna legge ad personam.
    C.R.

  • 3 Massimo Marini
    7 Ottobre 2009 - 23:52

    Oggi, 7 ottobre 2009, è un bel giorno per sentirsi onestamente Democratici. La cosa bella è stato il richiamo all’art. 3. Da pelle d’oca. Ci si poteva fermare all’art.138 che bastava e avanzava. Invece no. Quel bel richiamo all’art.3 rende il tutto quasi romantico. Avere una Costituzione è proprio una bella cosa.

  • 4 Giulio Lobina
    8 Ottobre 2009 - 01:20

    Non una sentenza “politica”…ma una sentenza indipendente!

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