Red
Oggi siamo tutti a Roma col pensiero e con passione alla “Manifestazione civica” per ribadire ”Il diritto di sapere e il dovere di informare”. La mobilitazione, gia’ prevista per il 28 settembre scorso e rinviata dopo la strage dei nostri militari a Kabul, si aprira’ alle 15.30 con un concerto dell’Orchestra di piazza Vittorio ed entrera’ nel vivo con gli interventi dal palco del segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, del presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida e del giornalista-scrittore anti-mafia Saviano.
L’appuntamento, voluto dalla Federazione nazionale della stampa, ha gia’ avuto decine di adesioni nel mondo della societa’ civile e del Terzo settore mentre oltre 300 pulman sono attesi da tutta Italia. A partecipare in piazza, tra gli altri, anche le sigle politiche dell’opposizione, la Cgil e la Fim-Cisl.
La manifestazione odierna segue le tante mobilitazioni locali. A Cagliari, sabato scorso, siamo stati in tanti in Piazza Costituzione in difesa di un diritto sacrosanto tanto enunciato dal punto di vista formale quanto compresso sul piano sostanziale. Libertà di manifestazione del pensiero non è solo astratta facoltà di pensare e dire, ma concreta possibilità di comunicare efficacemente il proprio pensiero agli altri. Ed oggi questa possibilità spetta solo a chi ha giornali, TV e altri mezzi informativi, a chi ha l’argent più che le idee, a chi ha interessi da difendere più che a chi ha da dare contributi al dibattito pubblico nell’interesse pubblico. Ed in Italia c’è oggi una concentrazione di media in capo a pochi e ad uno, che consente al capo del governo di avere un’influenza sulla formazione dell’opinione pubblica del tutto anomala in un ordinamento democratico
”Chi credeva e sperava che il doveroso rinvio della manifestazione significasse una diminuzione di attenzione e tensione sul tema della liberta’ di informazione nel nostro paese - ha spiegato oggi nel corso di una conferenza stampa il presidente della Fnsi, Roberto Natale - rimarra’ deluso anche perche’ questioni come l’autonomia dell’informazione ed i rapporti, spesso sbagliati, con il potere non si possono certo risolvere nell’arco di qualche giorno. Chi non gradisce la manifestazione continua a presentarla come un momento organizzato a sostegno di qualche giornalista o di qualche testata, ma non e’ cosi’. La nostra ambizione e’ quella di aprire almeno una finestra perche’ in Italia, in questo momento, c’e’ un’aria pesantissima sul nostro sistema informativo”. Ed e’ per questo, ha puntualizzato la Fnsi, che quella di Roma sara’ una manifestazione ”nel segno della congiunzione stretta tra il diritto di informazione e quello dei cittadini ad essere informati”. Un momento, quindi, che non vuole essere solo di una parte ma, e’ stato sottolineato, che vuole sollevare il velo sui problemi in cui si dibatte l’intero sistema informativo nazionale. ”Ed e’ per questo - ha puntualizzato Natale - che pur assolutamentre alieni da ogni pulsione anti-partitica, abbiamo chiesto ai partiti che desiderano partecipare sabato alla manifestazione a non esporre simboli di partito”.
”A chi cerca di banalizzare il nostro appuntamento limitandosi a sostenere che in Italia non c’e’ alcun pericolo per la liberta’ di stampa - ha affermato Gigi Ronsisvalle, del direttivo nazionale della Fnsi - rispondiamo che, nella realta’, assistiamo ogni giorno ‘in diretta’ al restringimento degli spazi per accedere alle notizie e alle fonti e alle crescenti difficolta’ a diffonderle. Si tratta, quindi, di un problema di gestione complessiva e di circuito dell’informazione che si vuole spingere verso l’omologazione”.
Infine ma non meno importante, anche il mondo informativo cattolico ha confermato la sua presenza alla manifestazione con la partecipazione, tra l’altro, dei vertici dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana), ed i Cdr di ‘Avvenire’ e ‘Famiglia Cristiana’.
1 commento
1 Bomboi Adriano - U.R.N. Sardinnya
3 Ottobre 2009 - 11:17
Non ci sono dubbi, c’è un problema di libertà di stampa: Lo Stato Italiano è debitore con l’isola per miliardi di euro sulla vertenza entrate; la Sardegna non riesce neppure a finire (piuttosto che programmarne altre) infrastrutture strategiche; le “autostrade del mare” Spagna-Italia bypassano la Sardegna nonostante le centinaia di tonnellate di traffico l’anno tra la penisola iberica e la nostra isola; economia in caduta libera e disagio sociale la fanno da padrone ma nonostante tutto, nella stampa locale si da più risalto alle faccende d’oltre-Tirreno. Ovviamente la lista dei danni contro l’isola sarebbe lunga…Questo è il prodotto del bipolarismo e del centralismo (culturale ed informativo), che porta a ritenere più importante le sveltine dei politici italiani con delle escort o i destini di una RAI la cui RAI3 non ha mai rispettato le parlate locali al cui servizio era destinata. Mentre non si da più risalto al furto sistematico di miliardi di euro che evidentemente, non sembra meritare spazi in prima pagina. Aspetti gravissimi che in altri stati (ben più seri) avrebbero suscitato un putiferio.
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