Andrea Pubusa
Nella sentenza del Tar Sardegna sul ricorso del Comune di Barumini contro l’installazione di pale eoliche vicino al nuraghe Turriga la questione centrale, il thema decidendum, come dicono i giuristi, è questo: è illegittimo un provvedimento autorizzatorio adottato prima dell’apposizione del vincolo paesaggistico e puo essere annullato in autotutela dall’amministrazione? Del nuraghe non si parla. Si discetta del principio tempus regit actum, cioè il provvedimento è regolato dalla disciplina vigente nel momento dell’adozione. Se poi la disciplina muta, essa vale per le istanze di nuove installazioni, ma non per quelle assentite prima dell’apposizione del vincolo. E così il povero nuraghe Turriga li edificato con tanta fatica da più di 3.500 anni lì rimasto maestoso per così tanto tempo, oggi dovrà accettare l’onta delle pale ad opera di una multinazionale avida di profitto, solo perche’ tempus regit actum. E i vecchi sardi non possono levarsi in armi a diffenderlo dagli stranieri invasori come avrebbero fatto quando erano padroni del proprio territorio.
C’è poi una legislazione recente che pone l’interesse all’installazione di impianti per la transizione energetica sopra ogni altro, compreso quello paesaggistico. Un’assurdità, anche perche’ le pale si possono installare altrove, il nuraghe no per ovvi motivi. E poi avrà acquisito il diritto di stare libero in quel territorio, dove sta⁹ da 3.500 anni?
Qui c’è però anche una questione costituzionale. Il paesaggio è tutelato dalla Costituzione all’art. 9. Può una legge ordinaria posporlo senza limiti ad un altro interesse come quello alla transizone energetica? E’ ragionevole una disciplina che non fa dei distinguo? Le pale, come si è detto, si possono installare altrove, quindi l’interesse alla produzione energetica può comunque essere soddisfatto. La difesa del Comune ha sollevato la questione, ma il Tar l’ha rigettata. Ci sarà probabilmente un appello. Vediamo cosa dirà il Consiglio di Stato. Certo una incondizionata prevalenza dell’interesse energetico su quello paesaggistico sembra eccessivo, irragionevole. Il buon senso dice che il Nuraghe deve essere protetto, l’interesse energetico non deve stare prima incondizionatamente, deve essere quantomeno contemperato con quello paesaggistico. Si tenga conto che nel caso in esame le opere di installazione delle pale non sono state iniziate.
1 commento
1 Aladin
8 Giugno 2024 - 01:06
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